Arte & Cultura
La caccia al tartufo nelle nobili terre del maniero dei Montefeltro
Da settembre 2015, nella tenuta che avvolge il millenario Hotel Castello di Petroia (PG) gli ospiti-cercatori vanno alla ricerca del prezioso fungo, per poi degustarlo alla tavola dello Chef.
Perugia, 11 agosto- Nelle mense di nobili e signori, già nel Medioevo – raccontano studi e aneddoti antichi – si apprezzavano le portentose proprietà del tartufo, considerato come la“quintessenza” per il piacere dei sensi. Chissà se i conti e i duchi, che hanno abitato il millenario Castello di Petroia (PG), hanno avuto il raffinato fiuto che guida oggi i cercatori di tartufo e soprattutto gli amici a quattro zampe nelle meticolose ricerche del pregiato fungo. Senza dubbio oggi, intorno a questo gioiello storico, dove Elisabetta Accomandugi diede i natali a Federico da Montefeltro, e che si erge autentico con il suo mastio dell’ XI secolo e le antiche mura del borgo medievale sulla fresca collina che si staglia sulla strada provinciale tra Gubbio e Perugia, la morfologia del terreno e la sovrabbondanza di “piante da tartufo” creano le condizioni perfette per la nascita del re della tavola umbra. Così, per mettere alla prova fiuto e abilità, i privilegiati ospiti dell’Hotel Castello di Petroia – dove ancora oggi si può vivere come signori medievali nelle 13 camere ed esclusive suite del maniero – a settembre 2015 partono al seguito dell’arguto fattore Cesare e l’inseparabile compagna Stella lungo i sentieri che si snodano nella natura che decora i 300 ettari di boschi e prati che circondano la fortezza. Cesare individua le tartufaie e lo splendido esemplare femmina di Kurzhaar (Stella) completa l’opera, scavando con estrema precisione il posto in cui si trova il più nobile prodotto della terra. Il freschissimo tartufo, che gli ospiti del Castello si divertiranno a cercare con l’infallibile coppia di cavatori, sarà poi portato nella cucina dello Chef Andrea Laurenzi, re del ristorante del maniero, che esalterà i sapori del rinomato fungo preparando piatti d’autore che saranno serviti agli ospiti-cercatori. Un’esperienza unica per quanti parteciperanno a questa particolare “caccia al tartufo”, in quanto potranno godersi anche il piacere di passeggiare nella natura più selvaggia, tra roverelle, lecci, noccioli, cerri e querce secolari, scoprendo i 19 percorsi che si snodano nel parco naturale del maestoso Castello di Petroia, dove non mancano coltivazioni di olivo e dove vige un severo rispetto per la biodiversità.