Connect with us
Azzera la bolletta

Attualità

L’Irlanda dice “SI” all’aborto

Published

on

Tempo di lettura: 2 minuti

Il movimento pro-aborto stravince al referendum sulla liberalizzazione dell’interruzione di gravidanza. Il partito conservatore ammette la sconfitta. Affluenza record alle urne.

di Vito Nicola Lacerenza

Oltre 3 milioni e 200 mila irlandesi, la quasi totalità della popolazione della Repubblica d’Irlanda, si sono recati alle urne per votare “SI” o “NO” all’8°emendamento dell’articolo  40 della loro costituzione. La norma garantisce al feto lo stesso diritto alla vita della madre, che può ricorrere all’aborto solo nel caso in cui la gravidanza costituisca un serio pericolo per la vita della partoriente. Dopo oltre 5 anni di accaniti dibattiti e numerose campagne di sensibilizzazione, il partito pro-aborto ha stravinto con il 69,4% dei “SI”, mentre alla controparte, il partito conservatore e filo cattolico , è andato il 30,6% dei voti. A scrutini non ancora ultimati, entrambi gli schieramenti politici hanno preso atto del risultato nettamente a favore del “sì”, definito “un evento storico” dal premier irlandese Leo Varaclakar. Anche gli sconfitti hanno riconosciuto l’importanza dell’esito elettorale, ma senza nascondere il loro rancore per la debacle. «L’8°emendamento è stato messo su una bilancia e il piatto si è abbassato dal lato apposto al nostro- ha detto Jhon McGuirk, esponente di spicco della campagna per il “No” all’aborto- ovviamente avrei preferito che il piatto si abbassasse dall’altro lato. Ci sono persone profondamente affrante per questo risultato».

Che piaccia o no, da domani, in Irlanda, l’aborto potrà essere concesso liberamente entro le prime 12 settimane di gravidanza senza che né le partorienti, né i medici vengano condannati a 14 anni di carcere, come previsto dalla norma che verrà abrogata. Superate le prime 12 settimane di gravidanza, l’aborto potrà comunque essere concesso fino alla ventiquattresima settimana, ma solo qualora la gravidanza costituisca un serio pericolo per la salute mentale e fisica della donna o il feto abbia dimensioni superiori alla norma, tali da mettere a rischio la vita della madre. La liberalizzazione dell’aborto, fino a non molto tempo fa, è stato considerato un obbiettivo impossibile da raggiungere in una nazione profondamente cattolica come l’Irlanda. Ma dopo la vittoria del “Si” al referendum sul riconoscimento dei matrimoni gay, avvenuto nel 2015, i movimenti sociali progressisti sono diventati sempre più attivi e influenti, al punto che la vittoria schiacciate dei “SI”, all’ultimo referendum, è apparsa quasi scontata ad osservatori locali e internazionali.

Apollo Mini Fotovoltaico
Serratore Caffè