Connect with us
Azzera la bolletta

Italiani nel Mondo

Il Festival di Sanremo, un palco italiano o internazionale? Parte 1- The Sanremo Song Festival, an Italian or international stage? Part 1

Published

on

Tempo di lettura: 10 minuti
di emigrazione e di matrimoni

Il Festival di Sanremo, un palco italiano o internazionale? Parte 1

Quest’anno il Festival della Canzone Italiana si terrà dal 6 a 10 febbraio al Teatro Ariston di Sanremo. In seguito al grande successo di pubblico degli ultimi anni, il presentatore, nonché Direttore Artistico della manifestazione, sarà di nuovo Amadeus, assistito da personaggi celebri del mondo dello spettacolo italiano. Per chi vuole saperne di più, i dettagli dei concorrenti, ospiti, e anche la Storia del Festival si trovano sul sito ufficiale gestito dalla RAI.

Il Festival di Sanremo è indubbiamente la manifestazione culturale più importante del paese sia per il giro d’affari, cioè la vendita di dischi, che per successo di pubblico televisivo. Difatti, già da tempo la RAI prepara il pubblico con anteprime, interviste con Amadeus e altri partecipanti, le prime inevitabili indiscrezioni, e poi, la sera del 6 febbraio, dalle prime note della prima canzone in gara, dai commenti dei critici, giornalisti, e persino di politici su quel che succederà sul palco, e anche dietro le quinte.

Quindi la manifestazione sarà soggetta a moltissime ore di programmi televisivi, soprattutto in RAI, centinaia, se non migliaia, di pagine su tutti i giornali e riviste che metteranno in mostra non solo l’andamento della gara stessa, il comportamento, i vestiti dei concorrenti e anche gli scandali, veri o montati, che da decenni ormai fanno parte della kermesse a San Remo.

In questo primo articolo vogliamo parlare di cosa significa il Festival per il pubblico italiano, e anche per la nostra Cultura, per introdurlo ai nostri lettori all’estero che magari ne sanno qualcosa, ma che, non capendo la nostra lingua, non riescono a percepire il suo ruolo secondario, essere lo specchio dei cambiamenti nel nostro paese nel corso degli anni.

Poi, nei prossimi due articoli tratteremo come promuovere il Festival meglio all’estero, prima ai figli/discendenti dei nostri emigrati nel corso dei decenni, e, di conseguenza, anche al grande pubblico internazionale che ne sa poco o niente, tranne possibilmente una canzone vincitrice, “Nel blu dipinto di blu” (Volare) di Domenico Modugno, che tutto il mondo conosce. 

In quasi ogni modo il Festiva di Sanremo è lo specchio d’Italia sin dalla prima edizione nel 1951. Le canzoni non solo divertono, molte sono poi diventate classici della nostra Cultura, ma anche perché in moltissimi casi le canzoni riflettono ogni aspetto del nostro paese e della nostra vita.

Inoltre, come in ogni gara, la canzone vincitrice non sempre è quella che avrà più successo del pubblico nei mesi dopo la fine della manifestazione. Un esempio è l’edizione del 1981 dove la canzone vincitrice “Per Elisa”, cantata da Alice, non ha avuto il successo di pubblico di due altre canzoni “Maledetta Primavera” di Loretta Goggi e “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri al punto che oggi raramente in Italia sentiamo “Per Elisa”, ma le altre due vengono presentate regolarmente in televisione e le radio in Italia.

Infatti, il Festival di Sanremo rispecchia anche le divisioni nel nostro paese, sia culturali che politiche, e questo deve farci ricordare che la Cultura fa parte della politica, come anche la politica fa parte della Cultura, un binomio che esiste in Italia sin dai tempi dei Romani.

E questo binomio ha avuto il suo periodo più importante nel Rinascimento quando non era proprio un caso che i mecenati più importanti dei nostri artisti fossero le Signorie, partendo dai più importanti in assoluto, i Medici di Firenze, che hanno pagato gli artisti più importanti per mostrare al mondo non solo tutte le loro ricchezze e raffinatezza, ma, ancora di più tutto il loro potere…

Quindi, il Festival di Sanremo ha avuto canzoni come “Il ragazzo della via Gluck” e “Chi non lavora non fa l’amore” di Adriano Celentano, che trattano l’ambiente e le contestazioni sindacali, “Signor Tenente” di Giorgio Faletti, durante il periodo degli attentati della malavita e gli effetti sui poliziotti che dovevano proteggere i cittadini, partendo da uomini come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, fino a cittadini “normali” che hanno sfidato le cosche, e anche “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli che ha dato voce ai cambi nel ruolo della donna nella società italiana.

