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Arte & Cultura

Il Natale nell’arte nel bellissimo libro di Simone Varisco e don Paolo Alliata

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Tempo di lettura: 2 minuti

Un libro che è anche un’occasione per un breve viaggio guidati dall’arte, dal Regno Unito alla Francia, dagli Stati Uniti alla Germania, passando per la Spagna e, naturalmente, per l’Italia.

Di Francesca Rossetti

Il Natale da poco trascorso è stata l’occasione per ammirare ovunque opere che lo riproducono e da sempre musica ed arte ci fanno compagnia durante le feste per ricordarci il magico periodo che si sta vivendo. Ne parliamo con Simone Varisco, autore assieme a Don Paolo Alliata del libro “Natale fra pittura e letteratura”

Come nasce l’idea di un libro sul Natale in letteratura e pittura?

Nasce innanzitutto dalla fede e da una grande passione per l’arte e la letteratura che accomuna entrambi noi autori. La storia di questo libro, poi, così come del precedente dedicato alla Pasqua, è piuttosto particolare. In un tempo in cui il digitale sembra sottrarre spazi, tempi e pubblico alla carta, questi testi hanno seguito un percorso inverso: nati da due rubriche del mio blog Caffestoria.it, solo in seguito sono approdati in libreria, dopo un meticoloso lavoro di revisione. E poi, diciamolo: il Natale è bellezza, e l’arte e la letteratura non possono che raccontarlo.

Autori ed artisti piu’ famosi che hanno riprodotto la Natività nelle loro opere

I pittori e gli scrittori che hanno rappresentato il Natale nelle proprie opere sono un’infinità! Pressoché tutti i grandi nomi dell’arte e molti della letteratura, in un modo o nell’altro, ci hanno fatto i conti. Nel libro, però, abbiamo fatto una scelta diversa: accanto ai nomi celebri abbiamo privilegiato autori ed artisti meno noti presso il grande pubblico. È così che, ad esempio, trovano spazio Murillo e Shields, Levi ed Ende, Vasari e Tanner, Chesterton, Merton e molti altri.

Sono tutti personaggi di fede o anche non credenti?

Difficile dirlo. Chi è il credente, e chi non lo è? Certamente alcuni si dichiarano cristiani mentre altri ritengono di non esserlo. Anche in questi ultimi, però, si scorge la ricerca di qualcosa di più alto, il tentativo più o meno consapevole di ottenere una risposta che il mondo non può dare. Pensiamo a Gauguin, a Rilke, a Pellizza da Volpedo. Anche fra le loro pennellate o le loro righe di testo si percepiscono echi di eternità e della Parola di Dio.

 Come cambia la rappresentazione del Natale nei secoli?

Se guardiamo all’arte, ci sono caratteri tradizionali che sopravvivono pressoché uguali a sé stessi ed altri che cambiano o vengono meno nel corso dei secoli. Una giovane madre, un neonato, il contesto di povertà, persone che vengono toccate e si lasciano interrogare dal nuovo che irrompe nella storia sono tutti elementi ricorrenti, e pressoché inevitabilmente. Ciò che cambia è lo stile, il punto di vista, il modo in cui questi elementi vengono combinati per trasmettere un messaggio, un’interpretazione. Lo si vede, ad esempio, nella distanza fra l’Adorazione dei pastori di Murillo e la Natività tahitiana di Gauguin, piuttosto che nella Visitazione di Tanner, così diversa da quelle cui siamo abituati.

Dove si trovano le opere riportate nel libro?

Appartengono per lo più a collezioni museali. A suo modo, questo libro è anche un’occasione per un breve viaggio guidati dall’arte, dal Regno Unito alla Francia, dagli Stati Uniti alla Germania, passando per la Spagna e, naturalmente, per l’Italia. In molti casi si tratta di musei non tra i più frequentati, e questo conferma l’importanza e il valore anche dei poli culturali meno celebri nella conservazione e valorizzazione di un patrimonio artistico che appartiene a tutti noi.

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