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Le ammissioni di Papa Francesco su presunte violenze ai danni di suore

Il pontefice: «È vero. Ci sono stati chierici che l’hanno fatto. Io credo che si faccia ancora». Sciolta una Congregazione di monache in Francia.
Martedì, durante il suo viaggio di ritorno dagli Emirati Arabi, Papa Francesco ha ammesso, per la prima volta, il problema della “servitù sessuale” di cui sono vittime le suore, che subiscono violenze da parte di preti e vescovi. «È vero- ha affermato il pontefice- all’interno della Chiesa ci sono stati chierici, in alcuni contesti culturali più che in altri. Non è un fenomeno generalizzato, ma ci sono stati sacerdoti e anche vescovi che hanno fatto quello. E io credo che si faccia ancora, perché non è una cosa che dal momento in cui te ne accorgi finisce». Il Santo Padre ha fatto sapere che, “da tempo”, la Chiesa è impegnata nella lotta contro lo strapotere di alcuni chierici, che riducono le monache in schiavitù per abusarne sessualmente. Come è accaduto all’interno della Congregazione delle Suore Contemplative di San Giovanni, in Francia.
La Congregazione è stata sciolta dall’allora pontefice Benedetto XVI, a cui Papa Francesco ha riconosciuto il “coraggio” di aver iniziato la lotta contro questo fenomeno, noto fin dagli anni ‘90. Da tempo, l’Unione Internazionale delle Superiore Generali denuncia la piaga degli abusi sessuali ai danni delle suore, sottolineando come quest’ultimo riguardi ogni Continente e quanto sia difficile per le suore riferire le violenze subite alle autorità ecclesiastiche. Un caso eclatante è quello della sorella Maura O’Donohue, che ha denunciato a un arcivescovo alcuni preti che, nello Stato africano del Malawi, hanno violentato oltre 30 monache, alcune di loro vittime di gravidanze indesiderate. Ma dopo aver denunciato i soprusi, la sorella Maura O’Donohue è stata destituita. Episodi del genere sono, per Papa Francesco, esempi di “corruzione” della Chiesa, che dovrà intraprendere “un cammino” lungo per recuperare la sua integrità morale.