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Arte & Cultura

FooFighters, Broken Leg Tour @Bologna

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I FooFighters hanno infiammato la Unipol Arena con un concerto spettacolare, confermandosi una delle migliori band del pianeta

di Luca Cameli

foo fightersAscoli Piceno, 24 novembre – E’ passata più di una settimana dal concerto dei Foo Fighters alla Unipol Arena di Bologna, ed in questi giorni mi sono chiesto tante volte se avesse senso raccontare un concerto, condividere la gioia, la spensieratezza, mentre negli stessi istanti, a Parigi c’erano delle persone che vivevano un dramma epocale, perché nessuno potrà mai dimenticare quel Venerdì 13. Quando non vivi sommerso dalle scadenze, quando hai tempo, ti fai delle domande; e la risposta, almeno per me, è sempre la stessa, la musica forse non è LA risposta a tutti i problemi, ma è un mezzo per avvicinare le persone e sono convinto che niente e nessuno riuscirà a fermarla, MAI!!!. Una Stratocaster con il volume al massimo, sarà sempre più forte di qualsiasi fucile. Dedico queste sciocche righe a tutti gli abitanti di Parigi, a tutte le persone che vivono questo dramma ogni giorno nel mondo, a tutte le persone presenti al concerto degli Eagles of Death Metal al teatro Bataclan, a tutti quelli che si sono chiesti “e se fosse successo qui stasera?”. L’ attesa era altissima, si respirava all’interno del palazzetto quella tensione tipica, che precede i grandi eventi, quelli che ti restano impressi nella mente. La Unipol Arena è piena, in ogni ordine di posto, e mentre brindo con i miei vicini di posto, arrivati dalla Norvegia appositamente per il concerto, alle 20:35 i FooFighters, si materializzano sul palco. Il concerto parte subito fortissimo, con Everlong, che fa saltare tutti in piedi, seguita da Monkey Wrench. Il terzo pezzo in scaletta è forse il più atteso della serata, Learn to Fly, e a questo punto il palazzetto è definitivamente fuori controllo, è impossibile non saltare, cantare a squarciagola, cercando di tenere il ritmo di Dave e soci. Appena credi che il ritmo stia per rallentare, parte The Pretender e si ricomincia a saltare senza sosta, seguita da Big Me, che illumina il palazzetto di flash quasi fosse un cielo stellato,. I FooFighters sono un fiume in piena, che ti travolge, e l’unica via di scampo è farsi trascinare, Grohl dal suo trono tiene in pugno il pubblico, è il padrone assoluto della situazione, e la band alle sue spalle è impeccabile dal punto di vista musicale, e perfetta nel supportare Dave nei suoi siparietti. Il concerto va avanti, sempre ad un ritmo allucinante. Il pubblico è come se fosse un’unica persona, e si crea un’alchimia con chi sta sul palco, che solo le più grandi rock band riescono ad infondere. Fra grandi classici come My Hero, Breakout e pezzi più recenti, Grohl si concede una pausa per presentare la band: Chris Shiflett alla chitarra, Nate Mendel al basso, Rami Jaffee alle tastiere, l’inossidabile Pat Smear e l’indiavolato Taylor Hawkins alla batteria. Dave si dimostra un grande showman, racconta del suo amore per l’Italia nato quasi vent’anni fa, quando allora membro degli Scream trovava sempre tantissimo pubblico ai loro concerti, a differenza delle altre date in giro per l’Europa, e per questo qui ha tanti amici, scherza con il pubblico coinvolgendolo nello show (“…stasera sembra che noi siamo il pubblico e voi la band…”), e dopo Wheels, un pezzo che raramente i FooFighters hanno in scaletta, si lancia in una gag interminabile sulle note di Skin and Bones, che al ritmo del famoso gingle del Muppet Show lo fa esplodere in una risata che contagia tutta l’arena (“ you are fucking crazy!!!”), e fa una promessa: “torneremo qui, perché questo posto è perfetto, voi siete perfetti”. il concerto si avvicina alla conclusione, e dopo una sorprendente cover di In the Flesh? dei Pink Floyd, lo show si chiude con Best of You, e la band che si riunisce sul palco in un saluto che sembra non voler finire mai. Prima di andarsene Dave ringrazia il pubblico, definendo il concerto una “fucking perfect rock and roll night” ed è impossibile dargli torto. Il più grande luogo comune della musica è che il Rock è morto: state tranquilli, finché esisteranno band come i FooFighters questa affermazione resterà solo una grossa puttanata.

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