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Attualità

In Uganda preservativo mimetico per combattere Aids tra i militari

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Singolare iniziativa dell’esercito ugandese per combattere l’AIDS che tra i militari miete 26mila vittime in un anno: creata una propria marca di preservativi che vengono distribuiti in scatole  di colore mimetico perché fanno parte dell’equipaggiamento militare con la scritta “Preservativi dell’Esercito Ugandese”.

di Vito Nicola Lacerenza

“Ogni soldato deve avere un occhio dietro la schiena”- ha detto il generale francese Jean Baptiste Kléber, alludendo ai mille pericoli che possono cogliere di sorpresa un militare durante una battaglia. Ma non tutti i nemici sono visibili a occhio nudo. Ne è consapevole il governo ugandese che ha inserito i preservativi  nell’equipaggiamento in dotazione ai soldati per evitare che contraggano l’AIDS. Non si tratta di profilattici qualsiasi, bensì dei “Preservativi dell’Esercito Ugandese”. I contraccettivi sono distribuiti in scatole di colore mimetico su cui spicca la scritta “Ulinzi”, che in lingua ugandese significa “protezione”.

Parola chiave della campagna contro l’AIDS lanciata dall’Uganda, dove l’anno scorso si sono verificati 26.000 decessi a causa del virus, da cui risultano affette 1.3 milioni di persone. Per loro il governo ugandese ha reso accessibili gratuitamente i farmaci antiretrovirali, capaci di rallentare gli effetti negativi dell’AIDS, ma il vero obiettivo delle autorità è quello di evitarne la propagazione.   Dotare i militari di preservativi è uno dei modi con cui lo Stato intende raggiungere tale scopo. «I soldati sono esposti ai pericoli sia sul campo di battaglia sia nelle ore libere, quando si incontrano con altre donne per piacere- ha detto il ministro della sanità ugandese Vatha Kibirige- ecco perché devono usare il preservativo, per proteggere la loro salute e non infettare le loro mogli quando tornano a casa».

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