Arte & Cultura
CS SPAZIOCIMA – BOWIE BLACKSTARDUST: UNA MOSTRA PER I 70 ANNI DI DAVID BOWIE
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L’evento prevede l’esposizione di una selezione delle opere di pittori, illustratori e fumettisti emergenti e già affermati. Presenti anche le opere di Natino Chirico, Roberto Di Costanzo, Giusy Lauriola, Piero Petracci, Valerio Prugnola
UNA MOSTRA PER I 70 ANNI DI BOWIE – Una festa, un’esposizione, un omaggio: nel giorno in cui avrebbe dovuto festeggiare il suo settantesimo compleanno, David Bowie è l’assoluto protagonista di un grande appuntamento romano. Torna il 7 (vernissage ore 18:30) e l’8 gennaio, presso la galleria romana SpazioCima (via Ombrone 9, Roma), Bowie Blackstardust, un’iniziativa, organizzata da Roberta Cima e da Pietro Galluzzi, dedicata interamente al Duca Bianco, uno dei più grandi cantanti del ventesimo secolo, icona di stile e di arte. La mostra sarà visitabile dalle 15:30 alle 19:30.
GLI ARTISTI IN MOSTRA – La mostra prevede una selezione delle opere di pittori, illustratori e fumettisti emergenti e già affermati. Ad essere esposte le opere di Giovanna Lacedra, Alessandro Palmigiani, Natino Chirico, Roberto Di Costanzo, Giusy Lauriola, Piero Petracci, Valerio Prugnola, nonché quelle dei fumettisti Tuono Pettinato, Lorenzo Ceccotti, Luca Ralli, Otto Gabos, Grazia La Padula, Adriana Farina e Ugo D’Orazio.
Fanno parte del corpus artistico anche alcune opere spontanee dei fan, che hanno voluto in questo modo ricordarlo, con semplicità e creatività, partecipando ad un bando apposito. In mostra anche alcune foto inedite di Tania Bucci, fotografa di musica, teatro, spettacoli e cinema, scattate durante i tour del 1996, 1997 e 2003. Partirà a maggio, invece, la seconda edizione di “Bowie BlackStardust”, allo SpazioCima, con una nuova selezione di opere.
LA MOSTRA DELLE FESTE – Prosegue, inoltre, l’esposizione della collettiva“AllmadaboutXmas”:no
GIOIELLI IN MOSTRA – La linea di gioielli “El” racconta di relazione tra le parti, di ciò che si mostra in luce e ciò che si nasconde nell’ombra, di equilibri instabili, tensioni fragili, nodi incerti o traiettorie interrotte, metafore da indossare di un gioco di competizione tra pesi, materie, colori in cui non vince il più forte. Materia è tutto ciò che ha corpo, forma e occupa spazio, nel corpo. Ecco allora il vetro filato e lo smalto vitreo di Murano, le tessere in vetro e oro, la pietra naturale tagliata e grezza, l’ottone in lamina e i microprofili messi insieme in un’ibridazione tra materiali naturali e produzioni industriali, tra lavorazione a mano e in serie.