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Arte & Cultura

In scena, al Chiostro del Bramante, “Crazy. La follia nell’arte contemporanea”

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Una straordinaria mostra creativa ed espositiva, con le opere di 21 artisti di rilievo internazionale al Chiostro del Bramante  “Crazy. La follia nell’arte contemporanea”, dal 19 febbraio 2022 all’8 gennaio 2023

 di Giordana Fauci

 Il Chiostro del Bramante ospita la mostraCrazy. La follia nell’arte contemporanea, dal 19 febbraio 2022 all’8 gennaio 2023: un grande progetto creativo ed espositivo, organizzato e prodotto da Dart e a cura di Danilo Eccher. Per l’occasione le opere di ventuno artisti di rilievo internazionale invadono gli spazi esterni e interni della sede espositiva romana, con installazioni sitespecific inedite.

Perché, all’interno dell’architettura rinascimentale ideata da Donato Bramante nel 1500, si svolgono da sempre grandi mostre, con artisti italiani e internazionali, progetti ideati e prodotti: una location davvero straordinaria, nel pieno centro di Roma, a pochi passi da Piazza Navona. Un luogo in cui è presente finanche una fornita libreria e una pittoresca caffetteria, oltre a vari altri spazi accoglienti.

Grazie alla leadership tutta al femminile e alla gestione appassionata e competente della Presidente Patrizia De Marco e delle figlie Laura, Giulia e Natalia De Marco, DART-Chiostro del Bramante si è così affermato negli anni come punto di riferimento di tutti coloro che desiderano scoprire l’arte moderna e contemporanea, con mostre di alto valore artistico e culturale, oltre a percorsi didattici per ogni fascia d’età, laboratori e visite guidate. 

E ora Crazy: una rassegna che desidera esporre un percorso fuori dell’ordinario, del tutto imprevedibile, con più di undici installazioni che creano un’atmosfera inclusiva e partecipativa, invadendo locali solitamente chiusi al pubblico, perché la follia non ha limiti; fugge da ogni inquadramento e si ribella alle costrizioni.

Un’esposizione creativa che è, oltretutto, in grado di espandersi: questo il significato dell’opera di Ian Davenport, con le coloratissime colate di pigmento sulle scale.

Una mostra che modifica la percezione spaziale: questo l’intento di Gianni Colombo, nella rappresentazione del suo ambiente.

Sensazionale il pavimento del chiostro rivestito con un manto di specchi rotti e calpestabili di Alfredo Pirri.

Una rassegna che si presenta come un’onda d’urto violenta e che, perciò, invade ogni stanza accessibile, con forti salti espressivi tra le diverse opere: dai neon di Alfredo Jear, visibili finanche all’esterno, all’immersione totalizzante di Fallen Fruit, Davide Allen Burns e Austin Young.

Perché la pazzia è molto simile all’arte: rifiuta schemi stabiliti, fugge ciascun inquadramento; si ribella alle costrizioni: è incapace di sottostare a regole che imprigionerebbero i pensieri.

Proprio come accade a coloro che rischierebbero di rimanere succubi, sviliti di opinioni, sotto pesanti macigni da cui è oltremodo arduo liberarsi: questo il significato delle opere in cui sono rappresentati uomini di ogni tipo, come pure donne che, alla fine, sono eguali, perché svuotati di ogni caratteristica, oltre che di pensieri e idee.

Del resto, la percezione del mondo è il primo segnale di instabilità: il primo contatto tra realtà e cervello, fra verità fisica e creatività poetica, fra leggi ottiche e sistemi neurologici.

Perché, nell’accezione più ampia di follia, sinonimo di creatività fantastica, l’arte si è sempre trovata a proprio agio.

Agli inizi del secolo scorso…” – afferma l’organizzatore e curatore Danilo Eccher – “Il rapporto fra disturbi psichici e arte si è fatto più consapevole. Nel corso del tempo, poi, il confine netto fra il dato medico e l’orizzonte poetico si è via via attenuato, liberando piani di confronto e contaminazione. Così la folle creatività ha cominciato ad occupare la scena, mostrando le sue innumerevoli maschere…”. 

Mentre Natalia De Marco, Direttrice DART sostiene che “Il Chiostro del Bramante è da sempre una fucina dove non solo nascono idee ma in cui le stesse idee prendono forma, grazie ad uno straordinario lavoro di squadra con artisti, curatori e team DART, che si impegna perché i desideri diventino realtà. Un laboratorio dove si sperimenta; una casa di produzione dove le opere vengono progettate e realizzate; uno spazio dove si immagina, ma sempre pensando al pubblico…”.

Protagonista musicale della mostra è Carl Brave: il producer romano ha composto Organica, un percorso musicale; una discussione tra strumenti; un viaggio in bilico tra calma e follia.

Perché Organica è una musica concepita per la follia, pensata seguendo il ritmo e l’alternarsi delle opere; un’interpretazione moderna dello stato di trance classico, secondo strumentazioni e tecniche moderne.

Di seguito l’elenco degli artisti presenti: Carlos Amorales, Hrafnhildur Arnadottir/Shoplifter, Massimo Bartolini, Gianni Colombo, Petah Coyne, Ian Davenport, Janet Echelman, Fallen Fruit/David Allen Burns e Austin Young, Lucio Fontana, Anne Hardy, Thomas Hirschhorn, Alfredo Jaar, Alfredo Pirri, Gianni Politi, Tobias Rehberger, Anri Sala, Yinka Shonibare, Sissi, Max Streicher, Pascale Martine Tayou, Sun Yuan & Peng You.

Metamorfosi, ispirazione, straniamento, perturbazione, sorpresa, euforia, e meraviglia: queste talune delle parolechiavi utilizzate dagli stessi artisti per descrivere Crazy.

Per info: www.chiostrodelbramante.it         

Credit Photo: Damiana Cicconetti

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