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Attualità

La Germania vuole demolire la residenza di Goebbles, ministro della propaganda di Hitler. Mantenerla costa troppo

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L’imponente edificio veniva usato come luogo in cui sedurre attrici famose. Molti temono che la struttura diventi “meta di pellegrinaggio” per i neonazisti.

di Vito Nicola Lacerenza

A pochi chilometri dalla capitale tedesca Berlino, si erge un enorme bungalow, il cui nome appare ben visibile sul frontone: “Bogensee”. L’edificio è stato costruito nel 1936 dal ministro della propaganda di Adolf Hitler, Joseph Goebbles, ed oggi è in stato di completo abbandono. Il governo tedesco ha recentemente stanziato 100 milioni di euro per ristrutturarlo, da aggiungere ad un budget annuale pari a un milione di euro per la manutenzione ordinaria. Ma per l’amministrazione comunale di Berlino tale stanziamento di fondi è sembrato un vero e proprio spreco, anche perché Bogensee non ha un valore storico rilevante”. In effetti, il bungalow era usato da Goebbles come un luogo in cui invitare e sedurre le attrici famose dell’epoca e, dopo la caduta del regime, è stato trasformato in un ospedale dagli americani.

Tuttavia, moltissimi storici hanno giudicato la proposta di abbattere la residenza di Goebbles come un disperato tentativo di cancellare il passato nazista della Germania dove, negli ultimi tempi, il partito neonazista  ha riscosso grandi consensi nella zona orientale del Paese. Moltissimi berlinesi temono che il bungalow  Bogensee possa diventare “meta di pellegrinaggio” degli estremisti di destra, mentre gli storici sono di parere opposto. Per questi ultimi è fondamentale che la residenza di Goebbles sia trasformata in un museo, “perché i giovani si rendano conto del lusso in cui i gerarchi nazisti vivevano, mentre il popolo tedesco moriva di stenti e veniva massacrato in battaglia”.

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