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Attualità

Federcontribuenti, continua scandalo vendita diamanti in banca

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La federazione dei contribuenti e dei consumatori italiani continua con la campagna di sensibilizzazione mettendo in guardia chi ha investito sulla pietra preziosa.

di Romolo Martelloni

Continua lo scandalo della vendita ‘truffaldina’ dei diamanti da parte di alcune banche. Ma mentre Banca Sanpaolo e Unicredit  stanno rispondendo alle richieste dei clienti,  chiusura totale da MPS e da Banco BPM.  Al fine di evitare una lunga trafila ”tenteremo la mediazione per ridurre il tempo del rimborso”. Sono 2 miliardi sulle spalle di 120 mila risparmiatori convinti ad acquistare la pietra screziata”. E’ ancora allarme per Federcontribuenti che con una nota sulla vendita dei diamanti presso gli sportelli bancari e che la federazione dei contribuenti e dei consumatori italiani continua con la campagna di sensibilizzazione mettendo in guardia chi ha investito sulla pietra preziosa. Gli avvocati che hanno scritto, per conto degli associati di Federcontribuenti, sia alle società venditrici sia alle banche, continua la nota, ”si son visti una chiusura totale da parte di MPS mentre le due società venditrici hanno risposto promettendo una ripresa del mercato in autunno. Se la banca, o le società venditrici,  hanno chiesto di attendere fiduciosi perchè il mercato è in ripresa bisogna ricordare che dopo questo scandalo difficilmente si troveranno acquirenti disposti a comprare la pietra che  è stata venduta ad un prezzo fuori mercato e gonfiato di costi e commissioni”.

Sul prezzo finale dell’investimento, sottolinea la nota di federcontribuenti ”sono caricati anche le commissioni,  fino al 20% previsto alla banca che ha trovato l’acquirente e l’Iva (22%) sempre a carico del risparmiatore ed ecco che l’investimento iniziale, per il solo impatto di imposte e commissioni di vendita, è giàtagliato del 40%. Inoltre la rivendita ha un costo; la DPI trattiene il 10% più IVA, l’IDB dal 16 al 7% più IVA. E la rivendita non è nemmeno garantita”.

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