Attualità
Grecia, la stagione turistica frena la flessione del Pil
Ma durante la crisi è boom di suicidi.
Roma, 10 settembre – Finita l’estate, si tirano le prime somme e tra i Paesi più in voga, spunta la Grecia. Quest’anno la stagione turistica sembrerebbe dare un barlume di speranza per il rilancio dell’economia nazionale, consentendo di chiudere il 2013 con una flessione del Prodotto interno lordo inferiore al 4%, una previsione più che positiva dopo le non incoraggianti stime della Troika, che si aggiravano attorno al 4,2%. Nel 2012 l’economia ha registrato una contrazione del 6,4%.
I primi incoraggianti segnali sono arrivati nel mese di aprile, con un boom di prenotazioni turistiche dai due principali clienti di Atene e delle sue maggiori isole, Gran Bretagna e Germania. Secondo Andreas Andreadis, capo dell’Ente turistico greco, le prenotazioni sono cresciute del 15,5%, rispetto al -5% del 2012, con 17 milioni di turisti e 11 miliardi di euro di ricavi. Hanno incentivato il ritorno del turismo, che dal 2008 non faceva registrare cifre così importanti, il calo dei prezzi degli hotel, dovuto ad una maggiore flessibilità salariare e al calo dell’inflazione, tornata negativa, nonché la riduzione dell’iva nel settore della ristorazione dal 23% al 13%, la fine di oligopoli nella distribuzione e concessione dei servizi di trasporto e delle libere professioni, la maggiore stabilità socio-politica e gli avvenimenti in Egitto e Turchia.
A giugno 2013 le isole Iraklio, Zakynthos, Corfù e Rodi riportavano l’arrivo di oltre un milione di turisti, con incrementi del 9%. Incrementi del 10% sono stati registrati anche ad Atene e altrettanto in crescita gli arrivi a Thessaloniki (+14%), considerata la seconda capitale del Paese.
Tuttavia, tutti questi dati sono da prendere con le pinze: in sei anni, l’economia greca ha registrato una contrazione del 23% in termini reali, è il Paese europeo con il più alto tasso di disoccupazione, stimata attorno al 27%, contro la media dell’11%, registrato a maggio nell’Unione Europea, e con una famiglia su cinque che vive al di sotto della soglia di povertà. Il quadro sociale, oltre che quello politico ed economico, non è dei migliori, tanto da spingere molte persone a togliersi la vita: secondo l’Istituto centrale di statistica, tra il 2009 e il 2011 il numero di suicidi è aumentato del 100%. Non sono del tutto fondate le ragioni che inducono le persone ad un gesto così estremo, ma indubbiamente le difficoltà economiche ed una crisi che si perpetua da anni aggravano il senso di disperazione della popolazione ellenica.
( IBTimes)