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‘Dieci minuti per la libertà’ detenuti in lotta dal primo settembre

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carcere catanzaroCatanzaro. Detenuti  ‘in pausa’ ogni giorno per 10 minuti per riaffermare il diritto alla riabilitazione e reinserimento sociale

Roma, 27 luglio – Dal primo settembre 2013 avrà il via l’iniziativa “10 minuti per la libertà”, una forma di protesta pacifica ideata dai detenuti di Catanzaro che sta raccogliendo adesioni anche in altri istituti penitenziari. I detenuti che aderiranno si impegneranno a mettere in atto una sosta di 10 minuti alle ore 11.00 di ogni giorno, in qualunque luogo del carcere si troveranno (passeggi, colloqui, attività lavorative, corridoi, ecc.), allo scopo di arrivare a modifiche  dell’articolo 4 bis OP che impedisce il reinserimento sociale anche di chi è meritevole e vanifica l’opera rieducativa degli operatori penitenziari, contribuendo a provocare sovraffollamento delle carceri e recidiva dei reati. “ La richiesta dei detenuti – spiega Riccardo Scarpa, avvocato e segretario generale di Lidu onlus, – è legittima su piano costituzionale. Più volte ed in varie sedi la Lidu ha ribadito che l’articolo 27 della Costituzione che recita ‘ Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato’ , ha come chiaro scopo in termini di pena erogata dallo Stato la successiva emenda del reo e non la sua punizione tout court”. maxresdefaultMa l’articolo 4 bis OP che ha titolo ‘Divieto di concessione dei benefici e accertamento della pericolosità sociale dei condannati per taluni delitti’, ha introdotto nel testo dell’ordinamento penitenziario una serie di norme limitative e preclusive della concessione di misure alternative alla detenzione o di benefici di pena creando di fatto un “regime differenziato” per l’ottenimento degli stessi. In questo ambito sono previste due fasce di reati, considerati di maggiore gravità,  per i quali l’accesso dei benefici, spesso completamente negato, è subordinato al verificarsi di alcune condizioni positive o negative.

Nella prima fascia sono compresi i delitti di terrorismo, anche internazionale, o di eversione dell’ordine democratico mediante il compimento di atti di violenza, il delitto di associazione di tipo mafioso che comprende anche  i delitti di riduzione in schiavitù, tratta di persone, sequestro di persona per estorsione. Nella seconda fascia sono previsti reati gravi, ma non necessariamente implicanti un rapporto con organizzazioni criminali come l’omicidio, la rapina ed estorsione aggravate.carcere

“Manifesto la mia piena solidarietà ai detenuti in protesta” – sottolinea Riccardo Scarpa – “perché l’articolo 4 bis Op è in contrasto col dettato costituzionale. Giova ricordare” –conclude Scarpa –  “come non solo la psicologia moderna ma anche la tradizione spirituale comune a tutti i popoli e a tutte le credenze, ritenga la natura umana di chiunque suscettibile di cadere nelle peggiori aberrazioni ma, altrettanto, sempre suscettibile di emendarsi, ed è questo a torto o a ragione che si sono posti come fine i padri costituenti nel redigere l’articolo 27 della nostra Carta Costituzionale”.

 

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