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Fabbricanti e trafficanti di cuccioli: un commercio illegale e vergognoso

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Tempo di lettura: 3 minuti

Ogni mese in Europa più di 46 mila cuccioli cadono vittima di un vergognoso commercio ad opera di trafficanti senza scrupolo il cui unico fine è guadagnare il più possibile, senza minimamente preoccuparsi della cura di questi poveri esseri viventi

 di Giordana Fauci

Il commercio illegale di cuccioli è un business internazionale in mano a trafficanti privi di scrupolo: ogni mese in Europa più di 46.000 cuccioli provenienti dai Paesi dell’Est Europa rimangono vittime di questo vergognoso commercio, viaggiando per molte ore o, addirittura, per più giorni a sole poche settimane dalla nascita, stipati all’interno di cartoni, ovviamente inadatti ad ospitarli e, oltretutto senza alcuna autorizzazionecertificazione medica.

Le cifre, a dire il vero,  sono ancora più alte se si considera che non tutte le cucciolate vengono intercettate dalle Forze dell’Ordine.

Molte di queste fabbriche di cuccioli si trovano in Ungheria, Slovacchia, Serbia, Repubblica Ceca e Polonia.

Ed è proprio in questi Paesi che crescono stipati poveri esserini: all’interno di gabbie anguste e sporche, nascoste all’interno di cortili chiusi, assieme a madri da cui saranno presto separati e che trascorrono la vita tra una cucciolata e l’altra, senza scampo.

A quanto pare, un trafficante per la vendita di 20 cuccioli mette in tasca 15 mila Euro… Una cifra che, poi, utilizzerà per portare avanti questi vergognosi traffici, nel tentativo di guadagnare sempre più e, invero, senza preoccuparsi che i cuccioli illegalmente acquistati andranno incontro a non pochi problemi di salute e, spesso, alla morte, essendo stati privati del latte materno prematuramente, oltre a non essere stati sottoposti alle dovute vaccinazioni e controlli, necessari a garantire la loro crescita e salute.

Non a caso, nei Paesi dell’Est operano organizzazioni che sono in grado di offrire cucciolate in qualsiasi momento dell’anno.

Perché la richiesta non è poca e le conseguenti offerte non possono di certo diminuire.

I Paesi di destinazione sono soprattutto la Germania e l’Italia ma molti acquirenti risiedono anche in Gran Bretagna, Norvegia, Francia, Austria, Spagna e Belgio.

Quello che gli acquirenti ignorano è che non pochi, poi, sono i rivenditori regionali che rivestono la figura di “intermediaridei trafficanti di cuccioli dell’Europa dell’Est.

In tali casi la vendita avviene tramite portali on line che pubblicizzano annunci economici e, a quanto pare, ben 2,4 milioni di cani sono venduti on line.

Numeri spaventosi!

…Traffici vergognosi portati aventi non certo da allevatori seri e professionali bensì da disumani trafficanti di esseri viventi che hanno un unico obiettivo: il guadagno!

Commerci che hanno origine in fabbriche dell’orrore in cui operano reti organizzate di sedicenti allevatori che si occupano di immettere sul mercato cuccioli di diverse razze come si trattasse di prodotti qualsiasi.

Eppure le azioni illegali non sono poche, come pure i reati commessi.

Perché il traffico illegale di cuccioli contravviene non poche norme, ovvero:

  • Ai sensi delle norme sanitarie che prevedono l’obbligo della vaccinazione antirabbica, i cuccioli possono entrare nell’Unione Europea solo a partire dalla 15° settimana di vita;

 

  • Tutti i cani devono essere dotati di un microchip e di un libretto sanitario valido e completato correttamente;

 

  • Nella maggior parte dei Paesi della UE chi si occupa del commerci e di allevamento di cani deve disporre di relativa autorizzazione;

 

  • In molti Paesi dell’UE chi importa cani dall’estero può rivenderli solo se è in possesso della relativa autorizzazione, ai sensi delle disposizioni di legge sulla protezione degli animali;

 

  • Il trasporto e l’assistenza sanitaria devono essere in linea con i requisiti minimi richiesti per legge;

 

  • I cuccioli possono essere separati dalla madre solo a partire dalla ottava settimana di vita;

 

  • Necessario è che la vendita assolva agli obblighi fiscali, come avviene per qualsiasi altra transazione economica.

 

Punti indispensabili, considerato che si tratta di esseri viventi e non certo di merci qualsiasi, per le quali, in ogni caso, sono necessari tanti e tali controlli/obblighi.

Non a caso, le sanzioni per il commercio illegale di cuccioli sono statuite in ogni Paese, seppur con lievi differenze.

Nella maggior parte dei casi, ad esempio, si tratta di multe.

Tuttavia, in Italia, la legge prevede finanche un reato, punibile con la reclusione da tre mesi ad un anno e con sanzioni da 3.000 a 15.000 Euro.

E, poi, diciamo il vero: un metodo per evitare di alimentare questo terribile traffico c’è…

…É sufficiente non rafforzare la domanda per limitare facili offerte ed ancor più vergognosi profitti e, al contempo, è opportuno rivolgersi solo ed esclusivamente a rivenditori autorizzati, allevatori seri o, ancor meglio, organizzazioni per la protezione degli animali abbandonati che risiedono in canili o gattili in attesa di poter essere adottati ed amati, come meritano.

Solo così si potrà arrestare un commercio tanto orribile!

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