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Attualità

In Corea del Sud migliaia di ragazze riprese di nascosto in bagno finiscono sui siti porno

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Tempo di lettura: 2 minuti

Molte giovani per la vergogna si sono suicidate. Nella Corea supertecnologica il nuovo “crimine digitale” è diventato una piaga sociale.

di Vito Nicola Lacerenza

https://youtu.be/BZTJGH2fuXM

Per le giovani sudcoreane utilizzare un bagno pubblico o svestirsi in uno spogliatoio di una palestra rappresenta un pericolo perché possono essere riprese completamente nude da una microcamera e finire su un sito pornografico. L’anno scorso è accaduto a 6.465 ragazze, spesso vittime dei loro ex fidanzati che, in preda alla gelosia, le hanno riprese di nascosto con l’intento di distruggere la loro intimità e farle vivere nella vergogna. «Quando mi sono vista nuda su un sito porno mi è crollato il mondo addosso- ha raccontato una vittima- Continuavo a pensare: “cosa penserà la gente di me? Crederanno che sia una ragazza di facili costumi?”. Domande che pesano sulla coscienza di giovani innocenti al punto da schiacciare la loro esistenza. Molte vittime di questi furti di immagini si suicidano per il terrore di essere giudicate e per la frustrazione causata dall’incapacità dello Stato di punire i colpevoli. Sui 6.465 ragazzi accusati  di “violazione della privacy e crimine digitale”, nel 2017, 5.437 sono stati processati e solo 119 sono stati condannati, il 2%.

La pena: un anno di reclusione e una multa di 8.700 euro. Troppo poco per le ragazze sudcoreane che a migliaia sono scese in piazza per protestare contro l’inefficacia delle autorità nel combattere il fenomeno. La polizia digitale sudcoreana, dal canto suo, si difende sottolineando come la rete sia un universo virtuale difficile da controllare. I video porno illegali, una volta online, sono scaricati da milioni di persone e questo rende quasi impossibile eliminarli definitivamente. Inoltre moltissimi utenti risiedono in Paesi dove “il crimine digitale” non è riconosciuto e perciò non sono perseguibili penalmente.  Ai limiti legali se ne aggiungono altri, non meno gravi, di natura tecnica. La Corea del Sud è una delle nazioni più tecnologiche del mondo: il 90% degli abitati possiede smartphone e tablet di ultima generazione e il 93% della popolazione ha accesso alla rete internet in fibra ottica. In una tale società diffondere, caricare e scaricare qualsiasi contenuto online è assolutamente facile. Ecco perché la polizia sudcoreana ha deciso di lanciare una campagna “anti-crimine digitale” sul web. Si tratta di un video breve, in cui una ragazza in procinto di spogliarsi mostra di colpo il suo “volto spettrale”, che allude a tutte le ragazze morte a causa dei “porno illegali”. Il messaggio della campagna di sensibilizzazione è: “Smettila di scaricare video assassini, potresti essere colui che spingerà questa ragazza al suicidio”.

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