Italiani nel Mondo
L’Argentina e la Calabria: un esempio da seguire- Argentina and Calabria: an example to be followed
L’Argentina e la Calabria: un esempio da seguire
Dobbiamo incoraggiare gli oriundi e anche le regioni in Italia a stabilire sempre più scambi tra la nostra penisola e le nostre comunità in tutti i continenti
Nel suo nuovo articolo Paolo Cinarelli ci fa vedere la comunità italiana più grande della capitale argentina, Buenos Aires, quella calabrese. Paolo non ci fa vedere solo le origini di questi oriundi, ma come oggi fanno il passaggio più importante non solo per la comunità stessa, ma anche per l’Italia, mantenere i contatti con il loro paese d’origine.
Sarebbe facile dire che dopo una o due generazioni non esiste un legame affettivo con il paese dei nonni o i bisnonni, però, basta visitare le pagine social degli italiani all’estero in qualsiasi paese per vedere che a qualche livello, secondo la famiglia, esiste un legame affettivo tra l’oriundo e il Bel Paese.
Questo è la prova che dobbiamo fare molto di più per aiutare questi discendenti a riscoprire il loro passato. Non solo dei paesini e le regioni di provenienza delle famiglie, ma anche del paese in generale e non limitarci alle solite immagini e i luoghi comuni del cibo e magari immagini del David di Michelangelo o il Colosseo, per fare capire che il loro patrimonio culturale è molto più grande di quel che attualmente capiscono.
Dobbiamo incoraggiare gli oriundi e anche le regioni in Italia a stabilire sempre più scambi tra la nostra penisola e le nostre comunità in tutti i continenti. Certamente commerciali, come pretende la crisi sanitaria Covid-19, ma ancora di più culturali di ogni genere e anche e soprattutto il turismo, sia normale che turismo di ricerca per ritrovare le radici perse nei decenni dalla partenza dei bisnonni dai loro paesi in tutto il paese.
E non dobbiamo commettere l’errore che fanno molti di pensare che contano solo gli scambi commerciali, anche la Cultura, in ogni sua forma, e il turismo di entrambi i generi, sono mezzi importanti per produrre introiti per tutti. Basta solo avere la lungimiranza di capire che i risultati buoni non si ottengono con progetti brevi, ma con programmi ben articolati e a lungo termine per assicurare che i risultati non dureranno mesi, ma addirittura decenni, se non di più.
E come sempre, ripetiamo l’invito ai nostri lettori in tutti i paesi in giro per il mondo a inviare le loro storie ed esperienze personali a: gianni.pezzano@thedailycases.com.
L’Argentina e la Calabria: un esempio da seguire
di Paolo Cinarelli
La comunità italiana è senz’altro la più numerosa dell’Argentina non solo tra le presenti nel paese ma addirittura si riconferma anno dopo anno come la più grande delle comunità italiane all’estero. Si calcola che più della metà della popolazione può vantare di avere tra i suoi antenati un oriundo della nostra penisola, ma quello che non tutti sanno è che la comunità calabrese a Buenos Aires è senz’altro la più numerosa. Rappresenta da sola quasi 40% degli italoargentini anche se nel resto del paese i connazionali si distribuiscono a macchia di leopardo secondo la provenienza, per cui è molto azzardato dire che l’impronta calabrese si trovi ovunque.
I calabresi in Argentina restano primi anche in quanto a iniziative e presenze al punto che concentrano l’attività di quasi tutta la comunità italiana a Buenos Aires. Questa caratteristica è ancora più evidente quando si tratta dei gruppi di giovani. Nel 2019 è stata eletta Miss Calabria in Argentina la giovanissima Mariel Pitton Straface che, insieme al fratello Leandro, rappresentano il centro di gravità e motore dei giovani calabresi della capitale. Il testimonio di Mariel è la storia di vita di tantissimi giovani italoargentini che riscoprono la terra delle loro origini grazie all’affetto trasmesso dai nonni.
A continuazione la sintesi di una conversazione tenuta con lei qualche giorno fa che rappresenta la storia di tanti giovani alla riscoperta delle proprie origini.
“I miei 4 nonni erano italiani, da parte di mio padre la madre era catanese e il padre era della provincia di Udine, anche se purtroppo non ho conosciuto nessuno di loro due perché erano già deceduti al momento della mia nascita, si erano conosciuti e sposati qui in Argentina. Da parte di mia madre entrambi sono calabresi di Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza. Ho solo conosciuto mia nonna perché mio nonno è deceduto quando avevo solo tre anni. Mia madre parla sempre di lui e io ce l’ho molto presente. La mia parte italiana ce l’ho grazie alla mia nonna che parla un misto tra italiano e spagnolo e ogni giorno che passa mi parla dell’Italia come se l’avesse lasciata ieri. Sono 70 anni che abita qui, loro si sono sposati in Italia e sono partiti quando lei aveva 16 anni. E’ molto bello ascoltarla e già da piccola mi ero proposta di studiare l’italiano ma a causa delle diverse priorità mi sono messa a studiare l’inglese.
