Salute
Imperversa in Europa il “Puppy Yoga”: Yoga praticato insieme a cuccioli di cane

Il Puppy Yoga non è una moda ma una pratica molto seria che da oltre vent’anni è praticata in America con successo: utile tanto all’uomo per mantenersi in salute e “smaltire” lo stress; quanto ai cuccioli per socializzare
di Damiana Cicconetti
Da ormai diversi mesi, a Roma, si tengono lezioni di Puppy Yoga, all’interno di centri adibiti ad ospitare chiunque desideri praticare yoga in compagnia degli “amici di zampa”.
Perché il Puppy Yoga è una nuova tendenza che si sta rapidamente affermando in palestra: nata in America oltre vent’anni fa ma oramai praticata anche in Europa, a Londra, Parigi, Madrid e in Italia.
In effetti, in città come Milano e Roma non si contano più le aperture, a ritmi sempre più serrati, dei centri dedicati a tale attività: le lezioni, per quanto più costose di quelle tradizionali, sono sempre sold-out. Ovunque!
Ogni lezione ha la durata di un’ora, con sessioni di venti muniti di yoga tradizionale, a cui seguono ben quaranta minuti di coccole e giochi coi cucciolotti: lezioni che si tengono per l’intera settimana e che proseguono soprattutto nei week-end.
Il Puppy Yoga, quindi, è una pratica che prevede lezioni di yoga in presenza di cuccioli di cane di ogni razza: dagli alani ai chihuahua, ai “trovatelli”.
Cuccioli che, perciò, continuano a vagare, felici e liberi, da un tappetino all’altro, coccolando i partecipanti, da cui a loro volta non possono non essere ricambiati.
Così, mentre i fedeli amici giocano tra di loro, i partecipanti seguono le lezioni tenute da insegnanti che indicano loro posizioni e respirazioni da effettuare.
Ed è davvero straordinario quando sono gli stessi cuccioli a prendere fisicamente parte ad alcune posizioni yoga, anche se, nella maggior parte dei casi, si limiteranno a giocare ed a cercare coccole, in buona sostanza migliorando la loro socializzazione con l’essere-uomo.
Perché gran parte dei cuccioli impiegati in questa pratica provengono proprio da rifugi per animali o, talvolta, laddove più fortunati, da allevatori locali.
Pertanto, nel momento in cui ci si accorda per effettuare lezioni di Puppy Yoga si ignora con quale razza di cucciolo lo si praticherà: può, in effetti, trattarsi di chihuahua, come pure di alani o, addirittura, di labrador o, infine, di lupi cecoslovacchi e simpatici “trovatelli”.
Una tipica classe di Puppy Yoga prevede la presenza di 30 persone e di circa 15 cuccioli, di non oltre 14 settimane di età: in media un cucciolo ogni due persone.
Del resto, è fin troppo noto che animali e yoga sono profondamente connessi, perché molti degli “asana” – ovvero le posizioni yoga – si ispirano proprio agli animali.
Dunque, vi è l’asana denominato “il cane” – e, più precisamente detto “il cane a testa in giù” – e, poi, altri, quali “il gatto”, “Il colombo”, “il coccodrillo”.
In effetti, i movimenti calmi e concentrati dello yoga, oltre ad essere indicati all’uomo – soprattutto in caso di presenza di patologie croniche, quali il diabete e l’ipertensione – possono rivelarsi utili finanche ai nostri amici a quattro zampe.
Non a caso, in America il Puppy Yoga si pratica da oltre vent’anni con successo.
E, in America, ad onore del vero, oltre alla pratica di Yoga coi cuccioli, si è adottato lo Yoga con cani adulti, denominata “Doga”, dalla combinazione delle due parole “Dog” (cane) e “Yoga”: è stata l’americana Suzi Teitelman, insegnante di yoga, ad averla utilizzata nel 2000, così integrando i cani nelle lezioni di yoga, ben oltre vent’anni fa.
E Suzi Teilman, da allora, ha continuato a formare molti Doga Trainers o Dog Yoga Trainers, visto il successo e, al tempo stesso, i benefici della sua pratica, sia per gli uomini che per gli animali.
Perché, se pur è vero che il cane non può partecipare eseguendo ogni asana – visto che non è in grado di riprodurre tutte le posizioni in parallelo con gli umani –, è ancor più vero che, semplicemente osservandoci e rimanendo tranquillo al nostro fianco, non potrà non socializzare con l’umano che, godendo della sua presenza, diminuirà lo stress accumulato nel quotidiano.
Ed a confermarlo è Ella Rubinski, fondatrice del Puppy Yoga Paris, che non ha potuto fare a meno di sottolineare quanto questa disciplina risponda ai bisogni dei parigini, che trascorrono gran parte delle giornate all’interno di uffici, abitando poi in piccoli appartamenti in cui è a dir poco arduo tenere animali domestici e prendersene cura.
…Una pratica che, per fortuna, è ora giunta anche in Italia: Paese altrettanto frenetico, forse ancor più caotico della stessa Francia. Ed a confermarlo è, senza alcun dubbio, il numero di decessi per malattie cardiache.
Un Paese che non potrà non trarre giovamento da questa disciplina.
Credit Photo Damiana Cicconetti