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Diritti umani

L’Armenia bombarda territori densamente popolati dell’Azerbaigian

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Durante la giornata del 13 luglio, nella direzione di Tovuz, al confine tra l’Azerbaigian e l’Armenia, sono continuate le tensioni, e tutti gli attacchi delle forze armate dell’Armenia hanno ricevuto adeguate contromisure da parte delle forze armate dell’Azerbaigian.

“Le forze armate dell’Armenia hanno sparato contro il villaggio di Dondar Gushchu nella regione di Tovuz in Azerbaigian e contro civili, usando armi di grosso calibro. Con questa azione, l’Armenia ha nuovamente dimostrato la sua natura aggressiva e terroristica”, lo afferma una nota del Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian.

“Come negli eventi di aprile 2016, l’Armenia bombarda i territori densamente popolati dell’Azerbaigian, viola gravemente tutti i suoi obblighi, norme e principi fondamentali del diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale”, cita la dichiarazione del Ministero degli esteri azerbaigiano, aggiungendo che come risultato della continua provocazione delle forze armate dell’Armenia, la popolazione civile azerbaigiana non ha ancora subito perdite, e tutti gli attacchi nemici sono stati soppressi.

Il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian ha evidenziato che la leadership dell’Armenia continua la sua politica aggressiva e cerca di consolidare i risultati dell’occupazione dei territori internazionalmente riconosciuti dell’Azerbaigian e che questa politica non le promette altro che vergogna, collasso e autodistruzione. L’Armenia non dovrebbe pensare che le sue azioni rimarranno impunite. “Come nel caso di qualsiasi occupazione, anche l’occupazione dell’Armenia è temporanea e il nostro paese darà una risposta a tutte le azioni illegali”, conclude la dichiarazione.

Il Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, nel convocare la riunione del Consiglio di Sicurezza del paese, ha sottolineato che i militari azerbaigiani uccisi sono stati vendicati e che i soldati armeni non sono riusciti a penetrare di un centimetro nel territorio dell’Azerbaigian. Il Presidente dell’Azerbaigian ha attribuito l’intera responsabilità di ciò che sta accadendo alla leadership armena, accusando le autorità armene di ipocrisia. “Da un lato, l’Armenia fa appello alla comunità internazionale e chiede aiuto per rafforzare il cessate il fuoco sulla linea di contatto delle truppe dell’Armenia e dell’Azerbaigian, dall’altro, effettuando provocazioni militari, cerca di attaccare il territorio dell’Azerbaigian, conquistare le nostre posizioni, apre il fuoco contro la popolazione civile, contro i nostri villaggi”, ha evidenziato il Presidente Ilham Aliyev.

Il leader azerbaigiano ha sottolineato che Baku ha inviato appelli rilevanti alle organizzazioni internazionali e che i rappresentanti militari di paesi stranieri saranno invitati nel territorio in cui tutto è successo non appena la situazione operativa lo consentirà, per verificare chi ha commesso questa provocazione militare e chi è il responsabile dell’aggravamento della situazione.

Il Presidente dell’Azerbaigian ha parlato anche dei motivi che hanno spinto le autorità armene a violare il cessate il fuoco. Secondo il leader azerbaigiano, la ragione è il caos attualmente presente in Armenia, dove la situazione si sta avvicinando ad un punto di crisi. “Tutti comprendono ormai che la “prosperità” promessa è un sogno, una bugia. Naturalmente, il messaggio delle autorità armene in relazione all’incidente di ieri è un altro segnale di bugie. Con questo messaggio, stanno cercando di attribuire la responsabilità all’Azerbaigian, mentre senza nessuna ragione, e voglio ribadirlo, tutti gli esperti indipendenti possono confermarlo, senza alcuna ragione, è stato effettuato un attacco di artiglieria alle nostre posizioni militari”, ha rimarcato Aliyev.

Il capo di Stato ha sottolineato che il nemico continuerà a ricevere una risposta adeguata a tutte queste azioni provocatorie e che l’Azerbaigian sfrutterà tutte le opportunità disponibili. “Se c’è un bombardamento delle posizioni e dei villaggi azerbaigiani dal territorio dell’Armenia, allora, naturalmente, diamo e daremo una risposta adeguata”, ha detto il leader azerbaigiano. “La nostra causa è giusta, l’Azerbaigian non farà un passo indietro rispetto alla sua posizione”, ha sottolineato il Presidente Ilham Aliyev.

L’analisi militare della tensione nella direzione della regione di Tovuz testimonia che la provocazione è stata avviata dall’Armenia. L’Armenia si è intenzionalmente preparata per questa provocazione. La parte armena improvvisamente ha usato l’artiglieria e, di conseguenza, sono stati uccisi militari azerbaigiani. Le perdite della parte armena sono state causate dal fuoco di ritorsione dell’esercito dell’Azerbaigian. 

L’Armenia afferma che l’Azerbaigian avrebbe attaccato posizioni armene con un’automobile UAZ. Questa è un’affermazione ridicola e incredibile. Se la parte azerbaigiana avesse voluto attaccare, allora non avrebbe usato l’UAZ, ma i potenti strumenti distruttivi presenti nell’arsenale del suo esercito.

Lo scopo dell’Armenia nel commettere questa provocazione non era solo quello di distogliere l’attenzione dalla difficile situazione socio-economica nel paese e dalla deplorevole situazione del COVID-19. L’obiettivo era anche quello di coinvolgere l’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO) nel conflitto, creando tensioni al confine. L’Armenia sta cercando di sfruttare i paesi CSTO nella sua politica insidiosa e di nascondersi dietro l’organizzazione. Ma le speranze della leadership dell’Armenia sono state deluse. Il buon senso ha prevalso all’interno del CSTO e la riunione straordinaria programmata del consiglio dell’organizzazione sulla questione è stata annullata. La notizia è stata cancellata dal sito web CSTO. Evidentemente i paesi CSTO comprendono le intenzioni sleali dell’Armenia.

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