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Attualità

Dalla Cei “Per il lavoro” Rapporto-Proposta sulla situazione italiana

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Si può superare la crisi economica? Le soluzioni della Conferenza Episcopale nero su bianco Roma, 17 giugno. -La scarsita’ endemica di lavoro, che colpisce soprattutto i giovani e le donne; la mancanza di seri percorsi di formazione professionale; la rassegnazione di chi rinuncia o rifiuta alcune occupazioni, che vengono poi svolte in modo quasi esclusivo dagli stranieri; la diffusione di lavori in nero, precari e mal pagati; la scarsita’ di apprendisti per l’artigianato; il contrasto sempre piu’ evidente trai tempi di lavoro e i tempi della famiglia; un contesto istituzionale, giuridico fatiscente; e una progressiva perdita di senso del lavoro stesso sono alcuni dei temi affrontati nei quattro capitoli di “Per il lavoro”, terzo Rapporto che il Comitato per il progetto culturale della Cei (Conferenza episcopale italiana) ha studiato, affrontato e proposto dopo quelli sull’educazione e sulla demografia. Le problematiche del lavoro, il profondo malessere che affligge l’Italia dovuto alla crisi economica oggi, costituiscono il tema centrale di questa recente pubblicazione. “Il lavoro – scrive il card. Ruini nella prefazione – e’ parte costitutiva della sollecitudine pastorale della Chiesa, che concepisce la propria missione come finalizzata alla salvezza e pertanto al bene integrale dell’uomo.” Oltre a descrivere la situazione e individuare le cause delle sue difficolta’, all’interno del testo anche suggerimenti e proposte per cercare di uscire da questo”stallo” di crisi economica. Una delle prime idee riguarda la capacita’ di liberare il mercato del lavoro: nel lungo periodo, liberare il mercato del lavoro significa appunto non inquadrare le diverse economie dentro modelli standard (come fanno i contratti collettivi nazionali); nel breve periodo, liberta’ del mercato significa dare al lavoratore (soprattutto associato) il potere di decidere sul contenuto di reciprocita’ che l’attivita’ lavorativa implica fra lo sforzo impiegato e la sua ricompensa. E ancora, occorrerebbe avere una nuova idea di produttivita’. Pensare che il solo aumento di produttivita’ in senso quantitativo possa risolvere il problema dei salari e dello scarso potere di acquisto delle famiglie rientra ancora nella vecchia logica di una societa’ industriale che sta scomparendo all’orizzonte. E comunque l’auspicio e’ che ci si deve mettere all’opera per dimostrare che una nuova cultura del lavoro e’ possibile, una cultura del lavoro che sia per l’uomo e quindi per il lavoro.   PER IL LAVORO a cura del Comitato per il progetto culturale della Conferenza Episcopale Italiana Anno 2013 – Euro 15,00 – Pagine 184 Edizioni Laterza

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