Connect with us

Cinema & Teatro

La donna racconta Pasolini, Le sette regine di Pasolini, in scena per ricordarlo

Published

on

Tempo di lettura: 3 minuti

Al teatro Valente di Corigliano Rossano Pasolini raccontato dalle donne, con Le Sette regine di Pasolini, di e con Isabel Russinova, dove la vita del grande poeta e intellettuale italiano viene raccontata attraverso le narrazioni delle donne che l’hanno amato.

di Antonio Martinelli Carraresi

Molti sono stati gli spettacoli, gli eventi e gli incontri che hanno omaggiato Pierpaolo Pasolini nella ricorrenza dei 100 anni dalla sua nascita, tra questi anche una proposta originale, Pasolini raccontato dalle donne, si tratta di Le Sette regine di Pasolini, di e con Isabel Russinova, dove la vita del grande poeta e intellettuale italiano viene raccontata attraverso le narrazioni delle donne che l’hanno amato. Sette donne dalle storie diverse, dal vissuto differente ma unite dalle forti personalità, dal talento e sensibilità, quella sensibilità che ha permesso loro di entrare in una speciale connessione con il mondo e l’originalità di Pasolini, così non sono le parole del poeta a raccontarsi bensì ciò che la sua anima ha trasmesso a chi lo ha amato profondamente.

Le protagoniste, animate dalla voce dell’autrice, Isabel Russinova, sono Laura Betti (Laura Trombetti) una delle più intense attrici del secondo novecento, la giaguara, come fu chiamata, per raccontare la sua aggressività e la voce roca e pastosa che la caratterizzava, fu musa di Pasolini, una delle più amate. Laura Betti cominciò la carriera come cantante jazz, approdò al varietà, poi alla prosa e al cinema, l’incontro con Pasolini avvenne a Roma, il poeta la diresse in Teorema (Emilia) e Le streghe. Dopo la scomparsa di Pasolini, la Betti ha costantemente lavorato per omaggiarlo e ricordarlo, come ad esempio nel docu La ragione di un sogno, scritto con Giovanni Raboni e in Pasolini cronaca giudiziaria, persecuzione, morte e in Tete Veleta.

La Betti ha ideato anche il fondo Pier Paolo Pasolini fondato a Roma e poi spostato a Bologna. Non poteva mancare Maria Callas, icona assoluta e indimenticata Medea, pellicola cult di Pasolini, tra lei e Pasolini ci fu un grande amore, “io li sorpresi a baciarsi e la mamma tifava perche si sposassero” così ricordava Piera degli Esposti, amica di entrambi, che in Medea ebbe un piccolo ruolo e poi Elsa Morante, tra lei e Pasolini ci fu un legame speciale, Ninetto Davoli ricorda, “la Morante fu l’unica che mi telefonò, quando mori Pasolini, lei lo amava in un modo strepitoso”. Altra regina di Psasolini fu Silvana Mangano, star internazionale amata dal poeta che così lo ricorda: mi disse: “nel mio ricordo sarai sempre mia madre, sei come lei, spirituale sensuale insieme”, con Pasolini girò Edipo re, Teorema, Le streghe e Decameron.

Figura importante per Pasolini fu Silvana Mauri, amica da sempre e per sempre. Si conobbero a Bologna ventenni e così lo ricorda: “di me diceva: ‘sei l’unica donna che avrei potuto amare’ e io lo amerò per sempre”. Non poteva mancare la voce di Giovanna Bemporad, sensibile poetessa che Pasolini amò moltissimo, si conobbero a Casarsa, luogo natale del poeta dove ella si rifugiò perchè ebrea al tempo del fascismo, di lui disse: “capii subito che sarebbe diventato un gigante, mi ha sopraffatta, se esiste lui come poeta, non potevo più esistere io”.

La settima, in cima a tutte la madre Susanna Colussi, così diceva del figlio così amato: “io sono la sola al mondo che sa, ciò che sei stato.” L’ultima parola e pensiero di Pasolini è andato a lei: “Mammai” In scena a completare la narrazione le proiezioni dei disegni che ritraggono le protagoniste, opera della stessa Russinova. Lo spettacolo, ancora in tournee ha concluso le celebrazioni pasoliniane del teatro Valente di Corigliano Rossano.

Print Friendly, PDF & Email