“Faccio parte del consiglio di direzione dell’Associazione Calabrese, collaboro ovunque ci sia da fare, nella segreteria dei giovani, in quella della donna, nelle attività culturali e adesso in piena quarantena ho dato una mano nell’aggiornamento della piattaforma virtuale. Dirigo il gruppo folkloristico e collaboro con altri gruppi di giovani come quello dell’Associazione Passione Tricolore e quello delle Nuove Generazioni Italiane. Cerco di prendere parte di ogni iniziativa sempre che sia possibile.
“Scrivo per il sito web buenosaires.it appartenente alla rete di italiani.it, faccio anche parte del consiglio di direzione dell’Associazione Calabrese, sono la segretaria per i giovani e fondatrice nonché direttrice del gruppo folkloristico dell’Associazione Calabrese. Ho fondato questo gruppo con l’obiettivo di diffondere le radici e le tradizioni italiane con l’obiettivo di attrarre i giovani all’associazione. Sappiamo che mancano i giovani e potrebbero essere stati attratti mediante un progetto dedicato a loro.
“Nel 2018 la Regione Calabria ha dato delle borse di studio per la diffusione della lingua e la cultura italiane presso l’Università della Calabria e questo è stato il mio primo viaggio in Italia. Ci sono andata insieme a una amica anche lei vincitrice di una borsa di studio, a Rende ci siamo incontrate con altri giovani di origine calabrese. E’ stata una esperienza incredibile, uno dei viaggi più belli che ho fatto in vita mia. Io non conoscevo l’Italia e non avevo mai pensato di andarci soprattutto perché mia nonna è molto grande e fatica a viaggiare. Non ho voluto perdere questa opportunità e ci sono rimasta più di tre mesi per studiare l’italiano presso l’Università della Calabria e ho partecipato al Festival delle Spartenze a Paludi.
“Ho anche conosciuto il paese dei miei nonni e i miei parenti italiani, ho viaggiato e conosciuto altri posti dell’Italia. Le borse di studio sono molto importanti per i giovani perché li incentiva e li stimola. Ho visto i luoghi di cui mi parlava mia nonna, è stato incredibile. Nel 2019 ho partecipato al progetto Scuola Calabria e abbiamo percorso in pullman 28 paesi della Calabria e ho studiato l’italiano presso l’Università per gli Stranieri di Reggio Calabria.
“Non so come mi vedo a futuro anche perché in questa situazione è molto difficile fare delle proiezioni, però credo che mi vedo sempre così attiva come adesso, in costante sviluppo con i gruppi che dirigo. Il mio obiettivo più grande è fare crescere il gruppo folkloristico, siamo già più di 33, mi piacerebbe trasformare l’Associazione in una scuola di danze italiane. Adesso non ho nessun obiettivo preciso, forse andrei per un periodo in Italia ma non so se posso stare tanto tempo lontano dalla mia famiglia”.
Argentina and Calabria: an example to be followed
We must encourage the oriundi and also the regions in Italy to establish more and more exchanges between our peninsula and our communities in all the continents.
In his new article Paolo Cinarelli lets us see the biggest Italian community in Argentina’s capital Buenos Aires, the community from Calabria. Paolo not only lets us see the origins of these oriundi but how today they are taking the most important step not only for the community itself but also for Italy, maintaining contact with their country of origin.
It would be easy to say that after one or two generations there is no emotional bond with the country of their grandparents or great-grandparents, however, we only have to visit the social media pages of the Italians overseas in any country to see that, depending on the family, at some level there is an emotional bond between the oriundi and Italy.
This is the proof that we must do much more to help these descendants to rediscover their past. Not only the small towns and the regions of origin of their families but also the country in general and not by limiting ourselves to the usual images and the stereotypes of food and maybe Michelangelo’s David or the Coliseum to make them understand that their cultural heritage is much bigger that what they currently understand.
We must encourage the oriundi and also the regions in Italy to establish more and more exchanges between our peninsula and our communities in all the continents. Certainly commercial, as demanded by the Covid-19 health crisis, but even more cultural exchanges of every type and also and above all tourism, both normal and tourism of the search for the origins that were lost in the decades since the great-grandparents left their small towns in all the country.
