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Arte & Cultura

Icaro, il volo su Roma: approda alla LUMSA il libro di Giovanni Grasso

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Giovanni Grasso, Portavoce e Consigliere per la Stampa e la Comunicazione del Presidente della Repubblica Italiana, ha incontrato gli studenti della LUMSA di Roma per parlare del suo interessante libro, Icaro, il volo su Roma.

di Damiana Cicconetti

Mercoledì 8 marzo, alle ore 16:00, presso l’Università LUMSA di Roma, nella sede di Piazza delle Vaschette, si è tenuto l’incontro con Giovanni Grasso, Portavoce e Consigliere per la Stampa e la Comunicazione del Presidente della Repubblica Italiana, oltre che scrittore e giornalista.

Ad introdurre l’ospite il Rettore Francesco Bonini, nonché Patrizia Bertini Malgarini, Direttrice del Dipartimento di Scienze Umane; Alessandro Giosi, Presidente del Corso di laurea in Scienze della Comunicazione, Marketing e Digital Media e Francesca Fusco, Docente di Tecniche di scrittura per il giornalismo.

Giovanni Grasso ha presentato il libro Icaro, il volo su Roma, pubblicato nel settembre del 2021 ed edito da Rizzoli. Un’opera scritta in soli venti giorni, mentre l’autore era chiuso all’interno della sua camera a causa del Covid; un periodo che l’ha costretto a rimanere isolato ed in cui, grazie ad Internet, ha potuto “viaggiare, seppur in rete, girando tramite Google Maps per le vie di Parigi…” . Questo viaggio virtuale gli ha altresì permesso di ricordare i lontani anni ’20 e ’30 ed, in particolar modo, luoghi, ristoranti, cartoni animati e musica jazz dell’epoca.

Il suo libro si ispira ad una storia vera di cui è protagonista Lauro De Bosis, un giovane poeta anti-fascista nato nel 1901 e che nel 1928 vince il secondo premio alle Olimpiadi di Amsterdam col poema intitolato Icaro.

 De Bosis apparteneva ad una società segreta che si prendeva cura di distribuire volantini anti-fascisti, lasciandoli all’interno delle cassette postali degli italiani. Poi, il 3 ottobre del 1901, il giovane poeta prende la decisione di mettersi alla guida di un piccolo aereo e, volando su Roma al tramonto, la riempie di quattrocentomila volantini inneggianti contro il fascismo.

Tuttavia l’eroica impresa ha un epilogo tragico, visto che l’aereo, diretto in Corsica, si inabissa assieme al suo corpo nel Tirreno, proprio come accade al personaggio mitologico Icaro che, avvicinatosi troppo al sole con le sue ali di cera, morì disperso in mare.

Nel libro vi è poi il racconto di un “amore travolgente” tra il poeta e l’attrice americana Ruth Draper, di diciassette anni più grande di lui, che non ha, di certo, ostacolato il suo gesto, sì eroico ma al contempo pericoloso, condividendone gli ideali e, perciò, rendendo il loro amore eterno.

Il libro tratta un gesto di libertà estrema, “dimenticato nel tempo” che è temerario ma altresì suicida.

Giovanni Grasso ha sottolineato: “Si tratta di una fantasia plausibile… In un romanzo storico se non si possiede la verità, bisogna essere verosimili… Man mano che si va verso la fine del racconto, la linea tra fantasia e realtà deve coincidere…”.

 Pertanto, l’ispirazione all’ideale risorgimentale della libertà diviene una vera e propria “ossessione” per Lauro De Bosis: un’ossessione che lo spinge a volare su Palazzo Venezia e a bombardarla con l’invio di volantini anti-fascisti.

Come ha ricordato Giovanni Grasso, “Icaro non è leroe consegnatoci dal mito; è una storia di coraggio, di cui è protagonista un eroe tragico che si oppone al tiranno e che è, al tempo stesso, romantico…”. Perché De Bosis non è potuto rimanere inerte innanzi alle ingiustizie generate dal fascismo ed ha inseguito la libertà a tutti i costi, puntando verso il cielo, anche a rischio di precipitare in mare e, invero, così sacrificando la sua giovane vita.

La conclusione a cui giunge Giovanni Grasso al termine dell’evento non è affatto ovvia: “Se non fossero esistiti eroi come Lauro, oggi non avremmo la Democrazia, né la Costituzione…”. Perché è la realizzazione degli ideali a renderci non solo coraggiosi ma, prima ancora, migliori.

Non a caso, Giovanni Grasso sottolinea: “Se in passato non ci fossero stati giovani pronti a sacrificarsi, non si sarebbe giunti all’Unita d’Italia. E questo, del resto, è quanto accade ancor oggi. Basti pensare all’invasione dell’Ucraina, Paese in cui non pochi sono divenuti eroi.”

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