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“Fuori dal Coro” libera la 158esima casa da una coppia di occupanti romeni

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Tempo di lettura: 6 minuti

Il numero di immobili occupati illegalmente supera in Italia 50 mila case: urgono riforme e inasprimenti di pene, oltre a snellire la procedura di sfratto. Nel frattempo, a risolvere il problema è Mario Giordano, col programma “Fuori dal Coro”

di Giordana Fauci

Il numero di immobili occupati abusivamente in Italia è a dir poco allarmante: le più recenti stime di Confedilizia confermano trattarsi di oltre 50 mila abitazioni, concentrate in prevalenza nei maggiori centri urbani.

Nella Capitale, secondo le stime più recenti elaborate da Federcasa, le persone che vivono nell’illegalità abitativa, ovvero all’interno di appartamenti di Edilizia Residenziale Pubblica, sono oltre 30 mila.

A tale esorbitante numero vanno poi aggiunte le migliaia di appartamenti privati o appartenenti ed enti che si trovano a subire la medesima situazione e che ammontano per l’esattezza a ben 20 mila.

…Un fenomeno allarmante e per certi aspetti disarmante, visto che è in notevole crescita.

…Un fenomeno che, perciò, deve essere urgentemente arginato, visto che nella sola città di Roma sono quasi 7 mila gli alloggi occupati e oltre 12 mila le persone – per il 70% straniere – che persistono a vivere nell’illegalità abitativa.

…E la situazione non è meno grave nel resto della Penisola. A Reggio Calabria, ad esempio, si contano 110 alloggi occupati da famiglie Rom; a Catania gli immobili di edilizia pubblica occupati sono invece un centinaio; mentre a Genova addirittura il doppio, ben 200. Poi vi è Palermo, dove le case occupate sono oltre 3.000; pur senza dimenticare città come Torino e Venezia: sì più fortunate ma, in ogni caso, non immuni al problema, visto che 24 sono gli immobili abitati illegalmente a Torino e 19 quelli presenti a Venezia.

…Un problema che va risolto quanto prima e che, evidentemente, necessita di riforme, oltre ad inasprimenti di pene.

Non a caso, i tempi per sfrattare chi occupa o smette di pagare l’affitto sono lunghissimi…

A non dimenticare le spese che devono sostenere le vittime di cotanti abusi ma, invero, reati.

Perché, per concludere uno sfratto – sempre che si sia fortunati! – si impiegano dai due ai sei anni, finanche sette se gli occupanti hanno figli minori a carico.

Né possono essere taciute le spese per intraprendere una causa di sfratto: a Roma vi sono studi che richiedono 2.000,00 Euro, spesso senza rilascio di ricevuta.

Un problema nel problema, quindi, mentre i mesi – e, ad onore del vero, gli anni – continuano a trascorrere e i proprietari degli appartamenti occupati continuano unicamente a fare sacrifici, senza avere la possibilità di godere del duro lavoro affrontato prima di divenire – almeno sulla carta – “proprietari…”.

…Perché spesso i proprietari devono continuare a pagare bollette per utenze di cui usufruiscono altri… Ovvero gli “occupanti…”: bollette che altrimenti continueranno a restare impagate, generando debiti proprio a carico di quegli stessi proprietari.

…Perché i proprietari dovranno continuare a pagare le tasse, seppur non usufruendo in alcun modo delle loro proprietà, che tali rimarranno a lungo solo sulla carta.

…Perché ad usufruire di quelle proprietà saranno ancora gli “occupanti…”, fin troppo spesso strafottenti e arroganti; a non dimenticare quelli che aggrediscono chi tenta di farli ragionare e finisce per subire minacce di morte.

Un problema davvero serio quello degli occupanti abusivi e che, anche laddove si riesca a risolvere – dopo anni di dura lotta e, per l’appunto, spese –, non potrà non lasciare i proprietari in balia di ulteriori, esorbitanti spese: per ristrutturare case che non si possono più definire tali, perché ridotte a “catapecchie…”, lasciate in stato pessimo, oltre che svuotate di tutto e interamente distrutte, ovvero inutilizzabili.

Ergo, abitazioni del tutto svalutate!

…Case non certo da ristrutturare bensì ricostruire, nel vero senso del termine, perché occupate da chi da sempre ignora il significato del termine “sacrificio…”.

…Occupanti che, senza dubbio, sono sì – spesso – poveri ma non per questo autorizzati a delinquere. …Perché, anzi, con altrettanta tenacia – non certo violenza – devono chiedere/ricevere aiuto alle/dalle Istituzioni, anziché pretenderlo da privati cittadini che, solo e unicamente grazie al loro duro lavoro e sacrificio, sono divenuti “proprietari…” – sempre e solo sulla carta, si intende! –.

…Proprietari non certo ricchi, perché avere una casa non è una cosa da ricchi ma frutto di un lavoro onesto e, magari, vi è chi fa affidamento sui soldi ricavati dall’affitto di una seconda abitazione per “tirare avanti…”.

Del resto, chi scrive conosce fin troppo bene il problema delle occupazioni abusive: per averlo vissuto sulla propria pelle.

…Chi scrive ha avuto oltretutto modo di rapportarsi con altre famiglie afflitte dallo stesso problema: i proprietari di una casa che si trova a Piombino, ad esempio, che qualcuno ha osato definire “insensibili…”, per non aver compreso che le inquiline non pagano più l’affitto in quanto “impossibilitate economicamente da oltre un anno a causa dell’insorgere di seri problemi di salute…”.

