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Italia

Graziella Ferrara e la magia dell’arte

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Intervista a Graziella Ferrara

Di Francesca Rossetti

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Graziella Ferrara è una giovane pittrice messinese di straordinario talento che realizza autentici capolavori: l’ho incontrata per saperne di più.

Chi è Graziella Ferrara e come nasce la tua passione per il disegno?

Fin da quando sono riuscita a tenere una matita in mano, ho amato disegnare. Ricordo ancora lo stupore della maestra della scuola materna di fronte alla replica di un poster appeso alle pareti della classe, stupore che non riuscivo a capire per aver compiuto un’azione così semplice per me! Il disegno quindi, ha sempre accompagnato i miei passi, arrivando alla scelta del Liceo Artistico e proseguendo frequentando L’Accademia di Belle Arti di Palermo. Ho cercato di avere delle basi tecniche, per arrivare ad una sperimentazione personale, in genere con la tecnica del colore acrilico su tela, ispirata all’ Iperrealismo, cogliendo tutti i dettagli, anche quelli in apparenza più insignificanti, di una foto o di un soggetto dal vivo. Oggi ho un piccolo laboratorio di pittura dove provo ad esprimere questo mio amore per l’Arte.”

Uno dei tuoi soggetti preferiti è Michael Jackson che rivive in quadri di varie dimensioni, tutti bellissimi e che ripercorrono la sua lunga vita artistica: come nasce la scelta di un soggetto così bello e particolare e quali sono i segreti per raffigurarlo fedelmente?

Michael Jackson è la “colonna sonora” della mia vita. Come per il disegno, la sua presenza è stata un legame naturale, come se non potessi che amarlo, essere colpita dal suo essere geniale artista e grande uomo. Il mio primo “incontro” con lui avvenne all’età di circa 9 anni, al TG delle 20.00, per l’ uscita dell’album “Bad”. Dopo quel servizio, è stato tutto un susseguirsi di emozioni, dapprima di stupore fanciullesco, poi di innamoramento adolescenziale! Il nastro della musicassetta di “Dangerous”  ha finito col logorarsi nel mio walk-man! Ascoltavo Michael sempre: durante i laboratori di disegno a scuola, sul pullman di ritorno a casa, perfino prima di dormire! Nel 2009, anno della dipartita terrena di Michael, quel legame così singolare e profondo, si è evoluto in tristezza, poi in rabbia, dolore, sentimenti ancora oggi presenti, ma che si sono modificati in qualcosa di concreto, per dire il mio personale “Grazie” proprio a colui che mi ha sempre tenuto compagnia, emozionata, capita. Ho buttato su una tela tutto quello che mi ronzava in testa, come una terapia per sfogarmi e provare ad accettare qualcosa di incomprensibile per me. Così nel 2014, la mia prima mostra al Teatro Olimpico di Roma, dal Titolo: “Moonwalk with you”, (scaturita dopo un anno e mezzo di lavoro!) per iniziare un percorso ancora oggi in atto. Riuscire a dire in modo adeguato il segreto per raffigurare Michael Jackson, così come qualsiasi altro soggetto, non è facile, ma credo sia, innanzitutto il rispetto nell’approcciarsi ad un ritratto, nello scorrere i tratti di un volto che ha una storia, in genere raccontata dagli occhi e che passa attraverso ogni singola ruga o caratteristica peculiare.”

Quali tecniche utilizzi e quali altri soggetti realizzi?

La mia tecnica più utilizzata è l’acrilico su tela, anche se in molti altri quadri ho usato il colore a olio. I soggetti di altre mie opere sono ispirati alla figura umana, alle nature morte, trompe l’oeil, pochissimi i paesaggi da me realizzati!”

Cosa cerchi di comunicare con le tue opere e quali consigli puoi dare a chi vorrebbe intraprendere il tuo lavoro?

Cerco di comunicare che non bisogna avere paura di seguire un sogno o di affrontare qualsiasi cosa ci faccia timore. Dico questo, perché la domanda che più spesso mi pongono è: “Ma non hai paura di sbagliare e di rovinare un dipinto?” Sembrerebbe assurdo, ma è così! Vorrei che la gente fosse “appassionata”, inebriata dalla bellezza e ne cogliesse l’essenza, questo è, per me, ciò che ci rende vivi! L’amore, l’energia che dal calore delle mani passano attraverso un pennello e dei colori è qualcosa di magico, una alchimia Divina che non può e non deve essere costretta a rimanere inespressa da timori umani. Quindi il consiglio che umilmente mi permetto di dare a chi vuole approcciarsi alla pittura, è quello di avere fiducia in se stessi e nell’ispirazione che non è solo nostra, ma che appartiene a qualcosa di più grande di noi … e se si commettono errori, saranno proprio quelli a farci diventare degli artisti migliori!”

 Quali saranno le prossime mostre/eventi?

Come ho accennato prima, il mio lavoro dedicato a Michael è ancora incompiuto e, con la mia mostra itinerante “Moonwalk with you” ho in mente di portare in giro per l’Italia (e perché no, anche all’estero!) l’intero numero di quadri che, spero entro il 2017, completerà il mio percorso artistico.”

Davvero bravissima Graziella e per informazioni https://www.facebook.com/graziella.ferrara.10?fref=ts

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