E questi aspetti sociali della musica italiana si trovano persino nella canzone seconda classificata del 1952, “Papaveri e papere” di Nilla Pizzi nella quale i due soggetti del titolo si riferiscono alla classe politica (i papaveri alti) ed il Popolo (le papere basse) e come il popolo ha poche possibilità di diventare alto come i papaveri. Ma, come spesso accade nel corso del tempo a temi sociali, questa canzone è ora considerata più una canzone per i piccoli e il suo messaggio originale è stato dimenticato. 

Inoltre, bisogna notare che la RAI non ha mai esitato a mettere censure preventive a canzoni, a volte per motivi politici, ma anche di comune pudore.

Un caso coinvolse la celebre “4 marzo, 1943” di Lucio Dalla, presentata nel Festival del 1971 che aveva come titolo originale “Gesù bambino”, però fu cambiato con la data di nascita di Dalla e la parte finale del brano fu modificata perché considerata sacrilega. E due anni dopo, anche se non nel contesto di Sanremo, Claudio Baglioni dovette cambiare il testo della grandissima canzone romantica “Questo piccolo grande Amore” dall’originale “… la paura e la voglia… d’essere nudi”, perché considerata troppo provocante a un più discreto “…la paura e la voglia… d’essere soli”. E questo non furono gli unici cambi a quel testo…

Allora, nel corso del tempo il Festival è diventato il mezzo ideale per capire l’Italia di oggi e se il lettore vuole capire, e soprattutto vedere, questi cambiamenti, farebbe bene a controllare il sito ufficiale del Festival  dove troverà i filmati che mettono in mostra come la musica italiana sia cambiata dal 1951.

E proprio questa è una lezione per i nostri lettori all’estero che non tornano da tanto tempo nel Bel Paese, oppure non ci sono mai stati e la loro immagine personale del nostro paese è basata sui racconti di genitori/nonni emigrati decenni fa, devono trarre dal Festival della Musica Italiana di Sanremo.

Quel paese che i loro avi lasciarono molti anni fa non esiste più e in quasi ogni senso l’Italia è cambiata molto di più anche dei loro nuovi paesi di residenza, ed il Festival di Sanremo e questi cambi vengono dimostrati da un dato di fatto inequivocabile.

Il paese che si trovava in condizioni tali da dover costringere i suoi cittadini a partire per altri paesi perché non era possibile dare loro lavoro, ora si trova tra le prime sette economie del mondo. Un posto inconcepibile fino a non tanti anni fa…

Nel prossimo articolo vogliamo guardare il Festival di Sanremo con un altro occhio, come mezzo per promuovere la nostra Cultura nel mondo e per fare questo dobbiamo cominciare a pensare in modi innovativi, in particolare, che i nostri amici e parenti all’estero non devono assolutamente essere considerati semplicemente come un “mercato extra” per il nostro mercato nazionale, ma come quel che è in realtà, la rampa di lancio per tutti i nostri prodotti ed in questo dobbiamo anche capire che, potenzialmente, il nostro prodotto più importante e prestigioso è la nostra Cultura ed è ora che cominciamo a coinvolgere le nostre comunità all’estero nella sua promozione…

E per fare questo dobbiamo capire che, in effetti, il Festival della Canzone Italiana di Sanremo NON deve essere considerato solo come un palco italiano, ma per quel che dovrebbe essere in realtà, un palco internazionale…

The Sanremo Song Festival, an Italian or international stage? Part 1

This year the Sanremo Italian Song Festival will be held from February 6 to 10 at the Ariston Theatre in Sanremo. Following the great success of recent years, the presenter, and also Artistic Director, of the event will again be Amadeus, assisted by famous Italian show business personalities. For those who want to know more, the details of the competitors, guests, and also the history of the festival are found on the official website: https://www.rai.it/programmi/sanremo/ .

The Sanremo Festival is undoubtedly the country’s most important cultural event in terms of both turnover, i.e. record sales, and audience. In fact, for some time RAI has already been preparing the public with previews, interviews of Amadeus and other participants, the inevitable indiscretions and then, from the evening of February 6, from the first notes of the first song in the competition, from the comments of the critics, journalists and even from politicians, on what will happen on the stage, and even behind the scenes.

Therefore, the event will be subject to many hours of TV programmes, especially by RAI, hundreds, if not thousands of pages on the newspapers and magazines which will put on show the progress of the competition itself, the behaviour and clothes of the competitors, and also the real or staged scandals which for decades now have been part of the Sanremo event.

In this first article we want to talk about what the Festival means for the Italian audience, and also for our Culture, to introduce it to our overseas readers which perhaps knows something about it, but who, not understanding our language, does not perceive its secondary role, being the mirror of the changes in our country over the years.

