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Diritti umani

Ghera-Pellegrino (FdI): bando “Sostegno Donna” discrimina padri single 

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In un momento delicato in cui si parla di pari opportunità e diritti per ogni tipo di nucleo familiare e di evitare discriminazioni di alcun genere, il bando della Regione Lazio “Sostegno Donna”, dedicato al sostegno dei nuclei familiari composti da madri single e figli, sembra andare nella direzione opposta, creando di fatto una disparità di genere tra madri e padri single in condizioni di indigenza.  

Esce il bando “Sostegno Donna”, dedicato ai nuclei monogenitoriali composti da donne con figli a carico che vivono in condizioni di precarietà e indigenza. Iniziativa lodevole, non fosse che tale bando preclude lo stesso tipo di assistenza a quei nuclei monogenitoriali composti da padri single che crescono i da soli i propri figli. 

D’altronde, la retorica sulla genitorialità parla chiaro: è la madre che cresce i figli e i padri, ancora una volta, vengono collocati in posizioni subalterne, quasi a dimenticarsi della loro esistenza. Una scelta, quella del bando “Sostegno Donna”, dunque, profondamente discriminatoria. 

Proprio per questo, Fabrizio Ghera, capogruppo di FdI alla Regione Lazio, e Cinzia Pellegrino, Coordinatore Nazionale del Dipartimento tutela Vittime di Fratelli d’Italia, hanno rilasciato un comunicato in cui esternano posizione di Fratelli d’Italia a riguardo. 

“Con il bando ”Sostegno Donna” la Regione Lazio, pur partendo dal buon proposito di dare supporto a madri in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria in atto, compie un gesto gravemente discriminatorio nei confronti  dei tanti padri soli con figli a carico che vivono al di sotto della soglia di povertà”, si legge. Il bando, inoltre, sembrerebbe non essere conforme alla definizione che l’ISTAT dà di “nucleo monogenitoriale”, che includerebbe famiglie con un solo genitore, senza distinzione tra madre o padre, e figli.  

“Siamo ovviamente favorevoli al sostegno per le madri singole, ma consideriamo un grave controsenso applicare un’etichetta di genere a qualsivoglia politica per la famiglia” proseguono Ghera e Pellegrino, sottolineando quanto siano necessarie politiche familiari inclusive e non discriminatorie, per nessuno dei genitori.  

Nella letteratura che parla di famiglie con un solo genitore, infatti, siamo da sempre abituati a vedere la madre con figli come la figura debole che necessita di aiuto, mentre il padre single come uomo dalle mille risorse che sicuramente non avrà mai bisogno di sostegno. La realtà, specie dopo questa pandemia, è ben diversa: sono moltissime, infatti, le famiglie che dopo aver perso l’unica fonte di reddito si ritrovano a vivere al di sotto della soglia di povertà. È vero, certo, che le statistiche indichino che la percentuale più alta di persone che hanno perso il lavoro siano donne, ma questo sarebbe un valido motivo per discriminare famiglie composte da padre e figli? 

“Una istituzione deve essere garante dei diritti di tutti, in special modo se si tratta di bambini, senza farsi trascinare per la giacchetta da vizi ideologici”, concludono Ghera e Pellegrino, nella speranza che le istituzioni inizino a tener conto della dignità di entrambi i genitori senza fare distinzioni sulla base del genere.  

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