Diritti umani
La ex Banca Apulia condannata per la vendita di azioni Veneto Banca
Riconosciuto il risarcimento del danno al risparmiatore tradito. Un’altra vittoria del Coordinamento “Dalla Parte del Consumatore” e dell’”Osservatorio Lidu Abruzzo e Molise”.
Si consolida il trend positivo per le sentenze di condanna nei confronti della ex Banca Apulia, oggi Banca Intesa San Paolo, per la vendita di azioni Veneto Banca.
“Un risultato che colpisce nel segno e mette al tappeto ancora una volta l’ex Banca Apulia” – questo è il commento lapidario del Presidente della Lega Internazionale per i Diritti dell’Uomo – LIDU Abruzzo Molise, Massimo Bomba, all’indomani della sentenza del Tribunale di Brindisi con la quale è stata dichiarata la risoluzione del contratto di acquisto di azioni Veneto Banca ed il conseguente diritto al risarcimento del danno in favore del risparmiatore per oltre 81.649,75 euro.
Agli inizi del mese di agosto 2014, il consumatore aveva acquistato presso l’allora Banca Apulia, successivamente incorporata per fusione in Banca Intesa San Paolo, della quale era cliente da molti anni, azioni della Veneto Banca prospettati, a quanto sostenuto in giudizio dal risparmiatore, come titoli sicuri e senza rischio alcuno per il capitale.
Solo a seguito delle note vicende di cronaca che hanno coinvolto la Veneto Banca, il risparmiatore ha preso consapevolezza della natura, dei rischi e della pericolosità dell’investimento posto in essere e che, pertanto, il valore delle azioni in suo possesso era pressoché azzerato.
Nonostante i diversi tentativi per addivenire ad un componimento bonario della controversia, il processo si è concluso vittoriosamente con la sentenza del 15 maggio 2021 e il cittadino tradito ha avuto la meglio.
“Una sentenza – continua il Presidente Bomba – che condanna Banca Apulia per la violazione da parte dell’Istituto intermediario della normativa di settore ed in particolare degli obblighi di informazione sulla stessa gravanti con conseguente dichiarazione di risoluzione del contratto e diritto in favore del consumatore al risarcimento del danno pari all’intero importo investito, oltre interessi”.
“È stata accolta in pieno la nostra linea difensiva – gli fa eco l’avv. Emilio Graziuso – più in particolare è stato riscontrato che la Banca, nel corso delle trattative e della stipula del contratto di acquisto dei titoli, non ha fornito al risparmiatore informazioni precise e dettagliate riguardo la natura, le caratteristiche ed le modalità di smobilizzo delle azioni”.
La sentenza si pone nel solco tracciato, sempre dal Tribunale di Brindisi (Giudice: dott.ssa Roberta Marra), nel corso del 2020, con la prima sentenza in Italia, a quanto consta, di condanna della allora Banca Apulia per la vendita di azioni Veneto Banca al risarcimento del danno, pari ad € 84.000,00, oltre interessi.
“Alla luce delle vittorie conseguite, con lo sportello dell’Osservatorio LIDU sui fenomeni di Usura, Estorsione e Sovraindebitamento, ci stiamo preparando in Abruzzo e Molise a dare battaglia per difendere i cittadini in difficoltà in relazione all’annoso contenzioso per la vendita dei titoli di Veneto Banca. Questi provvedimenti favorevoli per i risparmiatori traditi – conclude Bomba – faranno breccia per ottenere nuove vittorie nelle aule giudiziarie e riusciranno a tutelare i cittadini coinvolti nelle tristi vicende del risparmio tradito”.