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Politica

Decreto Crescita: Microcredito italiano, cancellazione norma Pir frena sviluppo delle Pmi

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Massimo Severoni, Presidente di Microcredito Italiano : ‘I piani individuali del risparmio sono una concretissima chance di superare il sistema finanziario italiano eccessivamente banco centrico’.

di Romolo Martelloni

”Anacronistica e inspiegabile la decisione di togliere la norma sui piani individuali del risparmio (pir) dal decreto crescita. Ci auguriamo sia solo un momento di approfondimento alle battute finali per poi reinserirlo nel decreto”. Cosi’ Massimo Severoni, Presidente di Microcredito Italiano dopo che  e’ stata tolta la rimodulazione graduale dei pir dal decreto crescita.

   ”A fine 2018 la raccolta dei PIR – ricorda Severoni – ha raggiunto i 20 miliardi circa superando ogni aspettativa. I piani individuali del risparmio sono una concretissima chance di superare il sistema finanziario italiano eccessivamente banco centrico. Costituiscono un valido strumento di finanza alternativa per far confluire investimenti diretti all’economia reale, alternativo al sistema tradizionale del credito bancario”. Alcune previsioni stimano che nel prossimo quinquennio i pir potrebbero raccogliere tra i 35 e i 50 miliardi. ”Enormi risorse – fa notare Severoni – che potrebbero costituire una grandissima opportunità di crescita e sviluppo per le PMI. Il “decreto crescita” conteneva la previsione di un obbligo di impiego dei pir nelle PMI e nei fondi di ventur capital che avrebbe raggiunto gradatamente il 5% nel 2021. Il taglio delle novità normative precedentemente inserite nel decreto crescita, costituisce uno stop inatteso e preoccupante rispetto all’auspicato percorso di innovazione del sistema finanziario di cui l’economia reale ha un gran bisogno”.  ”Tuttavia – sottolinea Severoni – vi sono altri canali complementari attraverso i quali i pir potrebbero essere impiegati per lo sviluppo delle PMI e indirettamente anche delle micro imprese; il microcredito ad esempio si presenta oggi con 13 operatori abilitati che sono costantemente in cerca di fondi da destinare ai finanziamenti di microcredito. Ebbene l’impiego dei pir a favore della raccolta degli operatori di microcredito favorirebbe in modo sicuro la nascita e la crescita di migliaia di piccole nuove imprese nonché quella degli stessi operatori, costituendo al contempo un investimento a basso rischio poiché il microcredito è garantito dallo Stato”. Severoni auspica infine ”interventi decisi e sostanziali sulla regolamentazione dei pir per favorire canali di finanziamento dell’economia reale alternativo al sistema bancario”. 

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