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L’Accademia dei Tarocchi, porta verso il magico

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Intervista al fondatore Carlo Bozzelli

Di Francesca Rossetti

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Da sempre i tarocchi sono sinonimo di magia e tutti noi almeno una volta nella vita ci siamo fatti leggere il futuro con gli antichi arcani. A Roma si trova l’Accademia dei Tarocchi che studia questo fenomeno sia a livello di origini storiche che divinatorie ed ecco cosa ci racconta il fondatore, Carlo Bozzelli.

Chi è Carlo Bozzelli e come nasce l’Accademia dei Tarocchi?

Spinto da un profondo senso di disagio nei confronti della vita, da sempre ho indagato la gioia di un significato e di una verità attraverso l’approfondimento della mistica e della metafisica. I Tarocchi, sin da bambino, hanno attratto la mia attenzione e sono divenuti il perno centrale dei miei studi. Sino a trent’anni circa, ho lavorato come veterinario e nel mondo farmaceutico. A seguito di una profonda crisi esistenziale, ho abbandonato il percorso più ordinario e, grazie ad una liquidazione concordata, per alcuni anni ho potuto dedicarmi completamente alle mie ricerche. Ho viaggiato, in Italia e all’estero, sulle tracce di una conoscenza che ritenevo indispensabile offrire a me stesso e a chiunque lo desiderasse, una conoscenza preservata ma accessibile, per quanto nascosta. Ho così incontrato diversi Maestri e insegnamenti, di diverse tradizioni, grazie al cui contatto mi è stato possibile accedere nel cuore di un linguaggio millenario, quello custodito nel simbolismo dei Tarocchi. Negli anni successivi ho restaurato, e stampato con l’editore Dal Negro, i Tarocchi di Nicolas Conver che, proprio sulla base delle mie ricerche, considero l’autentico modello di riferimento di questa disciplina che merita, a mi avviso, il titolo di Scienza. Nei testi che ho scritto, quali “Il Codice dei Tarocchi” (Anima edizioni) e “I Tarocchi, il Vangelo segreto” (Edizioni Mediterranee) cerco di illustrare la profondità e la straordinaria bellezza di questo antichissimo sistema, tracciato in immagini, che porta il nome di Tarocchi. Per queste ragioni nel 2010, con Sara, da anni straordinaria compagna di cammino, ho fondato uno specifico centro di insegnamento e di divulgazione, l’Accademia dei Tarocchi, che ha l’obiettivo di trasmettere e far conoscere la vera natura di queste millenarie icone, che altro non sono che un potente mezzo di connessione con se stessi, con il proprio Sé superiore.”

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Quali sono le origini storiche dei tarocchi e dei vari metodi di divinazione?

Secondo la storiografia ufficiale i tarocchi originerebbero dal desiderio di una famiglia rinascimentale, i Visconti-Sforza di Milano, che ne avrebbero commissionato la realizzazione, come dono di nozze, ad un artista dell’epoca. Questa ipotesi si basa sul fatto che il mazzo in questione sia ad oggi il più antico conosciuto e preservato. Personalmente, non condivido questa teoria ma ritengo, sempre sulla base delle mie indagini, che i Tarocchi siano di origine decisamente più remota. Rispetto all’argomento divinazione mi consenta una precisazione: diversamente da ciò che molti suppongono, divinare significare indagare passato, presente e futuro, purché l’oggetto dell’indagine non sia noto a chi la compie. I sistemi di divinazione sono millenari e l’uomo li ha sviluppati con tecniche anche assai diverse: basti citare, a titolo d’esempio, il predire il futuro, praticato dagli aruspici etruschi o romani, con le viscere degli animali. L’uomo infatti, da sempre, anela a questa forma di conoscenza che, purtroppo erroneamente, suppone gli possa essere di giovamento. Riferendoci alle icone dei Tarocchi, invece, la pratica della divinazione, da un punto di vista storico, si inserisce nel contesto cui accennavo prima, ovvero ufficialmente dal periodo rinascimentale, assumendo proporzioni vaste dal Settecento in avanti. Tuttavia, a mio avviso, è opportuno aiutare le persone a comprendere che la divinazione, per quanto attraente, non è pressoché di alcuna vera utilità interiore. Mi permetta un esempio semplice e diretto: sarebbe più utile capire se trovo un compagno, una compagna, oppure comprendere perché sono bloccato, bloccata e non lo trovo?”

Chi ha creato le immagini dei 78 arcani e cosa raffigurano?

