Arte & Cultura
Lettera di Carmelo Musumeci, ergastolano ostativo, al Corriere Cesenate
Gli uomini-ombra non appartengono più a questo mondo. A tutti, comunque, va concessa un’altra possibilità.
Carissimo direttore,
scusa se torno in argomento. Non è giusto il carcere a vita perché il male non potrà mai essere sconfitto con altro male e non serve a nessuno la sofferenza di un uomo destinato a morire dentro una cella che è già la sua tomba. L’ergastolo è peggiore della pena di morte, perché non ha la compassione di ucciderti subito, ma è una pena di morte al rallentatore, bevuta a gocce: muori un po’ tutti i giorni fino alla fine della tua vita, per questo noi la chiamiamo “Pena di morte viva”. Gli uomini ombra, gli ergastolani ostativi a ogni beneficio penitenziario, non appartengono più a questo mondo, sono come fantasmi, non sono né morti, né vivi. Sono oltre 100 gli ergastolani che hanno superato i trent’anni di detenzione, altri 1.400 circa moriranno in carcere. Eppure, come spiega il professor Veronesi, anche la scienza dice che dopo vent’anni l’uomo del reato non è più lo stesso uomo: giudicare un uomo colpevole per il resto della sua vita è, a parte l’errore, un orrore. Molti di noi sono diventati uomini nuovi, perché continuano a punirci? Che c’entriamo noi con quelli che eravamo prima? Siamo in molti che chiediamo di scontare la pena potendo ripagare il male fatto, perché ci murano vivi? Oltre 28mila cittadini hanno già firmato contro l’ergastolo sul sito www.carmelomusumeci.com. Tra i primi firmatari ci sono molti nomi noti, tra cui don Luigi Ciotti, Giuliano Amato e Andrea Camilleri.
Grazie dell’ospitalità.
Fonte www.corrierecesenate.com