Attualità
I cento anni del Consiglio Nazionale delle Ricerche

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche venne istituito – dopo un lungo lavoro di preparazione, condotto in gran parte dal prof. Vito Volterra – nell’autunno del 1923
di Alexander Virgili
Nel 1919 era stata istituita in Italia una Commissione con l’incarico di preparare un progetto di costituzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, presieduta dal prof. Vito Volterra. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche venne poi istituito – dopo un lungo lavoro di preparazione, condotto in gran parte proprio dal prof. Vito Volterra – nell’autunno del 1923, come ente morale, inizialmente con un ruolo di rappresentanza della comunità scientifica italiana presso l’International Research Council con sede a Bruxelles. Il primo Statuto attribuiva all’ente la finalità di coordinare e stimolare l’attività nazionale nei differenti settori della ricerca scientifica e delle sue applicazioni, e di fungere da consulente dell’apparato statale per le questioni scientifiche e tecnologiche. Il Prof. Volterra, matematico, fisico, senatore, patriota, era un brillante rappresentante della vitale comunità di italiani ebrei che, a Roma, contava numerose illustri personalità.
Il 18 novembre 1923 venne promulgato il Regio Decreto n. 2895 che istituì in ente morale il Consiglio Nazionale delle Ricerche e Volterra ne divenne il primo Presidente. Il provvedimento fu pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 13 del 16 gennaio 1924. l 12 marzo 1924, presso l’Accademia Nazionale dei Lincei, si riunì per la prima volta il Comitato esecutivo del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Nel corso della seduta fu approvato lo Statuto dell’ente e definiti i primi contributi annuali per la partecipazione alle unioni internazionali di matematica, astronomia, geodesia, chimica, radiotelegrafia, geografia e al Consiglio internazionale delle Ricerche. Con successivi Decreti Organizzativi il CNR venne posto alle dirette dipendenze del Governo con compiti di collegamento e coordinamento delle attività produttive e industriali con la ricerca scientifica. Fin dalla sua istituzione, al CNR venne affidato il compito di provvedere alla raccolta e diffusione dell’informazione scientifica, delle pubblicazioni e della documentazione tecnica. Il Regio Decreto Legge n. 638 del 31 marzo 1927 disponeva che l’ente provvedesse alla pubblicazione di una Bibliografia scientifica tecnica italiana. Nel 1931 il Volterra fu uno dei dodici professori universitari italiani che si rifiutarono di prestare giuramento di fedeltà al regime fascista e fu per questo privato di quasi tutte le prestigiose posizioni accademiche che ricopriva ed emarginato dal panorama scientifico istituzionale. Secondo Presidente del CNR, dal 1927 al 1937, fu nominato Guglielmo Marconi che, nel 1909, era stato insignito del premio Nobel per la Fisica e nel 1914 nominato senatore del Regno. Come dato statistico, il Volterra è stato uno dei cinque Presidenti del CNR formatosi alla Normale Superiore di Pisa, ma il primato nella formazione dei venti Presidenti, che complessivamente si sono succeduti al CNR, spetta all’Università di Napoli, che ne ha formati sei.
Dal 1945 ad oggi il CNR ha avuto varie modifiche organizzative e strutturali. Nel 1963 entrarono a farne parte le materie umanistiche e sociali, nel 1975 ci fu l’avvio di diciotto Progetti finalizzati di prima generazione, ripartiti in cinque grandi aree disciplinari, su tematiche considerate prioritarie nel quadro della programmazione economica nazionale: salute, ambiente, energia, alimentazione, nuove tecnologie. Nel 1978, con undici Progetti finalizzati di seconda generazione, venne incrementato il loro carattere multidisciplinare, le attività di trasferimento tecnologico e il concorso di università, enti pubblici e imprese. E’ seguita la terza generazione di progetti, caratterizzata volgendo maggiore attenzione allo sviluppo industriale e all’innovazione tecnologica. Successivi Decreti hanno confermato la centralità del CNR nell’ambito della ricerca e la interdisciplinarità. Oggi il CNR è articolato in sette Dipartimenti e ottantotto Istituti di ricerca, distribuiti su tutto il territorio nazionale, ma prevalentemente raggruppati in diciotto “aree urbane di ricerca”. Il CNR coordina e promuove numerosi scambi e collaborazioni di ricerca internazionali, pure in sinergia con la rete diplomatica italiana. Un centenario, quindi, all’insegna dei molti successi e di uno sviluppo crescente della ricerca, fattore strategico centrale per tutti i Paesi sviluppati.