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Il tema della sicurezza stradale è tra i primi nell’agenda politica di Giorgia Meloni

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Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Giordano Biserni,  Presidente ASASP – Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale – sono convinti che lo “stragismo stradale” si possa fermare con campagne di sensibilizzazione e prevenzione, oltre che con pene più severe

 di Damiana Cicconetti  

 Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta nella seduta di  mercoledì pomeriggio presso il Senato per ricordare un tema oltremodo importante: quello della sicurezza stradale, tematica non più trattata dai tempi de Governo-Renzi, grazie al quale era stato introdotto il reato di omicidio stradale.      

Probabilmente il suo intervento è dovuto al gravissimo incidente stradale accaduto nella Capitale di recente: l’investimento del diciottenne Francesco Valdiserri che, mentre si trovava fermo sul marciapiede in attesa di attraversare, è stato investito da una donna in stato di ebrezza e, per di più, con la patente già sospesa, proprio per guida in stato alterato.

Pertanto la Meloni non ha potuto non sottolineare che “è opportuno ragionare sul tema della prevenzione. Un tema su cui non possiamo non sentirci impegnati, non ritenendo opportuno appesantire ancor di più il quadro normativo… Anche se occorre attuare le disposizioni vigenti e rendere più efficaci finanche i controlli…”.

Non a caso il Presidente Meloni è impegnata da anni assieme ad ASASP – Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale –  e al suo Presidente, Dottor Giordano Biserni, che credono fermamente nella prevenzione.

Meloni e Biserni si sono spesi in circa trenta campagne di sensibilizzazione, al fine di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e finanche del mondo politico sulle stragi che di frequente accadono sulle strade italiane.

ASASP, dunque, avendo a cuore l’incolumità di ognuno, evidenzia le opportune soluzioni per fare in modo che tanti e tali stragi non si verifichino più: soprattutto per chi utilizza, erroneamente, il telefono alla guida.

In primis un inasprimento delle pene ma, al tempo stesso, l’importanza di rendere ognuno – nessuno escluso! – conscio che le disposizioni vigenti da sole non sono sufficienti, perché è ben più rilevante l’introduzione di un’aggravante per i cosiddetti “drogati” del telefonino che arrivano a provocare la morte di una o più persone.

Senza dimenticare che è parimenti importante una seria riforma del codice della strada, con procedimenti amministrativi più veloci, oltre all’utilizzo di tecnologie per sanzionare violazioni non meno gravi quali il mancato rinnovo dell’assicurazione o la guida contro-mano.

“Di certo sono fondamentali i controlli delle Forze in Divisa su tutte le strade…”.

La Meloni si è, poi, soffermata a considerare che “è indubbiamente necessaria una riforma della patente a punti, perché, stranamente, molti ultra-ottantenni guidano sulla tangenziale a 150 km/h di notte, probabilmente perché i nipoti hanno avuto la fortuna di rinvenire le loro patenti che, poi, hanno usato anziché le loro, così addossandogli responsabilità che, invero non hanno…”.

Per ASASP non vi è dubbio: l’inasprimento delle pene, fin da subito, potrebbe rivelarsi utile a ridurre lostragismo stradale”.

Ma ancor più vero è che la prevenzione continua a rimanere l’altra soluzione certa.

Va da se che occorrono maggiori risorse economiche per dare incentivi alle molte divise già in campo nelle scuole: per fare educazione stradale ai ragazzi o, ancora, per realizzare campagne di sensibilizzazione informative e divulgative.

Magari anche con “spot forti” da trasmettere in prima serata o prima della messa in onda di partite di calcio, in TV o al TG.

La Meloni ne è certa: assieme ad ASASP farà in modo che il tema della sicurezza stradale torni ad essere tra i primi nell’agenda politica del Paese, continuando ad impegnarsi sempre con massimo sforzo.

“…Perché è in ballo la cosa più importante… La vita e l’incolumità dei nostri figli!”  

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