Arte & Cultura
Io volevo sognare più forte, di Edoardo De Angelis. Cinquant’anni in musica festeggiati con un nuovo album
Impegnato da sempre in difesa dei più fragili, nel suo nuovo album analizza il dolore dell’uomo, la difesa dei diritti e la cura dei sentimenti.
Edoardo De Angelis è un artista poliedrico. Cantautore, produttore, scrittore, musicista, ideatore di progettualità che hanno visto artisti, ma anche ragazzi e studenti cooperare e lavorare insieme, unico filo conduttore la poesia.
Al contrario degli esordi (“Lella” brano, condiviso con Stelio, che diviene patrimonio della musica italiana) la sua ininterrotta vita artistica gli concede una notorietà di nicchia. I suoi brani splendidi ed intensi, così come le sonorità ricercate che hanno i colori del nostro folk e di quello americano richiedono un pubblico particolare ed attento.
Produttore artistico dei primi due album di Francesco De Gregori, collabora con la Schola Cantorum, Riccardo Cocciante, Lucio Dalla, Amedeo Minghi e lo stesso De Gregori. Il suo progetto, Gara di sogni, lo vede condividere testi, musica e voce impegnandosi in duetti con artisti quali Luca Barbarossa, Angelo Branduardi, Bungaro, Mario Castelnuovo, Lucio Dalla, Francesco Di Giacomo, Sergio Endrigo, Lucilla Galeazzi, Francesco Giunta, Amedeo Minghi, Annie Robert, Ron, Franco Simone, Tosca, Paola Turci, Antonello Venditti. Realizza, insieme a Valter Silviotti, la rassegna Canzoni di confine.
Protagonista insieme a Tosca del tour “Altre Emozioni – Omaggio a Sergio Endrigo“, con l’Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia e il Coro del Friuli Venezia Giulia, a Giorgio Albertazzi de “La buona novella” di De André con il Gruppo Polifonico Del Balzo, e voce recitante, insieme ad Antonella Ruggiero e a Francesco Giunta, in Summertime – Ninnananne dalla Sicilia e dal Mondo, è organizzatore e protagonista di due edizioni del Cinque Terre Art Festival. Pubblica l’album Historias, ispirato alla cultura musicale popolare latinoamericana, e in particolare agli scritti di Luis Sepulveda e al film di Valter Salles “I diari della motocicletta* e con esso è ospite di Folkest, una delle più importanti rassegne internazionali di musica popolare.
Scrive, per Daniele Cipriani Entertainment su musiche di Valter Sivilotti, i testi del balletto “Voglio essere libero“, ispirato alla vita di Rudolph Nureyev.
L’album Sale di Sicilia, segna il ritorno ai suoni della musica popolare. Molti gli illustri ospiti che condividono il progetto: Toti Basso, Franco Battiato, Francesco Buzzurro, Francesco Cafiso, Andrea Camilleri, Giuseppe Cusumano, Mimmo e Giacomo Cuticchio, Gruppo Polifonico del Balzo, Rosario Di Bella, Francesco Giunta, Giuseppe Greco, Mario Incudine, Massimo La Guardia, Neri Marcorè, Laura Mollica, Vincenzo Pillitteri, Rosalia Pizzitola, Antonio Putzu, Aida Satta Flores, Valter Sivilotti, Antonio Vasta.
Premio alla Carriera Una vita per la musica, andato negli anni precedenti, tra gli altri, a Steve Winwood, Ian Anderson, Fabrizio De Andrè, Joan Baez e Noa, partecipa alla Mostra di Arte Cinematografica di Venezia per presenziare all’anteprima del film Blackout, nel quale è inserita una sua canzone originale, “Io credo, io penso, io spero”, interpretata da Antonella Ruggero. È tra i protagonisti dell’atto unico teatrale Il Segno Clinico di Alda, ispirato alle riscritture di undici frammenti poetici lasciati da Alda Merini, al Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria. Presso la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, presenta Te lo vojo di’ che so’ stato io – Serata per il Fiocco Bianco, una kermesse di cantautori e artisti in favore delle associazioni impegnate contro la violenza sulle donne e produce un lavoro discografico interamente dedicato alla figura della donna.
Cinquanta anni di musica, quelli che abbiamo fin qui riassunto. che ora vengono festeggiati con un nuovo album Io volevo sognare più forte.
Stelle e sogni sono i fili conduttori di un album in cui le tematiche che ci hanno fatto amare De Angelis e la sua “comunicazione sentimentale” sono sempre presenti: la difesa dei diritti (L’apertura della caccia), l’attenzione verso i più fragili (Lettera dall’inferno, Il lupo non verrà), il confine tra sogno e realtà (L’orso e la stella), la cura dei sentimenti (Nel mio cuore, Cuore selvatico), la posizione dell’uomo nel mondo e nella storia (Il dolore del mondo). In questo album la dichiarazione forte in favore dell’Europa unita, quasi un manifesto europeista, nelle canzoni Prima d’essere l’Europa e Le strade d’Europa, scritte a quattro mani con Francesco Giunta.
Tra gli elementi di distinzione le nuove collaborazioni: la cura dei suoni è affidata a Fabio Ferri, co-produttore artistico, responsabile della co-produzione artistica e degli arrangiamenti è Alberto Laruccia, musicista della più recente generazione, leader de La Scala Shepard e allievo del Saint Louis College of Music, l’Istituto di alta formazione musicale di Roma. L’album è molto “suonato”, ma anche pieno di aria; nella sua costruzione i protagonisti dei precedenti lavori di De Angelis, Alessandro Gwis, Cristiano Micalizzi, Marco Siniscalco, si sono così incontrati con giovani talenti come Natalia Dudynska e Kyungmi Lee e con alcuni “compagni di scuola” di Laruccia: Valeria Piccolo e Flaminia Lobianco, Kicco Careddu, Andrea D’Apolito, Francesco Fratini. A completare la rosa dei crediti Michele Ascolese, Reno Brandoni, Marco Caronna, Alessandro D’Alessandro, Rocco De Rosa, Massimo Laguardia, Nhare Testi, Giovanni Pelosi. Si aggiungono infine due assoluti outsider: Alessandro Leita, clavicembalo, Marco Zuin, liuto, arciliuto e tiorba.
Un album ricco e colorato, come la confezione e la grafica di Clara De Angelis, resa ancor più ricca dagli acquerelli di Davide Tirelli.
E se volete averlo subito… Io volevo sognare più forte, di Edoardo De Angelis