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Iraq: civili di etnia curda assaltano e distruggono un accampamento dell’esercito turco

Blindati e altri mezzi militari sono stati dati alle fiamme mentre una persona è stata uccisa ed altre dieci sono gravemente ferite.
Sabato, nei pressi della città irachena di Dhouk, gli abitanti del posto hanno preso d’assalto un accampamento dell’esercito turco distruggendolo e incendiando i veicoli militari che vi si trovavano. Colti di sorpresa e in netta inferiorità numerica, i soldati non hanno potuto far altro che abbandonare la zona ma, prima di fuggire, hanno sparato sulla folla che li rincorreva. I proiettili hanno raggiunto un civile uccidendolo e ne hanno feriti altri dieci. Tutti loro sono appartenenti all’etnia curda che popola l’altopiano del Kurdistan, il quale si estende in un’area che comprende il nord dell’Iraq, la zona settentrionale della Siria e la Turchia meridionale.
La località di Dhouk è situata nel nord dell’Iraq vicino al confine con la Turchia, dove il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha lanciato un’operazione militare su vasta scala per respingere le milizie curde siriane e irachene. Queste ultime hanno svolto un ruolo strategico nella lotta contro il sedicente Stato Islamico, che dal 2014 semina il terrore nel Medio Oriente. Ora Erdogan teme che i curdi possano approfittare dell’anarchia dominante nella regione per costituire l’agognato Stato del Kurdistan. La creazione di tale entità nazionale metterebbe a repentaglio l’integrità territoriale della Turchia, nella cui zona meridionale risiede la numerosissima comunità curda “turca”, la quale, da diversi anni, ha formato una milizia armata denominata “PKK” (Partito dei Lavoratori Curdi). Per anni, i combattenti del PKK hanno ingaggiato violenti scontri con l’esercito turco che, pur avendo avuto sempre la meglio, non è mai riuscito ad ottenere una vittoria schiacciante sui “curdi della Turchia”. Ora l’obiettivo di Erdogan è quello di respingere le milizie curde di Siria e Iraq per evitare che si uniscano ai combattenti del PKK.