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La nuova Guerra Fredda tra Occidente e Oriente si combatte a suon di tecnologia – parte 1- The new Cold War between West and East is being fought to the tune of technology – part 1

La nuova Guerra Fredda tra Occidente e Oriente si combatte a suon di tecnologia – parte 1
di Marco Andreozzi
“Quarto Potere”, la pellicola probabilmente più importante della storia del cinema americano, fu co-ideata, diretta, co-prodotta ed interpretata dal geniale venticinquenne Orson Welles. Il lungometraggio esplora il tema della manipolazione dell’informazione attraverso la vita di Charles Foster Kane, magnate megalomane dei media che acquista potere con i suoi giornali per influenzare l’opinione pubblica, plasmando la realtà a proprio favore. Uscito nel 1941, evidenzia la difficoltà di comprendere la verità attraverso i mezzi di comunicazione, che spesso presentano una visione parziale e frammentata della realtà. Va ricordato che Wells riuscì nell’impresa grazie alla RKO, società di produzione e distribuzione (partecipata dal padre del futuro presidente USA John Kennedy) tra i “grandi cinque” studi cinematografici di allora, e che resistette fino al 1959 allo strapotere finanziario e vincente di Hollywood, che sussiste tutt’ora.
Il dramma è dunque una sostanziale critica dell’abuso dei media, sollevando anche interrogativi sull’identità e sulla memoria. Tutto questo ben un secolo fa, ed erano i tempi tecnologicamente ‘primitivi’ del ‘giornalista’ Benito Mussolini con il Minculpop (e l’Istituto Luce) e di Franklin Delano Roosevelt in USA. Chiediamoci oggi su che scala è sita la capacità del sistema mediatico di lavare cervelli. Quella storia di fantasia, ispirata a personaggi reali, evidenzia come una pessima cantante lirica diventi celebre grazie ai media, e come l’opinione pubblica venga manipolata sulla guerra ispano-americana. Oggi, la potenza di fuoco dei media è infinitamente maggiore, crea ‘miti’ globali tra personaggi che sono semplici (pur geniali) affaristi, e popolarizza la cosiddetta ‘intelligenza artificiale’ (IA), con continue insinuazioni su un futuro distopico ove l’umanità sarà schiava dei robot.
A proposito di IA, gli sviluppi di Open AI sono basati su reti neurali, strutture computazionali ispirate al funzionamento del cervello umano, costituite da nodi (neuroni) connessi tra loro. Chat GPT è addestrato su grandi quantità di testo per imparare schemi linguistici, significato e contesto, al fine di generare risposte coerenti e pertinenti. In estrema sintesi, un ‘salto tecnico’ che automatizza ed aggrega dati su motori di ricerca. Chi scrive nel 1997 pubblicò in Giappone una ricerca sul tema; per dire che decenni di studi in nuove architetture informatiche, lo sviluppo della ‘rete’ (vero ‘salto tecnologico’) e crescenti prestazioni dei microprocessori ci hanno portato fin qui. Ed è tutto imitabile da esperti informatici, soprattutto quando l’obiettivo è la competizione tra nazioni invece che il benessere comune. Ecco spiegato l’avvento del cinese Deepseek, ben pubblicizzato dalla propaganda per influenzare l’opinione pubblica globale, appunto. E’ forse una notizia manipolata che per le dittature il controllo dell’informazione venga al primo posto?
The new Cold War between West and East is being fought to the tune of technology – part 1
by Marco Andreozzi
“Citizen Kane”, probably the most important movie in the history of American cinema, was co-created, directed, co-produced and interpreted by the brilliant twenty-five-year-old Orson Welles. The feature film explores the theme of information manipulation through the life of Charles Foster Kane, a megalomaniac media magnate who acquires power with his newspapers to influence public opinion, shaping reality in his favor. Released in 1941, it highlights the difficulty of understanding the truth through the media, which often present a partial and fragmented vision of reality. It should be remembered that Wells succeeded in this project thanks to RKO, a production and distribution company (in which the father of the future US president John Kennedy participated) among the “big five” film studios of the time, and which resisted until 1959 the financial and winning supremacy of Hollywood, which still stands today.
The drama is therefore a substantial criticism of media abuse, also raising questions about identity and memory. All this a century ago, and those were the technologically ‘primitive’ times of the ‘journalist’ Benito Mussolini with the Minculpop (Ministry of Popular Culture, and the film studio Istituto Luce) and of Franklin Delano Roosevelt in the USA. Let us ask ourselves today on what scale the media system’s ability to brainwash is located. That fictional story, inspired by real characters, highlights how a terrible opera singer becomes famous thanks to the media, and how public opinion is manipulated on the Spanish-American War. Today, the firepower of the media is infinitely greater, it creates global ‘myths’ among characters who are simple (albeit brilliant) businessmen, and popularizes the so-called ‘artificial intelligence’ (AI), with continuous innuendos about a dystopian future where humanity will be slaves to robots.
Speaking of AI, Open AI developments are based on neural networks, computational structures inspired by the functioning of the human brain, made up of nodes (neurons) connected to each other. Chat GPT is trained on large amounts of text to learn linguistic patterns, meaning and context, in order to generate coherent and relevant answers. In short, a ‘technical leap’ that automates and aggregates data on search engines. Your scribe published a study on the topic in Japan in 1997; to say that decades of studies in new IT architectures, the development of the ‘internet’ (a true ‘technological leap’) and increasing performances of microprocessors have brought us this far. And it is all imitable by IT experts, especially when the goal is competition between nations rather than the common good. This explains the advent of the Chinese Deepseek, well publicized by propaganda to influence global public opinion, precisely. Is it perhaps manipulated news that for dictatorships the control of information comes first?
Marco Andreozzi, è Dottore in Ingegneria Meccanica, Economia/Amministrazione (Politecnico di Torino). Tecnologo industriale e specialista del settore energetico, proviene da esperienze professionali in cinque multinazionali in Italia e paesi extra-europei, e come direttore generale da un quarto di secolo; nomade digitale dal 2004 al 2019, e’ sinologo, parla correntemente il mandarino e in Cina e’ stato docente a contratto.
Marco Andreozzi, is a Doctor in Mechanical Engineering, Economics/Administration (Polytechnic of Turin). Industrial technologist and specialist in the energy sector, he comes from professional practices in five corporates in Italy and non-European countries, and as managing director for a quarter of a century; digital nomad from 2004 to 2019, he is a sinologist, speaks fluent Mandarin and was a visiting professor in China.