Salute
In Europa la peggiore epidemia di aviaria di sempre secondo l’Istituto Friedrich Loeffler (Fli)
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Gli ambientalisti: necessari controlli costanti anche nella Capitale dopo i casi di Ostia e Villa Pamphili
Quest’inverno l’Europa, oltre alla pandemia di Covid 19 nell’uomo, sta vivendo la peggiore epidemia di influenza aviaria della sua storia, secondo la rilevazione dell’Istituto Friedrich Loeffler (Fli), organismo governativo di ricerca sulla salute animale tedesco. Nuovi casi vengono scoperti ogni giorno e secondo i dati dell’Fli sono stati colpiti nel Vecchio Continente 675 uccelli selvatici e 534 animali d’allevamento.
Anche nel nostro Paese, a Roma ricordiamo il 29 novembre 2021 quando è stato trovato morto un cigno nel laghetto di Villa Pamphilj, tanto che è stata firmata una ordinanza urgente di chiusura della parte Est del parco, oltre ad un presunto precedente caso il 9 di novembre in un allevamento avicolo non commerciale ad Ostia Antica, quando venne rilevato il virus in alcuni campioni di volatili. È quanto ricorda in una nota il Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, Piergiorgio Benvenuti.
Se nel nostro Paese gli episodi sono soprattutto nel nord Italia, anche nel Lazio, sino ad oggi sono morti circa cento animali, fra i colpiti dall’influenza aviaria e quelli abbattuti per sicurezza. Le misure di protezione e sorveglianza, darebbero state revocate dalla Regione dopo un mese dal primo caso riscontrato, eppure i casi verificati sono di un ceppo del virus ad alta patogenicità.
Certamente -prosegue Benvenuti- il caso di Roma dove vive un consistente numero di gabbiani, peraltro a contatto costante con i rifiuti non raccolti intorno ai cassonetti forse si dovrebbe avere una particolare e maggiore attenzione, pur se al momento non vi sono contagi nelle specie inurbate, come piccioni, cornacchie o gabbiani.
Preoccupanti sono anche i salti di classe, oltre che di specie prosegue Benvenuti- casi sono stati accertati anche nei mammiferi, per esempio tra le volpi comuni in Olanda e Finlandia, le foche grigie in Svezia, le foche comuni in Germania e le lontre in Finlandia. Per questo -prosegue la nota di Ecoitaliasolidale- è necessario, senza allarmismi ma con tempestività, controlli costanti per bloccare ogni ulteriore possibilità di contagi che proprio in questo momento nessuna Nazione si può permettere, compresa la Capitale e l’intero nostro Paese, a difesa della salute dei cittadini, dell’ambiente e degli animali”.