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Federcontribuenti, le agenzie di rating contro Italia

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Paccagnella presidente di Federcontribuenti :’la guerra tra agenzie di rating, in questo caso chi la dice piu’ negativa nei confronti dell’ Italia, e’ una guerra senza esclusione di colpi come succedeva in Colombia tra i cartelli di Cali e di Medellin’.

di Romolo Martelloni

”Le agenzie di rating “tradizionali”, in primis Standard&Poor’s, Moody’s e Fitch, hanno raramente operato in maniera obiettiva e i due grandi errori commessi negli ultimi dieci anni sono stati due schiaffi ai debiti sovrani e due grandi favori usati nei confronti delle banche d’affari. Ma si pone anche un altro grande problema: la guerra tra agenzie di rating, in questo caso chi la dice piu’ negativa nei confronti dell’ Italia, e’ una guerra senza esclusione di colpi come succedeva in Colombia tra i cartelli di Cali e di Medellin”. Cosi’ il Presidente di Federcontribuenti Marco Paccagnella riguardo le agenzie di rating e la recente bocciatura della manovra italiana. Paccagnella ricorda le motivazioni del tribunale di Trani contro Standard & Poors nel quale, nelle loro considerazioni evidenziavano come ”resta confermato il sospetto che tutti gli interventi di S&P’s nei confronti dell’ Italia del 21 maggio 2011 e del doppio declassamento del 13 gennaio 2012 siano stati connotati da sicuro pregiudizio nei confronti dell’Italia”. Fino al credit crunch del 2008 il mercato obbligazionario è stato caratterizzato, ricorda Paccagnella ”soprattutto da emissioni “corporate”, di estrazione bancaria, legate in gran parte al settore immobiliare. I cosiddetti MBS (Mortgage Backed Securities, ovvero obbligazioni supportate da mutui ipotecari) hanno dominato la scena dei mercati obbligazionari nella primaparte degli anni 2000. JP Morgan, Merryl Linch, Lehman Brothers, Bear Stearns, Goldman Sachs, Morgan Stanley, sono tutti nomi tristemente legati all’emissione di diversi trilioni di dollari di valore nominale di MBS tra il2001 ed il 2007.

”Di cosa sono state successivamente indagate queste agenzie da parte di varie giurisdizioni internazionali inclusa la Casa Bianca? Presto detto – ricorda Paccagnella –  di avere esagerato i rating attribuiti a queste emissioni, di aver chiuso un occhio (e anche l’altro) di fronte ai veri rischi legati ad emissioni obbligazionarie ingannevole. Le agenzie di rating erano solite attribuire sistematicamente rating di AA o AAA a queste emissioni, il che consentiva alle banche d’affari di collocare queste emissioni obbligazionarie a prezzi alti (cioè a rendimenti bassi) e al tempo stesso di non prendere alcun rischio diretto sul proprio bilancio. Chi le paga queste agenzie e le migliaia di dipendenti che hanno? Le stesse banche in evidente conflitto di interessi ? E’ arrivato il momento – conclude – di dire basta perche’ tra errori per eccesso ed errori per difetto gli schiaffi vanno sempre da una parte, e le cortesie sempre dalla parte opposta”.

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