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Diritti umani

L’Attesa che cambia: l’evento che l’8 marzo ha celebrato la Giornata dedicata alle Donne presso il CNF

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L’Attesa delle Donne e la Fotografia. Uno sguardo sul XX secolo nei decenni dell’affermazione della liberazione femminile: è il titolo dell’evento promosso dalla Commissione Integrata Pari Opportunità del Consiglio Nazionale Forense che, in occasione della celebrazione della Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo ha ricordato le 5 fotografe di cui ha trattato Elisabetta Rasy nel libro Le Indiscrete… Donne che hanno immortalato momenti sociali, politici, culturali e non solo

di Giordana Fauci

L’8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, presso la sala Aurora del Consiglio Nazionale Forense di Via del Governo Vecchio, in Roma, alle ore 10:30 si è tenuto il prestigioso evento promosso dalla Commissione integrata Pari Opportunità del CNF, dal titolo L’Attesa che Cambia: l’attesa delle donne e la fotografia. Uno sguardo sul XX secolo nei decenni dell’affermazione della liberazione femminile, a cura del magistrato Eduardo Savarese.

Dopo i saluti istituzionali dell’avv. Maria Masi, prima donna eletta Presidente del Consiglio Nazionale Forense che, purtroppo, non è potuta essere presente, poiché invitata presso il Quirinale, per l’incontro di rito in questa giornata col Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ad introdurre l’incontro è stato il Professor Gennaro Colangelo, esperto in Comunicazione e Culture Visuali; docente presso le Università LUMSA e Humanitas di Roma; da sempre impegnato nella trattazione di problemi sociali ed educativi; perciò, magistrale ideatore del percorso tematico sulla fotografia.

Percorso sapientemente coordinato e condotto dall’Avv. Gabriella Degnovivo, componente della Commissione integrata Pari Opportunità del CNF, che non ha potuto fare a meno di entrare subito nel vivo del tema, sostenendo che “non c’è più tempo…”. E, in effetti, “l’attesa delle donne è da intendere come propositiva, attuativa, riflessiva…”, in senso positivo, non certo passivo, quale “avveramento di aspettative…”.

Non a caso, questo è quel che accade in ogni ambito, finanche giuridico: ne sono perfettamente consapevoli le stesse Avvocate Maria Masi e Gabriella Degnovivo che, da sempre, combattono per rivendicare il riconoscimento dei diritti delle donne che, così, “possono affermarsi dal punto di vista professionale ed economico…”.

Avvocate e Magistrate che hanno combattuto non poco per ottenere diritti che da meno di un secolo sono stati riconosciuti alle Donne: ad esempio il diritto di voto nell’anno 1946; ovvero il diritto all’eliminazione dell’autorizzazione maritale, oltremodo umiliante, ottenuto solo nel 1906. 

 

Questo, in effetti, è quel che è emerso dalle stesse parole della relatrice, la giornalista Tiziana Primozich, presidente ass. Ipathia e Direttore di The Daily Cases, magazine che si occupa da oltre 10 anni di diritti umani.

Tiziana Primozich ha testimoniato l’attesa di donne con una vita piena di ostacoli, con una emozionante proiezione di fotografie e poesie dedicate a donne che sono anche madri di figli speciali, figli con disabilità che trovano in queste mamme un porto sicuro per tutta la vita. Attraverso la lettura dell’Immagine allo specchio, ha raccontato la storia della madre di un figlio disabile che, come ogni madre afflitta dal problema, “non ha tempo di guardarsi allo specchio…”, e viene vista all’esterno con scarsa empatia per il difficile percorso di vita, poco comprensibile per chi non vive le stesse difficoltà. Primozich ha raccontato al pubblico presente di aver voluto dedicare un calendario per l’anno appena cominciato proprio ad evidenziare la vita ed il valore di persone con disabilità, unendo poesia ad immagini fotografiche, e così tra le foto del calendario spicca anche quella di Simone Maghernino, ragazzo autistico con un sogno nel cassetto, quello di cantare. Così grazie all’aiuto di una mamma, donna eccezionale, è nata ‘Ali in Tasca’ che è la canzone che ha accompagnato nel filmato le immagini di mamme con il proprio figlio, ma anche figlie con la madre ormai anziana ed afflitta da demenza. Alcune foto sono state donate con grande orgoglio da madri di piccoli pazienti dell’Ospedale Bambino Gesù, grazie all’impegno di Patrizia Torrisi, vice presidente di Ipathia, che lì svolge ogni settimana la sua opera di volontariato. Uno spaccato di vite vissute che in una Attesa che cambia, non smettono mai di regalare amore ed attenzione, come solo le donne sanno fare.

