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Arte & Cultura

KODŌ One Earth Tour 2018: Evolution European Tour

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Tempo di lettura: 4 minuti

9 Marzo Roma Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia Ore 21

Grazie agli anni di lavoro con Tamasaburo Bando, il più importante attore giapponese di Kabuki soprattutto per i ruoli femminili, oggi Kodo è il simbolo della cultura musicale e teatrale giapponese sia per il suo affondare in radici antiche sia per la nuova interpretazione della tradizione in linea con la migliore avanguardia internazionale, in un perfetto equilibrio di storia e contemporaneità che metaforizza efficacemente lo spirito del Giappone. L’introduzione delle donne nella compagnia ed un approccio estetico meno folklorico e più minimalista sono le grandi novità del nuovo progetto in tour italiano a marzo, con mille altre piccole sorprese per gli estimatori della cultura nipponica che enfatizzano la potenza scenica e sonora dello spettacolo

Dopo il debutto avvenuto nel ‘16 alla Suntory Hall di Tokyo nell’ambito dei concerti celebrativi per il 35º anniversario dalla fondazione del celeberrimo ensemble, Kodō presenta ora in tutta Europa Kodō One Earth Tour 2018: Evolution, che sottolinea già nel titolo la continua crescita creativa sviluppata sotto la direzione artistica della star del Kabuki Tamasaburo Bando. Un’evoluzione che ha portato nei decenni il più famoso concept musicale e teatrale giapponese a evolversi da esotico portatore in Occidente di una cultura antica e ancora molto lontana da noi a vera e propria factory di inesausta creatività contemporanea, espressione di grande impatto artistico dell’essenza stessa del Giappone, un equilibrio acrobatico ma stabilissimo tra tradizione, storia e rapidissima modernità. Kodō oggi rappresenta dunque l’espressione più efficace di una cultura estetica che affonda le sue radici nel Giappone più ancestrale e dialoga senza sosta con le punte dell’avanguardia internazionale.

Negli ultimi anni infatti a partire da Kodō One Earth Tour: Mystery del 2013, nei concerti dell’ensemble è mancato per esplicita volontà l’o-daiko, il gigantesco tamburo diventato il simbolo stesso del gruppo; una rinuncia esteticamente molto forte e un messaggio di rottura e cambiamento radicale, che ha sottolineato il desiderio di dar spazio alla nuova generazione di Kodō, introducendo nel repertorio di tradizione nuove composizioni, coreografie, costumi e codici estetici sempre più tesi al minimalismo in contrasto con la profonda potenza sonora sviluppata dalla musica.

Evolution parte dunque da un assunto già consolidato: il nuovo Kodō contemporaneo è realtà conclamata e di successo. E dunque, pur rinunciando ancora ad alcuni simboli della tradizione quali la tipica fascia annodata sulla fronte, la casacca da lavoro giapponese e il perizoma, si permette di recuperare il simbolo per eccellenza del suo passato: il monolitico o-daiko così caro dal 1975 ai fan del tamburo giapponese. In generale dunque Evolution si presenta come un punto di dialogo tra passato e presente, proseguendo la ricerca e sperimentazione sugli strumenti al fine di giungere a sonorità sempre più profonde e potenti, ma recuperando icone fondamentali della sua storia tra cui anche brani fondanti quali Monochrome del 1977.

L’ensemble è oggi pienamente cosciente della sua lunga storia e proclama con fermezza la sua intenzione di guardare al futuro, in perfetta coerenza con le scelte operate quando nel 2012 Tamasaburo Bando ha assunto il ruolo di direttore artistico di Kodō, impegnandosi a incrementare il valore artistico dell’esecuzione musicale del taiko e a trasformare il progetto in una forma d’arte che sintetizzi passato, presente e futuro. Evolution dimostra senza ombra di dubbio che l’obiettivo è stato raggiunto e la sua visione si è realizzata in pieno.

Tamasaburo Bando è un importante attore kabuki e attualmente il più popolare e celebre onnagata (attore specializzato in ruoli femminili) del Giappone. Il suo profondo senso estetico si è espresso in molteplici discipline e ha ricevuto riconoscimenti per le sue numerose attività nel campo delle arti. È stato premiato per le sue regie teatrali di Romeo e Giulietta e Kaijin Besso; si è misurato anche come regista cinematografico e ha ottenuto un ottimo riscontro nel mondo delle arti. Dall’aprile 2012 Bando ha assunto la carica di direttore artistico di Kodō e nel settembre dello stesso anno ha ottenuto il riconoscimento di “Tesoro nazionale vivente” dal governo giapponese; nel 2013 è stato decorato con la massima onorificenza francese di Comandante dell’Ordine delle Arti e delle Lettere.

Kodō

Esplorando l’illimitato potenziale dell’antico tamburo giapponese chiamato “taiko”, Kodō indica nuove direzioni per questa vibrante forma artistica.  In giapponese la parola “Kodō” ha due significati: il primo è “battito del cuore”, la sorgente primordiale di ogni ritmo. Il suono del grande taiko si dice somigli al battito del cuore della madre così come può essere percepito dal bambino quando ancora si trova nel grembo materno e non è un falso mito che i bambini si addormentino cullati dai suoi suoni profondi. Il secondo significato è “bambino del tamburo” e allude alla volontà dei Kodō di suonare con la semplicità e l’animo puro dell’infanzia.

Dal suo debutto nel 1981 al Festival di Berlino Kodō si è esibito nei cinque continenti in più di 3800 concerti, con il titolo di “One Earth Tour”, trascorrendo un terzo dell’anno in tournée all’estero, un terzo girando in Giappone e per il resto nell’isola di Sado, loro sede, lavorando a nuovi progetti.

L’impegno di Kodō è insieme quello di preservare e innovare la tradizionale arte giapponese delle percussioni. Le tournée sono occasioni per i componenti del gruppo per aprirsi a un caleidoscopio di esperienze e stili musicali che esercitano una forte influenza sulle composizioni e sullo stile di esecuzione dell’ensemble. Collaborazioni con altri artisti e compositori dilatano lo spettro musicale di Kodō, la cui mancanza di preclusioni rispetto alla musica continua a produrre sorprendenti nuove forme espressive.

 

Tamasaburo Bando e Kodō

A novembre 2003 risale la prima performance di Kodō con la regia di Tamasaburo Bando: Kodō One Earth Tour Special. La performance è stata creata nel corso di due anni. Del 2006 è invece la prima collaborazione sul palcoscenico tra Tamasaburo Bando e Kodō in Amaterasu, un musical ispirato alla mitologia giapponese, dove Bando impersonava la dea del sole Amaterasu e i Kodō le divinità che si esprimevano attraverso musica a danza. Questa produzione è stata l’elemento catalizzatore per Kodō in direzione di nuove potenzialità espressive per il taiko. Nell’agosto 2007 una serie di performance speciali sono andate in scena al Teatro Kabukiza di Tokyo. Il 2009 ha segnato il debutto di Dadan, una produzione che ritrae con coraggio l’essenza delle percussioni. Nel febbraio 2012 Dadan è andato in scena al Théâtre du Châtelet a Parigi registrando il tutto esaurito. Nel 2012 Bando accetta l’incarico di direttore artistico di Kodō per i successivi quattro anni, firmando ogni anno una produzione originale. Nuove versioni di Amaterasu che vedono Bando e i Kodō condividere il palcoscenico sono state presentate nel 2013 e di nuovo nel 2015.

 

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