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Giuseppe Grieco, mastro birraio per passione conquista Velletri con la birra Giuda

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Tempo di lettura: 5 minuti

Una piccola produzione artigianale locale diventa luogo di incontro tra saperi e sapori, la birra Giuda a Velletri conquista i palati all’interno della birreria – birroteca del centro storico

Fare la birra in alcuni casi è il risultato di una passione. Così Giuseppe Grieco 12 anni fa scopre che questa bevanda tanto amata, poteva produrla in casa sua e poteva anche personalizzarla aggiungendo aromi alla ricetta base fatta di acqua, luppolo, malto d’orzo e lievito. Niente a che vedere con le birre industriali che si trovano al supermercato, in più ogni volta che sperimentava un nuovo aroma con l’aggiunta di qualche misterioso quanto naturale ingrediente, Giuseppe riceveva complimenti e gradimento dagli amici che di volta in volta assaggiavano con lui le sue creazioni birrarie. Incontriamo Giuseppe nella sua birreria – birroteca che da pochi mesi ha avviato nel centro storico di Velletri in via del Comune, per sapere qualcosa di più di questa originale scelta di vita

Come nasce la birra Giuda? E perché un nome così caratteristico?

Il tutto ha preso il via nelle mura domestiche con semplici attrezzature casalinghe: una semplice pentola e un piccolo secchio che funge da fermentatore, poi diverse prove per arrivare ad una ricetta definitiva con malto e luppoli ed il supporto di olii essenziali che fungono da amaricanti, con un risultato finale di una birra con sentori agrumati e fruttati, che altro non sono che il risultato dei fiori del luppolo, pianta erbacea perenne, a crescita spontanea e rampicante, i cui fiori maschili e femminili, unisessuali e di colore verdognolo, sono presenti su individui separati. Proprio le infiorescenze femminili sono ricche di ghiandole resinose secernenti una sostanza giallastra e dal sapore amaro chiamata lupulina, composta da acidi, polifenoli e numerosi oli essenziali, che vengono utilizzati per aromatizzare e conferire alla birra il suo gusto caratteristico. Insomma, più che un lavoro per me fare la birra è stata la realizzazione di una grande passione, prima di tutto perché io stesso amo la birra e quando ho capito che potevo produrla a casa, mi ci sono impegnato creando diverse ricette. Nascono così la Trivio e poi la Porta Napoletana, una weiss stile tedesco ma personalizzata, nomi che si ispirano e si legano alla storia stessa di Velletri, una connotazione che ho voluto dare perché questa birra appartiene a questo territorio e i miei concittadini l’hanno premiata con il loro gradimento. Infatti è ormai da tre anni che insieme ad alcuni amici abbiamo depositato il marchio Giuda, che altro non è che l’acronimo di Giuseppe, Giampiero e Daniele. Poi la vendita porta a porta ed in alcuni negozi di alimentari e ristoranti, con risultati lusinghieri. A quel punto la decisione di metterci la faccia con questo piccolo locale che è una birreria, ma anche birroteca.

Perché birroteca?

Perché l’intenzione non era di aprire una semplice birreria, dove si beve birra come in un pub, l’ambizione era quella di promuovere la cultura della birra, una bevanda antica quanto la storia dell’uomo. Da questa esigenza è nata l’idea che il locale in apertura fosse anche una birroteca, in cui si diffonde la cultura della degustazione della birra, raccontando anche gli stili birrari diversi con radici nella storia di questo territorio, basti pensare dall’attività birraria dei frati che da Cassino furono precursori di questo prodotto artigianale. E proprio per questo motivo nel food che affianca la degustazione della nostra birra, stiamo portando i cibi del nord Europa: raclette, fonduta, o comunque sempre prodotti a base di formaggio.

Ma la birra in quanto prodotto naturale, fa bene o è nociva per il nostro organismo?

In quanto bevanda alcolica non va bene per la salute, soprattutto in dosi elevate, però in piccole dosi combatte il colesterolo ed è diuretica, giacchè gli ingredienti principali sono acqua e sali minerali. L’orzo invece contiene polifenoli, che intervengono nella riduzione dei livelli di colesterolo cattivo ed aiutano la salute del cuore. Il luppolo poi è una pianta selvatica con proprietà antiossidanti, contiene infatti diversi tipi di flavonoidi con proprietà antitumorali. In particolare, contiene xantumolo, una sostanza che sembra essere utile nell’inibire la proliferazione delle cellule tumorali di alcuni tipi di carcinomi. Il luppolo inoltre aiuta la digestione, la rigenerazione della pelle e dei capelli ed è un calmante naturale. il silicio in essa contenuto rinforza le ossa e previene l’osteoporosi.

Qual è la differenza tra una birra artigianale ed una industriale?

La birra Giuda, che è una birra artigianale, è non filtrata e non pastorizzata, rifermentata in bottiglia, con una scelta attenta degli ingredienti base: l’acqua, i malti, i luppoli e il lievito. E poi ci sono i tempi di lavorazione e la fermentazione, che variano di volta in volta. La birra industriale è sia filtrata che pastorizzata per garantire minore tempistica di produzione e maggiore consumazione. Inoltre le grandi multinazionali spesso usano additivi chimici, conservanti e surrogati del malto che permettono di ridurre notevolmente i costi di produzione.

Nell’immaginario popolare la birra è una bevanda che nasce nel nord Europa. E’ così?

In realtà la birra è una bevanda che ha radici antichissime come si può vedere al museo del Louvre di Parigi dove è conservata una stele d’argilla, chiamata Monumento Blu di origine sumera, dove tra i doni offerti agli Dei spicca distintamente, accanto al miele ed ai capretti, un calice di birra. Quindi la birra nasce con la stessa coltivazione dell’orzo. In epoca egizia poi le viene assegnato il titolo di nettare degli Dei, come bevanda pregiata e dotata di poteri magici.


É in questa epoca che le tecniche di produzione della birra si affinano e nasce la figura professionale del mastro birraio: numerose sono le testimonianze artistiche che ritraggono gli antichi egizi alle prese con la produzione di birra a cui vengono riconosciute ampie proprietà curative. Sebbene attualmente i paesi universalmente riconosciuti come i padri fondatori dell’uso alimentare della birra siano in Europa – Belgio, Germania e Gran Bretagna su tutti – è certo che le origini della birra siano in Medio Oriente. Bisogna poi tenere conto che i due conflitti mondiali hanno contribuito ad una grande povertà per il nostro paese, quindi pur essendo l’Italia un produttore di birra, nel dopo guerra l’orzo è servito per sfamare le persone, un cereale necessario alla sopravvivenza. Oggi la presenza di svariate birre artigianali, frutto di nicchie di mercato locale che approfittano degli aromi dei luppoli della loro zona, restituisce a pieno titolo un vero made in Italy di produzione birraria al nostro paese.

Una cosa è certa dopo tutte queste spiegazioni…chi vuole assaggiare la birra Giuda deve fare tappa a Velletri, e così una bevanda antica come la birra diventa volano di turismo!

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