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Diritti umani

Lidu onlus : presentazione del libro “Storia della Lega italiana per il Divorzio” di Domenico Letizia

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Si tratta di un’interessante ricostruzione storica del divorzio che, muovendo dall’uso dell’istituto nell’antichità presso i greci e romani giunge fino al 12 maggio 1974, giorno in cui si tenne il referendum per l’abolizione della legge Fortuna sul divorzio

A cura di Ilaria Nespoli

Storia_Lega_Italiana_per_il_Divorzio_-_copertinaRoma, 27 novembre – Il giorno 19 novembre, la L.I.D.U. Onlus, Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo ha ospitato la presentazione del libro Storia della Lega italiana per il Divorzio” di Domenico Letizia. Si tratta di un’interessante ricostruzione storica del divorzio che, muovendo dall’uso dell’istituto nell’antichità presso i greci e romani giunge fino al 12 maggio 1974, giorno in cui si tenne il referendum per l’abolizione della legge Fortuna sul divorzio, passando per le prime iniziative dei movimenti laici italiani del “Movimento pro Divorzio”, a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta, volte a denunciare la realtà legislativa italiana contraria a quello che è ed era invece un diritto che si pone in stretto collegamento con il principio della libertà di coscienza. Come evidenziato dal Presidente della L.I.D.U., Alfredo Arpaia, “il matrimonio è una libera scelta volontaria che va confermata ogni giorno attraverso la stima e la fiducia reciproca fra i coniugi”. Arpaia fu testimone diretto tanto della battaglia fra l’area laica e la componente cattolica del Paese, contraria a qualsiasi cosa mettesse in discussione il principio della sacralità del matrimonio, quanto dei dibattiti e delle conferenze convocati dal Movimento, nel napoletano in primis, per denunciare la realtà legislativa italiana che prima della Legge Fortuna del 1969 vietava il divorzio. Il richiamo allo stretto legame fra divorzio e libertà individuale è anche al centro dell’intervento del Tesoriere nazionale della L.I.D.U, Vincenzo Farina, secondo cui il libro di Letizia sorprende soprattutto per la fluidità del linguaggio nel ricostruire la storia del nostro Paese relativa all’introduzione del divorzio, quando finalmente ciascuno ha preso possesso della libertà di pensiero individuale, senza essere più rinchiusi nella prigione dell’ipocrisia. Inoltre, come evidenziato da Domenico Alessandro De Rossi, Presidente della Commissione “Diritti delle Persone private della libertà personale”, l’approvazione della Legge Fortuna- Baslini, fortemente laica e liberista, deve molto all’humus politico creato dal movimento del Sessantotto 1968 che un profondo cambiamento nel vissuto sociale. Tuttavia, conoscere le battaglia per l’introduzione del divorzio è importante non solo a fini della mera ricostruzione storica ma anche per comprendere le attuali lotte per i diritti civili, dal divorzio breve fino ai matrimoni fra persone dello stesso sesso e al riconoscimento delle coppie di fatto. Infatti, ci sono delle analogie con quanto avvenuto allora in Italia specie per quanto riguarda coloro che tendono ad osteggiare tali battaglie: come sottolineato da Alessandro Gerardi, Tesoriere della Lega Italiana per il divorzio breve, parliamo di un fronte eterogeneo che, oggi come allora, tende a celarsi dietro l’alibi dei tempi non ancora pienamente maturi nel nostro Paese per poter realizzare tali cambiamenti. Le analogie non si fermano qui, come evidenziato dall’intervento di Diego Sabatinelli, Segretario della Lega Italiana per il Divorzio Breve. Infatti, con il Sessantotto si è affermato un nuovo modo di fare politica, il movimentarismo il quale ha introdotto nuovi strumenti di azione (azioni di non violenza, scioperi della fame, banchetti di piazza), in una “creatività politica” attraverso cui ottenere l’attenzione da parte dei mass media per raggiungere i propri scopi.  E’ in questo contesto che si inserisce la LID, la Lega Italiana per l’istituzione del divorzio, al centro dell’analisi dell’opera di Letizia. Come evidenziato dallo stesso autore, la LID fu istituita nel 1966 per iniziativa della sezione romana del Partito radicale, già mobilitatosi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del divorzio, al fine di coordinare i movimenti d’opinione favorevoli al medesimo istituto. Parafrasando le parole di Letizia, “la Lid fu un esempio molto interessante di associazione politica nata per conseguire un obiettivo specifico e limitato, aperta a tutti coloro che fossero interessati alla sua specifica battaglia, indipendentemente dall’appartenenza politica”. Per raggiungere i propri obiettivi la LID ha operato in una duplice direzione: una volta a far conoscere i termini della questione all’opinione pubblica, l’altra volta a sollecitare le forze politiche mediante dibattiti convegni e manifestazioni pubbliche. E’ grazie a questa azione trasversale che si è giunti alla vittoria del “NO” al referendum per l’abolizione della Legge Fortuna Baslini del 1969. Un altro elemento di novità evidenziato da Letizia nel corso della presentazione del proprio libro consiste nell’utilizzo nei suoi comunicati stampa di espressioni che rimandavano al linguaggio caro ai partiti di ispirazione marxista, al fine di sensibilizzare su tematiche legate ai diritti civili e non ad aspetti economici. L’uso di tali espressioni sorprende ancor di più se si tiene conto che il fronte anti-divorzista contava fra le sue fila parte della classe dirigente del partito comunista che vedeva nell’istituto un fenomeno borghese che richiamava alla mente gli Stati Uniti e le loro ampie libertà ed andava ad intaccare la famiglia proletaria, la cui unità era fondamentale per far fronte alla classe dominante. Tornando alla lotta sul fronte dei diritti civili, essa prosegue in un cammino pieno di difficoltà e battute d’arresto, anche se non mancano importanti successi. Pensiamo alla battaglia condotta da quella che possiamo considerare l’erede ideale della LID, ovvero la Lega Italiana per il Divorzio Breve istituita nel 2007. Essa, muovendo da dati incontrovertibili relativi all’incremento delle separazioni del 101% in soli dieci anni, aveva come obiettivo l’abolizione del termine triennale che doveva intercorrere fra la separazione legale dei coniugi ed il divorzio, al fine di snellire il passaggio giudiziario per giungere alla cessazione degli effetti civili del matrimonio. La battaglia condotta dalla Lega per il Divorzio Breve, condotta avvalendosi sia della consuete azioni della nonviolenza sia dei nuovi strumenti della piazza virtuale di Internet, si è conclusa con un fondamentale successo: la Legge 11/05/2015 n°55. Essa va a modificare proprio quegli articoli del Codice civile relativi ai tempi necessari per chiudere le pratiche del divorzio, riducendo i tempi a sei mesi in caso di separazione consensuale o al massimo un anno se si decide di ricorrere al giudiceTuttavia, come Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo riteniamo che tale legge non possa e non debba essere considerata un punto di arrivo nel contesto delle modifiche legislative ancora necessarie affinché l’Italia cessi di essere fanalino di coda nella tutela dei diritti civili, il cui riconoscimento è fondamentale per l’affermazione di una società che sia compiutamente democratica ed aperta alle istanze dei singoli.

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