Arte & Cultura
“Lorenzo negli stadi 2015”, Jovanotti ‘ri’parte da Ancona
La data zero di “Lorenzo negli stadi 2015” ha regalato ai fans di Jovanotti una serata emozionante, che difficilmente potranno dimenticare. Uno show a 360° che ha coinvolto il pubblico per più di due ore, lasciandolo senza respiro.
Di Luca Cameli
Ancona, 23 giugno – Stupefacente, è questo il primo aggettivo che mi viene in mente per descrivere il concerto di Jovanotti allo stadio Del Conero di Ancona. Un live degno dei più grandi tour mondiali, un spettacolo a tutto tondo, preparato per un’ anno intero, che ha catturato il numerosissimo pubblico, quasi 30000 persone, rendendolo parte integrante dello show dall’inizio alla fine, creando un alchimia palpabile fra palco e platea, come solo gli artisti carismatici e ricchi di talento sanno fare. E Lorenzo, in quanto a talento, non è secondo a nessuno, bastava esserci per capirlo. Solo un pazzo sognatore, un talentuoso appunto, può pensare uno spettacolo del genere. Il concerto inizia con un video teaser, proiettato sull’immenso led-wall alle spalle della band, diretto da Antonio Usbergo e Niccolò Celaia (registi del video di “Sabato”) , che narra la storia del nostro supereroe del futuro (Lorenzo appunto), che dopo aver parlato con un’ ologramma, interpretato dalla splendida Ornella Muti, indossa la sua armatura e torna nel passato per ristabilire il disordine. A questo punto si materializza sul palco Jovanotti, e sulle note di Penso Positivo il concerto ha definitivamente inizio, e si sviluppa praticamente senza sosta. Non ci sono pause, tempi morti, tutto è studiato nei minimi dettagli, niente è lasciato al caso; ma magicamente non si ha mai l’impressione che chi si trova sul palco stia recitando una parte: le corse lungo la pedana che attraversa il pubblico, i balletti improbabili, le battute con l’inseparabile Saturnino, tutto si svolge in un’atmosfera molto “easy”, ed è impossibile non farsi coinvolgere e ballare. Il concerto va avanti alternando momenti toccanti, con canzoni come “Fango” e “Le tasche piene di sassi”, ad altri più coinvolgenti, come l’uno-due “Sabato” e “Il più grande spettacolo dopo il Big-Bang” che trasformano lo stadio in un’enorme dancefloor, simpatici cameo come quelli di Fiorello e Carlo Conti, ricordi per chi non c’è più (Marco Tamburini ndr) e messaggi mai banali ( “la diversità è un valore”). Ogni brano è accompagnato da immagini dedicate, come se fosse stato girato un video per ogni pezzo, proiettate sul palco, alternate ad immagini in livestream del pubblico e del palco, facendo diventare il concerto un’esperienza audio-visiva (davvero bello il time-laps sulle tavole disegnate da Davide Toffolo, cantante dei TreAllegriRagazziMorti). Fra medley di pezzi riarrangiati ( Non m’annoio/Falla girare/La scienza, bellezza/Tanto tanto tanto) , vecchi e nuovi successi come “L’estate addosso”, “Serenata Rap” e “Tutto l’amore che ho” , si arriva alla chiusura con l’immancabile “Ragazzo fortunato”.L’unico bis della serata si apre con la toccante “A Te” , per terminare con “Ti porto via con me”, poi la band si raduna al centro dello stadio e si lascia andare in un’ abbraccio liberatorio come a volersi liberare della tensione accumulata. Uno alla volta i musicisti della band, tutti davvero bravissimi, lasciano il palco, mentre Lorenzo continua a girare sul palco, oramai vuoto, attraversandolo da una parte all’altra, quasi a voler salutare tutti uno per uno. Grazie Lorenzo, viene a prenderci e portaci via con te.