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La mala-movida trasteverina: l’ultima violenta aggressione si è verificata lo scorso 29 gennaio, a piazza Trilussa

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Autori dell’aggressione sono una gang della mala-movida trasteverina, che ha tentato di rapinare  coetanei ritrovatisi nella centralissima Trastevere per trascorrere la sera in uno dei locali della zona

di Damiana Cicconetti

Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 gennaio, intorno alle 2:30 del mattino, tre giovani romani, incontratisi per trascorrere una serata assieme nel rione di Trastevere, sono stati aggrediti da cinque coetanei che hanno tentato di rapinarli e derubarli di soldi e telefonini. Il fatto è accaduto in piazza Trilussa ed è, poi, stato prontamente denunciato.

Autori dell’aggressione sono una gang della malamovida trasteverina, che ha tentato di rapinare i coetanei ritrovatisi nella centralissima Trastevere per trascorrere la sera in uno dei locali della zona: i tre sono stati sorpresi alle spalle dal branco, composto da cinque ragazzi nord-africani, come verbalizzato in querela: questi ultimi, armati di bottiglie, li hanno aggrediti e  minacciati, al fine di farsi consegnare sia il denaro che i telefoni cellulari. Ma l’imprevista reazione delle vittime li ha costretti alla fuga, a mani vuote.

Provati ma illesi, i tre giovani hanno immediatamente chiesto l’intervento del 112, raccontando l’accaduto ai poliziotti del Commissariato Trastevere di Polizia, che ora indaga sulla vicenda: gli investigatori stanno visionando le immagini di video-sorveglianza della zona, a caccia di elementi utili a risalire alla banda, oltre ad ascoltare i numerosi testimoni presenti al fatto.

Dunque, un ultimo week-end di mala-movida nel rione del Centro storico della Capitale, dove appena sette giorni fa era stato lanciato l’ennesimo allarme dai residenti che continuano a lamentare notti insonni e violente.

Lo scorso week-end era, infatti, avvenuta una scazzottata tra una decina di ragazzi, con immagini grottesche riprese dagli stessi residenti, svegliati dalle urla e, poi, affacciatisi per comprenderne il motivo.

A denunciare il fatto ed a pubblicare il video in quel caso era stato il Comitato Emergenza Trastevere, che ha così dichiarato: “Nonostante le ripetute denunce, non siamo riusciti ad ottenere un presidio almeno per il fine settimana. Le Forze dell’Ordine si fermano a San Calisto e non si spostano, peggiorando la situazione nelle strade limitrofe. Chiediamo telecamere da una vita. I residenti e i ristoratori sono stanchi e pronti ad occupare il rione. Sappiamo che l’assessore municipale Stefano Marin ha lanciato un progetto pilota di una piattaforma digitale, tipo Milano, che noi Comitati sosteniamo, ma ancora sembra tutto fermo…”.

Siamo preoccupati per il futuro e per quello che potrà avvenire la prossima estate…” – raccontavano appena una settimana fa a Roma Today gli abitanti, stanchi delle tante scene di degrado e caos, oltre che degli impressionanti assembramenti, oltretutto ancor oggi vietati a causa della pandemia.

Eppure, ogni fine settimana il copione che si recita rimane invariato: vi è l’allarme degli abitanti che, però, continua a restare lettera morta.

Non è, quindi, una novità la presenza della mala-movida. Invero, da anni: nel fine settimana, a quanto pare, il rione patrimonio dell’Unesco si trasforma finanche in una mega-discoteca a cielo aperto. E la situazione sembra peggiorare sempre più.

Gli abitanti non possono non tacere l’indifferenza delle istituzioni e lo scarso controllo del territorio.

Il video girato un sabato notte qualsiasi, al culmine dell’affluenza, testimonia oltretutto l’inquinamento acustico prodotto sia dalla concentrazione di persone, sia dagli impianti audio presenti nei locali, che rimbombano per i vicoli.

Dina Nascetti ricorda una delle ultime rilevazioni di Legambiente: “Alle 1:30 di un venerdì qualunque, con i valori superiori agli 80 decibel! E dire che, secondo il piano di zonizzazione del Comune, a Trastevere, dopo le 22:00, non si potrebbero sforare i 45 decibel…”.

Del resto, da via della Scala a Piazza San Calisto è sufficiente la sola presenza della marea umana ad innescare l’effetto megafono, viste le migliaia di giovani accalcati fuori dai locali e dai fast food. Senza contare la vendita di alcolici a tutte le ore ed in barba alle leggi e ai divieti.

E ad amplificare l’eco martellante sono i comportamenti incivili: gli schiamazzi, le liti, i pestaggi e le tante, troppe aggressioni.

Per questo, chi può, il venerdì sera fugge nelle seconde case; mentre solo chi non ha alternative si prepara ad affrontare l’ennesima veglia forzata.

Risultato: “Le abitazioni hanno perso circa il 30% del loro valore. Molti preferiscono vendere o affittare. Interi palazzi si stanno trasformando in bed & breakfast, finanche abusivi…”. Conclude Dina Mascetti.

Senza dimenticare che, quando i residenti tentano di far valere i loro diritti, ricevono violente minacce. E se da un lato la gente ha paura, dall’altra gli esposti servono a ben poco, visto che, prima di pagare la multa, i locali cambiano gestione.

Una cosa è certa: finché prevarrà il senso di impunità a Trastevere non cambierà nulla. E, di conseguenza, se si continua a non intervenire, tra un po’ non vi rimarrà più nessuno.

…Sembra impossibile che il Centro storico, anziché attrarre turisti per le sue innumerevoli bellezze, sia rinomato oggi solo per la sua movida ma, invero, per la presenza di mala-movida!

Ancor più incredibile, poi, il fatto che, nel frattempo qualcuno sia arrivato ad ironizzare: si parla ormai di una “Repubblica Indipendente di San Calisto…”: una piazza meravigliosa al centro della Capitale che molte notti è ostaggio persino di rave, promossi tramite i social da collettivi di studenti, oltre che da noti rapper.   

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