Eppure, nessuno ignora che non si può essere costretti a prendersi carico dei problemi altrui ma, di contro, è lo Stato a dover intervenire in casi simili.

Ma, del resto, chi scrive è – purtroppo! – perfettamente ormai conscia che spesso, oltre al danno, i proprietari di immobili occupati si ritrovano a subire anche beffe. Pertanto, la scrivente non ignora che, oltre alle notevoli spese – legali e non solo – “gli espropriati, spogliati di tutto…” dovranno sobbarcarsi finanche le spese di ristrutturazione – ma, invero, ricostruzione – di quelle stesse case che, con immenso sacrificio, avevano acquistato.

Anzi! Chi scrive non può non far emergere una realtà ancor più avvilente: a risolvere il problema della scrivente non sono state di certo le Istituzioni; né l’intervento di un avvocato, seppur regolarmente nominato e saldato prima ancora che iniziasse la causa di sfratto.

Senza dubbio, la scrivente ha giustamente adito le vie legali, ricorrendo all’intervento della Forza Pubblica, altresì denunciando l’occupazione abusiva di cui la sua famiglia è rimasta vittima; ma, al contempo – conscia del fatto che sarebbero occorsi anni ed ulteriori spese ricorrendo alle sole “vie ufficiali…” – ha accelerato i tempi affidandosi ad una nota trasmissione televisiva, perché vi sono situazioni che solo ed unicamente il clamore dei media è in grado di risolvere.

Chi scrive, dunque, è pienamente consapevole dell’importanza di “Fuori dal Coro”, condotto dal giornalista Mario Giordano che, da anni, affronta con coraggio e determinazione il tema delle occupazioni abusive, in uno special dal nome oltremodo eloquente: “Ladri di Case”.

…Un programma in cui Mario Giordano si avvale dell’ausilio di valenti professionisti, quali Enrico Lupino, in grado di risolvere – in poche settimane o, nei casi più complessi qualche mese – occupazioni che né le Istituzioni né altri avevano saputo affrontare.

Non a caso, i frutti del lavoro di “Fuori dal Coro” sono evidenti: ben 158 è il numero di immobili liberati.

E la liberazione della casa n. 158 riguarda proprio la scrivente.

…Perché chi scrive è stata vittima, assieme alla famiglia, di una coppia di romeni che per quasi un anno ha occupato abusivamente la proprietà ereditata dall’amata zia e, per tale motivo, il 15 novembre 2023 ha deciso di rivolgersi, senza indugio alcuno, a “Fuori dal Coro” che ha risolto il caso dopo un solo mese…

…Perché proprio il 15 dicembre del 2023 la scrivente ha ottenuto la liberazione dell’immobile, seppur in uno stato pessimo… Completamente “libero da persone e – purtroppo! – anche cose…”.

Chi scrive, quindi, non può non essere concorde col contenuto dei “Nuovi Pacchetti Sicurezza” del 16 novembre 2023, approvati dal Consiglio dei Ministri e che si occupano, oltre al resto, di “contrasto alle occupazioni abusive con procedure ‘lampo’ per la liberazione degli immobili”, anche attraverso l’introduzione di un “nuovo delitto, perseguibile a querela della persona offesa e che punisce con la reclusione da due a sette anni chi, con violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile altrui o, comunque, impedisce il rientro nell’immobile del proprietario o di colui che lo deteneva…”.

Chi scrive è, al contempo, concorde, con l’esenzione dell’IMU, stabilita nella Legge di Bilancio 2023 “per i proprietari di immobili occupati abusivamente e che abbiano presentato denuncia all’autorità giudiziaria per i reati previsti dagli articoli 614, II comma e 633 c.p. o per i quali sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale…”.

Ma chi scrive non può soprattutto dimenticare il prezioso operato di professionisti quali Mario Giordano che, grazie a “Ladri di Case”, ha risolto non pochi abusi, raccontando verità incontestabili, altresì supportate da inconfutabili documenti.

Non a caso, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto notare che “Ladri di Case” ha risolto numerosi casi di occupazioni abusive: “Case occupate di anziani costretti a vivere di stenti; casi di giovani coppie alle quali si è impedito di abitare nel proprio appartamento… E ad occupare sono abusivi morosi, che non pagano l’affitto ma restano inspiegabilmente impuniti; oppure si rifiutano di pagare, scacciano, ed aggradiscono i giornalisti che fanno il loro lavoro… Né rispettano convalide di sfratto, fregandosene della legge e arrivando a richiedere cifre stellari… Anche 20-30 mila Euro per lasciare l’appartamento di cui non hanno diritto… Spesso si tratta di veri e propri racket…”.

Mario Giordano, dunque, non ha potuto fare a meno di rispondere con fierezza a Giorgia Meloni, affermando: “Noi continueremo a liberare case. Anche a costo di rischi personali, visto che il numero dei giornalisti aggrediti è alquanto considerevole…”.

E, a tal punto, la scrivente, proprio in considerazione della liberazione del suo immobile, il n. 158, non può non concludere sottolineando l’ovvio: ben vengano le trasmissioni televisive che riescono a far rispettare la legge, invero laddove la stessa ha mostrato non poche lacune e carenze. Almeno fino ad ora!

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