Arte & Cultura
Il nuovo romanzo di Nadia Crucitti, Promettimi di essere libera, tratto da una storia vera

Nel terzultimo appuntamento di Un libro al mese, la presentazione di Promettimi di essere libera. L’amore di due donne, una ariana e una ebrea, raccontato fedelmente da Nadia Crucitti.
di Alessandro Cammareri
Ultima fatica di Nadia Crucitti, autrice, tra gli altri, di “Notti di luna bugiarda”, “Casa Valpatri”, “L’imperfezione dell’angelo”, “Berlino 1940”, Promettimi di essere libera è il secondo libro dedicato al periodo della seconda guerra mondiale.
‘Berlino 1940: la convocazione’. Il nuovo libro di Nadia Crucitti
Volge al termine la rassegna letteraria dell’Isola che non c’è “Un libro al mese. Visti da vicino”, inserita in Vibo Valentia Capitale Italiana del Libro 2021 e condivisa da quest’anno con l’associazione romana Ipathia.
Una presentazione nella quale le emozioni hanno dominato, ad iniziare dal saluto sentito e commosso della presidente dell’associazione organizzatrice, Concetta Silvia Patrizia Marzano, al prof. Luigi Maria Lombardi Satriani, presidente onorario dell’associazione scomparso da poco.
Un ricordo affettuoso anche quello rivolto negli interventi dall’autrice, Nadia Crucitti, e dall’assessore alla cultura, Daniela Rotino Araneo, entrambe allieve del noto professore.
La Marzano ha poi introdotto Nadia Crucitti ricordando altre due presentazioni, L’imperfezione dell’angelo e Berlino 1940, nelle edizioni precedenti della rassegna.
Bellissima ed emozionante la presentazione del libro da parte di Teresa Saeli, delegato Fai alla sua prima esperienza in qualità di commentatore, la cui emozione visibile, nella narrazione dei contenuti, ha reso merito al volume.
Tratto da una storia vera, il romanzo, ambientato nel periodo della seconda guerra mondiale di cui è fedele fotografia, trascina tra la crudezza degli eventi e la delicatezza dei sentimenti.
Due donne tedesche, l’una ariana l’altra ebrea, scrivono un diario comune in cui il filo conduttore è l’amore che scoprono l’una per l’altra. Lilly, moglie di un ufficiale nazista che le è infedele e madre di quattro figli, incontra Felice, una ventenne ebrea coltissima che la introduce in ambienti artistico-culturali affascinanti. Le due si innamorano e iniziano a convivere. Ma l’origine ebrea di Felice viene scoperta e quest’ultima è trasferita in un campo di concentramento.
Iniziano così a scrivere, Lilly nella realtà e Felice nella propria mente, un diario che le tenga legate, nella speranza di potersi ricongiungere.
L’autrice ha affascinato con il suo racconto delle ricerche sui luoghi che le hanno dato la possibilità di conoscere una delle protagoniste del suo romanzo.
Un racconto preciso che ha coinvolto gli astanti in domande e interventi. Non sono mancati momenti di forte emozione alla lettura di brani di vita nel campo di concentramento.