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Ambiente & Turismo

La ‘ricetta’ tedesca per salvare Pompei

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pompeiRicercatori delle università di Francoforte e Monaco di Baviera insieme all’Ibam Cnr di Catania studieranno tecniche di conservazione e restauro per salvaguardare il sito decretato dall’Unesco patrimonio dell’umanità

 Roma, 29 agosto – Salvare Pompei è una priorità europea. Lo dimostra il `Pompei Sustainable Preservation Project´ realizzabile in dieci anni, ideato dalla tedesca Fraunhofer-Institut fur Bauphysik Ibp, in sinergia con l’Istituto di restauro della Technische Universitat di Monaco di Baviera (Tum) e con l’International Center for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property (Iccrom) che vede anche la partecipazione dell’Istituto per i beni archeologici e monumentali del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibam-Cnr) di Catania. Si tratta di un progetto realizzato da due archeologi ed un restauratore che coniuga restauro e formazione in campo archeologico, in altre parole oltre alle operazioni di salvataggio del sito Patrimonio Unesco dell’Umanità, nascerà un vero e proprio centro di ricerca e formazione allo scopo di incrementare e trasmettere alle future generazioni le tecniche di conservazione dell’architettura antica. “L’idea di fare qualcosa per Pompei venne dieci anni fa a me e all’archeologo Albrecht Matthaei mentre lavoravamo nella città romana e vedevamo le rovine disgregarsi sempre più”-  spiega il capo del settore restauro, Ralf Kilian a proposito dell’idea progettuale che vede anche l’appoggio dell’Unione Industriali di Napoli. Per salvare Pompei i ricercatori prevedono un budget iniziale di dieci milioni, ed il coordinamento del “Pompei Sustainable Preservation Project” sarà affidato al Fraunhofer di Stoccarda: nell’estate del 2014 un team di 50 scienziati tedeschi ed italiani cominceranno il lavoro di ricerca nella città di Pompei, che porterà tra l’altro anche all’attivazione di una ‘scuola superiore’ per formare ben 510 archeologi sul campo.

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