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Diritti umani

La Lidu onlus nelle celebrazioni del 20 settembre omaggia la memoria di Paolo Ungari

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Una delegazione della Lega italiana dei diritti dell’uomo ha voluto rendere omaggio all’esimio professore Paolo Ungari presso il cimitero acattolico di Roma. Tra i presenti Alfredo Arpaia, presidente d’Onore della storica organizzazione e Fiammetta Geddes da Filicaja vedova del compianto  Ungari

di Tiziana Primozich

Il 20 settembre rappresenta la celebrazione di un’Italia unita e laica che non festeggia più in modo ufficiale la liberazione di Roma ed il raggiungimento di un obiettivo che tante vite ha sacrificato. Questo il motivo per cui la Lidu onlus ha scelto quest’anno proprio il 20 settembre per recarsi con una delegazione sulla tomba del compianto Paolo Ungari in segno di omaggio e ricordo della sua vita tutta dedicata alla tutela dei diritti dell’uomo.

‘ Ungari ha lasciato con la sua dipartita un vuoto incolmabile’ ha detto con commozione Alfredo Arpaia, attuale presidente d’Onore della Lidu onlus, che ha ricordato per l’occasione l’alto valore morale del premio Paolo Ungari istituito dalla Lidu onlus in memoria di un uomo che ha saputo combattere e dare una espressione concreta alla difesa dei diritti umani, pagando con la vita il suo impegno a favore  degli oppressi e delle vittime di regimi privi delle più elementari libertà civili. Senza contare il suo impegno in tutto il mondo contro la pena di morte

Paolo Ungari è stato professore ordinario di Storia del diritto italiano e di diritti Umani presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università Luiss Guido Carli, dove fu anche vicepreside  dal 1981 al 1986 e dal 1986 al 1992 preside.  Qui fondò il Centro di ricerca e di studio sui diritti dell’uomo. Fu direttore dell’Istituto di studi storico-politici, nonché dell’Osservatorio sull’editoria del Centro di Ricerca per il Diritto d’Impresa (CERADI) della LUISS.

Fu componente del Consiglio direttivo della Scuola superiore del Ministero dell’Interno e di quello della Commissione nazionale italiana per l’Unesco

E’ stato presidente dell’unica Commissione per i Diritti Umani della presidenza del Consiglio in Italia e della Commissione contro l’antisemitismo e la xenofobia del Consiglio d’Europa.

Sulla sua lapide, in linea con la sua idea profonda dell’umano percorso di vita, solo una definizione: maestro massone. Un uomo umile e garbato ma allo stesso tempo un guerriero non violento sul fronte della tutela dei diritti, che ha combattuto con la sapiente conoscenza delle leggi,  avendo come faro la dichiarazione universale dei diritti umani.

Solo un rimpianto, legato al fatto di averlo perso troppo presto, la consapevolezza di non essere riusciti a comprendere il perché della sua morte violenta e senza alcuna logica spiegazione

 

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