Col garbo e la discrezione che la contraddistingue, dopo aver emozionato non poco i presenti, Tiziana Primozich, si è scusata “per essere costretta ad abbandonare il convegno…”. Ed è stato il Professor Colangelo a spiegarne il motivo: come l’Avv. Maria Masi – non presente per aver dovuto incontrare il Capo dello Stato –, Tiziana Primozich ha abbandonato l’evento per recarsi, in tutta fretta, presso il Senato ed assistere alla premiazione della Dott.ssa Serenella Pesarin, altra Donna eccezionale, da lei stessa segnalata e, poi, insignita del premio Eccellenza Donna organizzato da Cinzia Pellegrino presso il Senato, per l’impegno profuso nel reinserimento di ragazzi che hanno commesso errori con la giustizia ma che meritano, senza dubbio, di essere rieducati, prima ancora che reinseriti.             

Questo, del resto, è quanto ha evidenziato la giornalista e scrittrice Elisabetta Rasy, nell’intervista rilasciata a Benedetta Giardini e che ha riguardato il suo libro: Le indiscrete, edito da Mondadori, un’opera altrettanto straordinaria che tratta la Storie di cinque donne che hanno cambiato l’immagine del mondo, proprio grazie ai loro scatti fotografici.

…Donne che hanno cambiato il mondo quali Tina Modotti, Dorothea Lange, Diana Arbus, Lee Miller e Francesca Woodman.

…Donne diverse, eppure accomunate dalla loro straordinarietà.

…Donne differenti per vite e vissuti, eppure accomunate dall’amore per la fotografia.

…Donne fotografe che hanno avuto la libertà di volgere il loro sguardo.

…Donne il cui motto era “libere, ribelli, emancipate…”.

Non  a caso, donne “sentimentalmente libere…”, come Tina Modotti; donne che non si sono limitate a “svolgere il ruolo di mogli borghesi…” come Diana Arbus; e, ancora, donne bellissime che “non si sono accontentate di essere modelle ma hanno preferito lavorare e fotografare realtà terribili…” quali  i campi di concentramento di Dacau, come è accaduto a Lee Miller; e, poi, ancora figlie che “hanno lottato contro il peggior patriarcato…”, come Dorothea Lange; o, infine, donne come Francesca Woodman che, col suo nudo, mai volgare, “ha saputo trasfondere immagini melanconiche…”.

Donne la cui straordinarietà è stata confermata dalle letture sceniche dell’attore Emmanuel Casaburi che, evidentemente, ha saputo cogliere tanta e tale straordinarietà, grazie alla sua sensibilità che, ad onore del vero, può essere caratteristica di ogni essere umano, femmina o maschio che sia.

…Perché, per fortuna, vi sono uomini altrettanto straordinari, in grado di trasfondere nelle letture i sentimenti di donne, prima ancora che fotografe, sì coraggiose.

…Individui e, invero, persone che inevitabilmente hanno saputo cogliere il significato della Giornata dell’8 marzo, dedicata alle Donne.

Donne forti ma non certo intese nella loro consueta immagine virile con cui ancor oggi, spesso, sono banalmente descritte… Donne che, perciò, sono tratteggiate nelle loro fragilità, di cui hanno saputo far tesoro, per affermarsi…”, come ha fatto emergere, in conclusione dell’evento, l’Avv. Antonella Macaluso, da sempre impegnata per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio ed alla violenza presso il Senato della Repubblica.     

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