And then in the next two articles we will deal with how to promote the festival better overseas, first to the children/descendants of our migrants over the decades, and subsequently to the greater international audience which knows little or nothing about it, except possibly for a winning song “Nel blu dipinto di blu” by Domenico Modugno, known around the world as “Volare”.

In almost every way the Sanremo Festival has been the mirror of Italy since the first edition in 1951. The songs are not only entertaining, many have become classics of our Culture, but also because in very many cases the songs reflect every aspect of our country and our lives.

Furthermore, as in every competition, the winning song is not always the one which will have the most success with the audience after the end of the event. One case is the 1981 edition when the winning song “Per Elisa” (For Elisa), sung by Alice, did not have the record sales of two other songs, “Maledetta Primavera” (Damned Spring) sung by Loretta Goggi and “Sarà perché ti amo” (It must be because I love you) by the group I Ricchi e Poveri to the point that today in Italy we rarely hear “Per Elisa”, but the other two are played regularly on Italian television and radio.

In fact, the Sanremo Song Festival also reflects divisions in our country, both cultural and political, and this must make us remember that Culture is part of politics, just as politics is also part of Culture, a combination that has existed in Italy since the time of the Romans.

And this combination had it most important period in the Renaissance when it was not a coincidence that the most important patrons of the Arts were the Signorie (Ruling Houses), starting with the most important, the Medici of Florence, who paid the most important artists to demonstrate to the world not only their richness and sophistication, but, even more so, their power…

Therefore, the Sanremo Song Festival had songs such as “Il Ragazzo della via Gluck” (which become “Tar and cement” in English) and “Chi non lavora non fa l’amore” (Who does not work does not make love) by Adriano Celentano, which dealt with the environment and trade union protests, “Signor Tenente” (Lieutenant Sir) by Giorgio Faletti, during the period of the bombings by organized crime and the effects on the Police who had to protect the citizens, starting with men such as Giovanni Falcone and Paolo Borsellino, up to the “normal citizens” who challenged the gangs, and also “Nessuno mi può giudicare” (Nobody can judge me) by Caterina Caselli which gave voice to the changes in the role of women in Italian society.

And these social aspects of Italian music can even be found in the second ranked song in the 1952 Festival, “Papeveri and papere” (Poppies and ducks) by Nilla Pizzi in which the two subjects of the title refer to the political class (the high poppies) and the People (the low ducks) and how the people have little chance of becoming high like the poppies. And as often happens with social issues over time, this song is now considered more a children’s song and its original message has been forgotten.

In addition, it must be noted that RAI has never hesitated to place preventive censorship on songs, sometimes for political reasons, but also for common decency.

One case involved the famous “4 Marzo, 1943” by Lucio Dalla, presented in the 1971 Festival, which had as its title “Gesù bambino” (Christ child), which was changed to Lucio Dalla’s date of birth and the final part of the song was modified because it was considered sacrilegious. And two years later, even if not in the context of Sanremo, Claudio Baglioni had to change the lyrics of his great romantic song “Questo piccolo grande amore” (This great little love story) from the original (in Italian) “… the fear and the desire… to be nude” because it was considered too provocative to a more discrete “…the fear and the desire…to be alone”. And these were not the only changes to those lyrics.

And so, over time the festival has become the ideal means to understand today’s Italy, and if readers want to understand, and above all see, these changes, they would do well to check out the festival’s official website above where they will find the videos that show how Italian music has changed since 1951, as well as fashions and customs.

And this is exactly the lesson that must be learned from the Sanremo Italian Song Festival by our readers overseas who have not come back to Italy for a long time or have never been here and the image of our country in their minds is based on the stories of their parents/grandparents who migrated decades ago.

The country that their ancestors left many years ago no longer exists and in almost every way Italy has changed much more than even their new countries of residence and these changes are confirmed by one unequivocable fact.

The country that found itself in such a state that it had to force its citizens to leave for other countries because it was not possible to give them work, is now one of the world’s seven strongest economies. A place that was inconceivable until a few years ago.

In the next article we want to look at the Sanremo Song Festival in another way, as a means for promoting our Culture around the world and to do this we must start to think innovatively, in particular, that our relatives and friends overseas must not at all be considered simply as an “extra market” for our national market, but for what it really is, the launch pad for all our products and in

this we must also understand that potentially our most important and prestigious product is our Culture, and it is time that we started to involve our overseas communities in its promotion…

And to do this we must start to understand that effectively the Sanremo Italian Song Festival must NOT be considered just as a national stage, but as what it should be, an international stage…

Print Friendly, PDF & Email
Apollo Mini Fotovoltaico
Serratore Caffè