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Lazio. Una Nessuna Centomila antenne: a Carchitti monta il dissenso popolare

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In una nota diffusa dall’amministrazione comunale di Palestrina si legge che è stato contrattualmente introdotto «l’obbligo a carico del soggetto gestore, di installare una sola antenna (il gestore aveva programmato il posizionamento di 2 o 3 antenne su siti diversi) e unicamente sul suolo comunale con impegno ad accogliere anche gli altri eventuali soggetti gestori, escludendo in tal modo una proliferazione di ulteriori antenne ed evitando l’effetto moltiplicatore delle emissioni». Le perplessità della popolazione non riguardano la scelta in sé ma i criteri di individuazione del sito.

di Dario De Camillis

In data 16/06/2021 è stata pubblicata sull’albo pretorio del Comune di Palestrina la determinazione avente per oggetto lo schema di contratto di locazione finalizzato all’istallazione dell’antenna 5G in via Lago di Levico a Carchitti. I lavori per la posa in opera sono iniziati ormai da qualche giorno, nonostante la mozione presentata dall’opposizione il 26/06/2021, che invitava l’amministrazione ad individuare un sito alternativo.

Si è formato addirittura un movimento spontaneo: “gruppo fermiamo l’antenna 5 G”, che ha invitato i cittadini presso la piazza “le stalle”, domenica 27 febbraio alle ore 10.30, per “discutere e condividere le azioni da fare contro l’installazione dell’antenna 5 G”.

«E’ una storia che affonda le sue radici lontano nel tempo. In passato sono state fatte lotte analoghe per evitare abusi del genere, anche dallo stesso Mario Moretti. L’antenna, in ultimo, doveva essere installata nel terreno di un privato, insistente in una zona agricola, lontano sia dalle case che dalla vista.» Afferma Sestilio Petronzi, ex consigliere comunale di Palestrina e memoria storica di Carchitti che poi conclude: «la decisione del Sindaco Moretti di spostare un mostro di 35 metri in una zona abitata e centrale della frazione, a poche decine di metri dalla scuola, non solo non è condivisibile ma se si pensa che l’amministrazione comunale ha chiesto al MIUR un finanziamento per la costruzione di una scuola dell’infanzia ricadente nella stessa area, non è addirittura comprensibile».

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