Cinema & Teatro
La magia senza tempo delle favole del Bardo

Il gioco degli incastri in amore nel “Sogno di una notte di mezza estate” al Globe di Villa Borghese
Di Andrea Cavazzini
“Sogno di una notte di mezza estate” consegnata al pubblico del Globe di Villa Borghese, ci rimanda ancora una volta alla grandezza di Shakespeare, capace di giocare come in un raffinato ed elegante gioco di incastri, dove mondi diversi tra loro si intrecciano, catapultandoci in un’atmosfera affascinante, capace di suscitare emozioni e meraviglia.
L’imminente matrimonio tra Teseo, duca di Atene ed Ippolita regina delle Amazzoni, è l’occasione per Egeo di far sposare la figlia Ermia con Demetrio, non ricambiato dalla giovane che gli preferisce Lisandro, contravvenendo cosi alle volontà di suo padre Egeo(Alessio Sardelli). La ragazza molto determinata, di fronte alla prospettiva di finire in convento o di essere addirittura uccisa, si trova costretta a fuggire nel bosco insieme a Lisandro. Elena amica di Ermia non meno determinata, è invece innamorata di Demetrio, senza però essere ricambiata, e per accattivarsi i suoi favori svela la fuga dei due amanti. Il giovane si mette subito alla ricerca dei fuggitivi ma deve fare i conti con Elena che aldilà di ogni ragionevolezza lo segue imperterrita nell’estremo tentativo di preferirla ad Ermia, suscitando in Demetrio una comprensibile irritazione.
Nel bosco ci sono anche Oberon (un Carlo Ragone, altezzoso e a tratti glaciale che tiene molto bene la scena) re della fate e la moglie Titania (Claudia Balboni) impegnati in continui litigi a causa della volontà di lei di non mettere a disposizione del marito un giovane che le sta a cuore. Per punirla Oberon(vero manovratore dei destini dei quattro giovani con la complicità di Puck), le spreme sugli occhi del succo di viola del pensiero che ha il potere di far innamorare la vittima della prima persona che vede al risveglio, Stesso trattamento subiranno a causa di uno scambio di persona Lisandro e Demetrio per mano di Puck dispettoso giocherellone(interpretato da Fabio Grossi con la giusta irriverenza).
Nel frattempo un gruppo di buffi teatranti capeggiati da Quince (splendida la vjs comica di Marco Simeoli che caratterizza il personaggio utilizzando il dialetto napoletano) si mette all’opera per allestire una rappresentazione in chiave comica della vicenda di Piramo e Tisbe. Tra questi emerge Bottom(un magistrale Gerolamo Alchieri) che finirà per essere vittima a sua volta di Oberon e di Puck e che vedrà la sua testa trasformata in quella di asino insieme a Titania che si innamorera di lui. Alla fine però tutto torna alla normalità: Oberon può nominare il giovane cavaliere e Puck fa innamorare di nuovo Lisandro di Ermia. Teseo(Martino Duane) e Ippolita(Daniela Tosco) scoprono gli amanti nel bosco e li riportano ad Atene affinché si sposino: Demetrio(un perfetto e convincente Sebastiano Colla)con Helena(una tenace Federica Bern) e Lisandro(un Marco Paparella forse troppo ordinario nell’interpretazione) con Ermia(dolce e combattiva Valentina Marziali). Terminata la commedia, i quattro giovani si ritirano e le fate li benedicono. Vanno tutti via e rimane Puck, per chiedere scusa al pubblico, rivelando che tutto è stato solo un bellissimo sogno.
Sogno e magia sono i due cardini sui quali il commediografo inglese impronta tutta la storia costruita su parallelismi e linguaggi diversi: quello delle favole e della magia, quello dell’amore e quello del teatro dove le aspettative soprattutto in amore non sempre riescono a realizzarsi, ma con volontà e determinazione le proprie scelte possono prevalere anche di fronte a sortilegi e pozioni magiche.
La bella scenografia di Silvia Caringi e Omar Toni riportano ad un paesaggio onirico sospeso tra sogno e realtà grazie anche ai giochi di luce disegnati da Umile Vainieri, unitamente agli splendidi costumi di Manola Romagnoli valore aggiunto di questa messa in scena diretta splendidamente dal compianto Riccardo Cavallo.