La conoscenza insita nei Tarocchi è il frutto di una sintesi simbolica che è strutturata secondo un sistema di codifica. In pratica, si tratta di un linguaggio che utilizza i simboli come elementi per cifrare, per nascondere e rivelare. Questi simboli, per quanto a prima vista rimandino ad un’iconografia occidentale, sono in realtà parimenti connessi anche con la tradizione orientale, e sono dunque globali, in un certo senso appartengono e descrivono l’umanità nella sua interezza. Non potendo qui precisare il tema con ulteriori approfondimenti, data la sua complessità, posso comunque dire che i Tarocchi sono una summa dell’insegnamento lasciatoci dagli antichi iniziati che hanno attraversato diverse epoche, sin da evi pre-cristiani. Tuttavia, con l’avvento della tradizione cristiana il Tarot (nome corretto dei Tarocchi) è stato rimodellato graficamente, nei disegni, per adattarsi agli uomini delle generazioni successive, cioè a noi, per consentirci di poterne nuovamente usufruire con la principale finalità della ricerca interiore.”

Come è possibile indovinare il futuro tramite essi e quali qualità personali e spirituali si devono possedere per diventare veri cartomanti?

Come dicevo, studiando l’autentica natura di queste icone, si scopre la presenza di un sistema cifrato. Quest’ultimo, progressivamente compreso, disvela la presenza di regole, cioè di leggi che, come fossero una grammatica, consentono di impiegare i Tarocchi come i componenti di una vera e propria lingua. Leggere il Tarot, dunque, diviene un’attività letterale e non metaforica perché il lettore (cioè il tarologo) leggerà frasi di senso compiuto (costituite da sostantivi, verbi, attributi etc.) in risposta al quesito di chi interroga (il consultante). Tutto ciò, che quando sperimentato si dimostra essere realmente sorprendente, avviene senza alcuna necessità di dover interpretare: si tratta di un approccio oggettivo e scientifico perfettamente disciplinato e preciso. Questo tipo di metodo, che ho personalmente brevettato come fosse un’opera d’ingegno, non richiede alcuna qualità straordinaria o nessuna dote speciale come in genere, erroneamente, si ritiene. L’unico aspetto che è opportuno coltivare, peraltro intimamente collegato al motivo per cui ci si avvicina e si studiano i Tarocchi, è quello della conoscenza di se stessi. Questi archetipi, infatti, prima di ogni altra cosa sono un Cammino che conduce nel centro del proprio essere, sono un percorso verso l’Essenza o verso ciò che molte tradizioni definiscono come Anima.”

Che cos’è la psicologia astrologica e quali corsi organizza l’Accademia?

Nel seminario di psicologia astrologica si penetra nella cosiddetta psicologia del discepolo, cioè nella dimensione interiore che ogni uomo incontra nel cammino di ricerca di un senso di vita più elevato. Questo percorso può essere mirabilmente descritto attraverso il collegamento tra l’antico mito di Ercole, il mito dell’eroe raccontato però nel solco della tradizione esoterica tibetana, e il linguaggio ottico-simbolico codificato nei Tarocchi. In questo modo si acquisiscono una visione più piena e una comprensione colorata di una prospettiva più ampia rispetto a tutti gli ostacoli che caratterizzano il nostro quotidiano. Ciò conduce a un modo completamente diverso, ovvero pienamente consapevole, di come affrontare le difficoltà di tutti i giorni che, mutando profondamente di senso, divengono i più grandi alleati per chi si impegna realmente, con se stesso, a capire se stesso.

Nel complesso, l’Accademia propone un percorso costituito da una serie di incontri, il cui punto di avvio è il corso Arcani Maggiori 1, cioè l’inizio esplorativo della dimensione del Tarot. In sintesi, si tratta di un seminario in cui si apprende a osservare queste immagini in maniera completamente nuova, in modo che possano divenirne evidenti l’essenza spirituale e intuitiva e, al contempo, la natura logica e scientifica.”

Quali target di persone li frequentano maggiormente e quali sono quelli che richiedono più spesso consulti e su cosa?

Posso dire che le persone che si avvicinano a questa disciplina sono le più diverse: dal giovane studente universitario all’affermato imprenditore di successo, dallo psicologo o dal terapeuta in generale all’appassionata di tarocchi o di discipline olistiche, etc. In genere i partecipanti appartengono a tutte le fasce di età, con buon equilibrio complessivo tra uomini e donne. In ogni caso, ciò che veramente, più profondamente accomuna tutte queste tipologie è il desiderio, direi l’anelito di trovare un senso più appagante e più pieno nei confronti della vita. Nella nostra attuale società globalizzata, concentrata nettamente sull’avere, che per certi versi ha dimenticato le proprie radici, questo in fondo è proprio il compito dei Tarocchi e dei centri come l’Accademia che abbiamo fondato: offrire, a chi lo desidera, la possibilità di conoscere e sperimentare in maniera autentica un certo tipo di sapere, un sapere che provoca una profonda trasformazione nella propria condizione esistenziale e che consente di assaporare il gusto dell’Essere e ritrovare un silenzioso contatto con il Sé.”

Davvero un mondo bellissimo ed interessante e per informazioni http://www.tarocchi.me/

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