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Il canile della Muratella di Roma entro il 2022 si trasformerà in un ospedale veterinario pubblico

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Nella realizzazione dell’ospedale sono coinvolte anche la ASL Roma 3 e le associazioni animaliste e di volontariato, che rivestono un ruolo-chiave per la tutela dei diritti e del benessere degli animali.

di Damiana Cicconetti

Entro la fine del 2022 lo storico canile della Muratella di Via della Magliana, a Roma verrà completamente riqualificato per essere trasformato in un ospedale pubblico gratuito destinato alle cure dei nostri amici a quattro zampe: cani, gatti e non solo.

L’iter burocratico è ancora in corso di completamento ma entro la fine dell’anno si potranno avviare i cantieri, sempre che non sorgano, nel frattempo, problemi; in questo primo quadrimestre, invece, si provvederà all’affidamento dei lavori.

Ma, a dire il vero, non c’è motivo di non aver fiducia che l’opera possa essere portata a compimento anche prima della conclusione del 2022.

Del resto, il primo tassello-chiave dell’opera è stato già depositato, come ha avuto modo di confermare Sabrina Alfonsi, assessora all’Ambiente della giunta capitolina che, in un post su Facebook, si è detta molto soddisfatta per la recente approvazione del bilancio di previsione per l’anno corrente.

Tra le voci citate dall’esponente della giunta Gualtieri ci sono infatti ben 150 mila Euro destinati proprio alla “riqualificazione del canile della Muratella” ed alla “realizzazione dell’ospedale veterinario di Roma”.

Si ritiene che l’intera opera costerà ben 3,5 milioni di Euro e che con la prima tranche saranno gettate le basi del progetto; mentre con le successive si avvieranno i lavori veri e propri.

Nella realizzazione dell’ospedale sono coinvolte anche la ASL Roma 3 e le associazioni animaliste e di volontariato, che rivestono un ruolo-chiave per la tutela dei diritti e del benessere degli animali. In primis  quelli più sfortunati.

Il Consigliere Regionale Simone Lupi, citato da castellinotizie.it, si è detto altrettanto soddisfatto, sottolineando di “aver presentato – lo scorso 10 gennaio – una mozione per l’istituzione di un ospedale pubblico veterinario in ciascuna provincia della Regione…”.

Lupi, pertanto, ha chiarito che “la Regione Lazio, per favorire la corretta convivenza tra uomo e animale, protegge e tutela la salute degli animali e ne sancisce il diritto alla dignità di esseri viventi, oltre al rispetto delle loro esigenze fisiologiche ed etologiche, condannando fermamente ogni tipo di maltrattamento, compreso l’abbandono…”.

Dunque, non ha potuto fare a meno di evidenziare “la necessità e l’urgenza della creazione di strutture pubbliche in ogni provincia della Regione…”, affermando altresì che “la loro presenza è indispensabile sia per la prevenzione al grave fenomeno del randagismo, sia alla prevenzione del triste fenomeno degli abbandoni, alimentata ancor di più in questo ultimo anno, a causa dell’acuirsi della crisi economica delle famiglie dovuta al periodo pandemico…”.

Si tratta…” – ha concluso Lupi – “…di una battaglia di civiltà per la Regione Lazio, che intende così recepire i disposti del’’art. 13 del Trattato di Lisbona, nella parte in cui riconosce le esigenze in  materia di benessere degli animali, in quanto esseri senzienti…”.

Non a caso già da diversi anni il Comune di Roma offre cure veterinarie gratuite a tutti coloro che risiedono nella capitale ed hanno un reddito ISEE non superiore ai 15 mila euro, offrendo analoghi servizi anche ai titolari di pensione sociale, ai cittadini non vedenti con cane conduttore ed alle associazioni no-profit impegnate in progetti di “pet-care” (certificati da ospedali), oltre ai centri recupero ed alle case famiglia protette.  

Dunque, l’ospedale veterinario gratuito della Muratella andrebbe a migliorare ulteriormente un servizio che è già in parte esistente, seppur con una struttura nuova e all’avanguardia dedicata ai nostri amici con la coda.

In tanti ora stanno chiedendo all’Assessora Alfonsi di poter inserire all’interno di questo importante progetto anche un reparto di musico-terapia, perché l’arte del rilassarsi grazie all’ascolto della musica può rivelarsi oltremodo efficace per il trattamento degli animali, ovvero “per intervenire in situazioni di rieducazione, riabilitazione o in condizioni para-fisiologiche…”, come ha riportato il blog naturalmenteveterinaria.it

In effetti, non pochi sono gli studi scientifici che hanno avuto modo di dimostrare quanto la musico-terapia possa rivelarsi utile sia per gli uomini che per gli animali, proprio in quanto “esseri senzienti…”.

Non è la prima volta, in ogni caso, che si verificano proposte ed iniziative simili, volte a consentire ai nostri familiari a quattro zampe di ricorrere a strutture ospedaliere pubbliche in caso di necessità, invero in ogni località d’Italia.

In passato, ad esempio, una proposta di legge era stata presentata alla camera con il fine di poter garantire ad ogni regione italiana “il servizio veterinario gratuito a determinate fasce della popolazione…”.

Dunque, la speranza è che ora, all’avvio del virtuoso ospedale veterinario pubblico di Roma, non potrà non seguire l’apertura di strutture simili in tutto lo Stivale.

Perché solo in tal modo si potranno concretizzare i diritti riconosciuti ai nostri animali, dando al contempo seguito a quanto è statuito ad integrazione dell’articolo 9 della Costituzione – quindi, tra i principi fondamentali dello Stato – nella parte in cui recita “la Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli eco-sistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali…”.

La stessa Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia e presidente dell’Inter-gruppo parlamentare per i diritti degli animali, non ha potuto non far emergere la soddisfazione nel vedere quanto oggi, a differenza del passato, “l’intera classe politica – al di là del partito di appartenenza –  si pre-occupa della difesa dell’ambiente e del rispetto degli animali…”.

Pertanto, anche l’onorevole Brambilla non ha potuto non sottolineare che “è davvero bello constatare quanto ora, tutti assieme, ci si adoperi per condurre in porto un cambiamento di straordinaria portata giuridica, sociale e culturale ma, invero, di portata storica…”.      

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