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Italia

Crotone, l’abbraccio della solidarietà a Pasqua!

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Tempo di lettura: 2 minuti

Di certo a Crotone non manca la solidarietà data con il cuore a favore di famiglie bisognose a Pasqua, e menomale…

di Benedetta Parretta

Ritardi per i buoni spesa a Crotone, che dovevano essere consegnati durante le feste pasquali, proprio perché questo emendamento urgente era nato per aiutare le famiglie che avevano bisogno di un aiuto concreto e immediato per l’emergenza Coronavirus.

Così nella città calabrese privati ed associazioni che vivono sul territorio, avendo capito che la burocrazia purtroppo rallenta tutto, si sono organizzati e sono scesi in campo in 48 ore, per dare un respiro di sollievo a chi in questo momento ha bisogno in maniera urgente di beni primari.

Ma quanto si dovrà aspettare ancora? Le famiglie oramai da più di un mese in quarantena incominciano a disperarsi.

Mai però la comunità crotonese ha dimostrato di avere più cuore che in questo momento.

Sono partite infatti tante raccolte alimentari da parte di privati come la dispensa “virtuale “avviata da Alessandra Perziano da più di un mese, e l’altra iniziativa dal nome “la Spesa sospesa” avviata da CSV Aurora, Arci ed altre che si sono messe subito a disposizione del territorio, raccogliendo aiuti, dividendoli per numero di componenti familiari e consegnandoli a domicilio.

Nessuno è rimasto senza nulla a Pasqua, tutto è stato diviso come si fa in una grande famiglia, i crotonesi si sono raccolti tutti insieme in un grande abbraccio, dove non esistono più differenze, in unico corpo in Cristo.

Questo Virus ci ha insegnato nuovi ideali ed una nuova umanità. 2200 persone hanno presentato domanda al comune di Crotone per ottenere i buoni spesa per l’acquisto di beni di prima necessità.

Quando arriveranno queste Card? Per adesso non è lecito sapere i tempi, tutto tace, tutto rallenta, quando invece le associazioni che hanno esperienza decennale e anche di più, già impegnate in prima fila a dare una mano, avrebbero potuto velocizzare l’iter burocratico.

Frigo vuoto, bollette da pagare, affitti e tanto altro, bambini che hanno fame, quanto dovranno aspettare ancora gli italiani? Forse lo Stato non ha chiaro il concetto di bisogno “urgente”.

Mai come in questo momento il detto calabrese dice “Cu’tena a panza chijna, po’ cridiri u diunu” (chi ha la pancia piena non può credere a chi è digiuno), esprime con chiarezza la lentezza delle nostre istituzioni.

Troppi ritardi, troppa confusione, troppi pasticci come quello dei 600Euro per cui è stata sospesa l’erogazione del bonus, che sarebbe già dovuto partire il 10 Aprile.

Gli italiani così si trovano ad affrontare due battaglie, una contro il Covid19 e l’altra contro un iter burocratico farraginoso che non aiuta ma esaspera ancora di più.

Uno Stato sprovveduto sotto tutti i punti vista, che appena finito tutto dovrà dare conto, non solo delle vite delle vittime finora perse per la superficialità con cui ha affrontato questa emergenza pandemica, ma dovrà fare i conti con una burocrazia che è tutta da riscrivere in quanto rallenta lo Stato.

Dovrà affrontare non solo una Riforma Sanitaria in una Sanità al collasso, una Riforma Carceraria e una Riforma per la Giustizia, ma produrre un cambiamento ideologico, sociale, politico e soprattutto culturale.

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