Attualità
Libia. Sommossa all’esterno del carcere di Bengasi permette fuga di 1000 detenuti
La rivolta è stata causata da uccisione Abdessalem al-Mesmari, avvocato e militante politico. Chiusa la frontiera con l’Egitto per evitare che responsabili omicidio scappino
Roma, 28 luglio – Una sommossa della popolazione di Bengasi residente nell’area circostante il carcere di Al-Kuifiya, ha permesso la fuga di mille detenuti dalla struttura penitenziaria. “C’è stata una sommossa all’interno del carcere “, – ha detto un responsabile dei servizi di sicurezza che ha chiesto di non essere nominato , – “e contemporaneamente c’è stato un attacco dall’esterno. Più di 1.000 prigionieri hanno potuto fuggire. Le forze speciali fatte arrivare avevano comunque ricevuto l’ordine di non sparare sui carcerati”. La scintilla della rivolta è scoppiata in seguito all’uccisione di Abdessalem al-Mesmari, avvocato e militante politico, avvenuta il 26 luglio, e sulla quale il primo ministro libico Ali Zeidan sta ancora indagando. La protesta che ne è seguita ha portato al saccheggio delle sedi dei due principali partiti politici a Tripoli e Bengasi da parte di manifestanti che li accusano di essere responsabili dell’instabilità in Libia. Ali Zeidan ha annunciato la chiusura della frontiera con l’Egitto fornendo come motivazione quella di non permettere la fuga di chi ha ucciso Abdessalem al-Mesmari. Zeidan ha precisato che sarà che al Cairo sarà comunicata una lista di persone sospette e di aver richiesto anche un gruppo d’inchiesta internazionale.