Arte & Cultura
Il Senso del Ridicolo, tre giorni di incontri, letture ed eventi sul tema dell’umorismo
Con la lectio magistralis Ridere degli dèi di Maurizio Bettini inaugura domani, venerdì 25 settembre, a Livorno il primo festival italiano sull’umorismo, sulla comicità e sulla satira
Livorno, 24 settembre, 2015- Inaugura domani, venerdì 25 settembre alle ore 17 a Livorno, in Piazza del Luogo Pio, Il senso del ridicolo, primo festival italiano sull’umorismo, sulla comicità e sulla satira. Promosso da Fondazione Livorno, con la collaborazione del Comune di Livorno, il patrocinio della Regione Toscana e la media partner di RaiRadio2, il festival è diretto da Stefano Bartezzaghi. Dopo i saluti istituzionali, il filologo e scrittore Maurizio Bettini terrà la lectio magistralis Ridere degli dèi (ingresso libero). “Scherza coi fanti e lascia stare i santi”, recita il proverbio. In Grecia e nell’antica Roma, però, con gli dèi si poteva scherzare eccome, anzi, di loro si rideva senza che nessuno se ne offendesse. Basta pensare al Dioniso di Aristofane, che se la fa addosso dalla paura, a Efesto che viene sbeffeggiato per il tradimento di sua moglie, Afrodite, o al Sommo Giove messo nel sacco da Numa con un gioco di parole ‘stile Bartezzaghi’. Eppure erano le stesse divinità che, nelle occasioni rituali, venivano solennemente venerate nei templi. Che mondo sarà mai stato quello? Maurizio Bettini, classicista e scrittore, è cresciuto a Livorno, e quasi ogni estate la trascorre a Montenero. Insegna Filologia Classica all’Università di Siena, dove dirige il Centro Antropologia e Mondo Antico; tiene regolarmente seminari al Department of Classics dell’Università di California, Berkeley. Presso Einaudi dirige la collana “Mythologica” e presso il Mulino la serie “Antropologia e Mondo Antico”. Seguirà alle ore 19 in Piazza del Luogo Pio (anziché alla Sala degli Archi, per esigenze di capienza dello spazio), il reading di e con Francesco Piccolo, Momenti di trascurabile (in)felicit (ingresso 3 euro). Dice lo scrittore scrittore e sceneggiatore “Momenti di trascurabile felicità e Momenti di trascurabile infelicità sono due libri fratelli, che comunicano tra loro, e che esprimono con precisione leggera la voce che mi sembra di aver avuto sempre. Ogni volta che ho letto dei Momenti in pubblico, mi sono reso conto che l’adesione totale della mia voce al personaggio che attraversa i due libri è un modo per raccontarli ancora meglio.”Si tratta di un modo semplice per avere un contatto diretto e vivo con i lettori e provare a interagire con loro “per vedere l’effetto che fa”. Un’occasione per far parlare i libri stessi, con la voce inconfondibile di chi li ha scritti, in un’ora dedicata a Momenti felici e infelici ell’esistenza quotidiana – che ci accomunano tutti in un sorriso (a volte amaro). In serata, alle ore 21,30 in Piazza del Luogo Pio (ingresso 3 euro), Alessandro Bergonzoni proporrà Estenuanze (Incontro sullo scibile considerato sconsiderato). Soltanto intendendo con “umorismo” tutti gli umori del corpodibacco, oltre al corpo umano e sovrumano, aderisco a questa manifestazione, promettendo a me stesso e giurando ad ogni altro dei me stessi, di parlare del senso infinito di: scansione degli equivoci, vecchie distanze ormai morte, arti delle meraviglie, bombe anatomiche, transatlantici anti aggressione, sciame di mondi, fiumi per sangue, divin Chicchessia…Il festival prevede inoltre due mostre: alla Fortezza Vecchia, Il Vernacoliere. Ridere è libertà (dal 24 al 27 settembre) e, alla Bottega del caffè, Nessuno resterà all’asciutto, le più belle pistole ad acqua della collezione Dal Prato (dal 25 al 27 settembre). A Livorno dal 25 al 27 settembre, in tre giorni di incontri, letture ed eventi nella città più caustica d’Italia, II senso del ridicolo s’inoltrerà nel sorprendente e fulminante mondo della comicità. Scrittori, saggisti, attori, giornalisti e comici si interrogheranno sul significato del riso e sulla straordinaria funzione illuminante dell’umorismo, della comicità e della satira. L’uomo è l’animale che ride e il riso rinsalda il gruppo, lo unisce, è la forza rigenerante in cui si sente l’eco del gioco, del piacere infantile. Da sempre ci si interroga sui suoi meccanismi, sulle sue dinamiche fisiologiche e psicologiche, sulle sue motivazioni sociali, culturali e comunicative, eppure il senso del ridicolo e il riso rimangono per certi versi fenomeni misteriosi che rivelando l’inatteso, castigando i costumi, sovvertendo l’ordine delle cose ci pongono di fronte alla loro inconsistenza e alla loro precarietà. Il senso del ridicolo sarà una sorta di “safari”, dove gli animali esotici da fotografare e conoscere siamo noi stessi.