And we must not make the mistake many do of thinking that only commercial exchanges count, even cultural exchanges of every kind and tourism of both kinds are major means of income for everyone. We only have to have the foresight to understand that good results are not achieved with short term projects but with well articulated, long term programmes to ensure that the results will not last months but even decades, if not longer.
As always we repeat our invitation to readers in every country around the world to send in their personal stories and experiences to: gianni.pezzano@thedailycases.com.
Argentina and Calabria: an example to be followed
di Paolo Cinarelli
The Italian community is undoubtedly the most numerous in Argentina not only amongst those present in the country but it also reconfirms year after year that it is the biggest Italian community around the world. It is estimated that half the population can boast an oriundo from the peninsula amongst her or her forefathers but what not everybody knows is that Buenos Aires’ Calabrese community is without doubt the most numerous. On its own it represents almost 40% of the Italo-Argentineans, even if in the rest of the country they are peppered around the country according to their origins for which it is very risky to say that the Calabrese imprint can be found everywhere.
The Calabresi in Argentina are also the first in regards to the initiatives and presence to the point that they concentrate the activities of almost all the Italian community in Buenos Aires. This characteristic is even more evident when we deal with the groups of young people. In 2019 the very young Mariel Pitton Straface was elected Miss Calabria in Argentina. She together with her brother represent the centre of gravity and engine of the capital’s young Calabresi. Mariel’s testimony is the story of the life of very many young Italo-Argentineans who are rediscovering their origins thanks to the affection passed on by their grandparents.
The following is a summary of a conversation with her that represents the story of many young people who are rediscovering their origins.
“My 4 nonni (grandparents) were Italian, on my father’s side his mother was from Catania and his father from Udine, even if unfortunately I never met either of them because they had already passed away when I was born, they had met and married here in Argentina. On my mother’s side both were Calabresi from Corigliano Calabro in the province of Cosenza. I only know my nonna (grandmother) because my nonno passed away when I was only three. My mother always talked about him and I have him very much in mind. I have my Italian part thanks to my nonna who speaks a mix of Italian and Spanish and every day that passes she talks to me about Italy as if she left it only yesterday. She has lived here for 70 years, they got married in Italy and they left when she was only 16 years old. It is very nice listening to her and even when I was still a child I thought of studying Italian but due to different priorities I started studying English.
“I am part of the directive committee of the Associazione Calabrese, I collaborate wherever there’s something to do, in the secretariat of the young people, in that of the women, in the cultural activities and now in the middle of the quarantine I gave a hand to the updating of the virtual platform. I manage the folk group and I collaborate with other groups of young people such as that of the Associazione Passione Tricolore (Tricolour Passion Association) and that of the Nuove Generazioni Italiane (New Italian Generations). I try to take part in every initiative, always if it is possible.
“I write for the website buenosaires.it that is part of the italiani.it network. I am also a member of the directive committee of the Associazione Calabrese, I am the Secretary for the young people and I am the founder well as the director of the Associazione Calabresi’s folk group. I founded this group with the aim of spreading the origins and Italian traditions with the objective of attracting young people to the association. We know there is a shortage of young people and they could be attracted by a project dedicated to them.
“In 2018 the Calabria region awarded scholarships for spreading the Italian language and Culture at the Università di Calabria and this was my first trip to Italy. I went there with a friend, she too hed been awarded a scholarship. At Rende we met with other young people of Calabrese origin. It was an incredible experience, one of the most beautiful trips of my life. I didn’t know Italy and I never thought of going there, especially because my nonna is very old and she has difficulty travelling. I did not want to lose this opportunity and I stayed there for more than 3 months to study Italian at the Università di Calabria and I took part in the Festival delle Spartenze (of migration and culture) in Paludi.
“I also got to know my grandparents’ town and my Italian relatives. I travelled and I got to know other places in Italy. Scholarships are very important for young people because it encourages and stimulates them. I saw places my nonna told me about, it was incredible. In 2019 I took part in the Scuola (School) Calabria Project and we travelled around 28 towns in Calabria by bus and I studied Italian at the Reggio Calabria’s Università per gli Stranieri (University for foreigners).
“I don’t know how I see myself in the future, also because in this situation it’s very hard to make projections, however, I believe that I see myself always as active as I am now, in constant development with the groups I manage. My biggest goal is to make the folk group grow, we’re already more than 33. I would like to transform the Association into a school of Italian dance. I have no specific aim now, maybe I could go to Italy for a while but I don’t know if I can stay away from my family for a long time”.